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Cartoomics 2017: Lorenzo Pastrovicchio tra Darkenblot e Pikappa

Anticipata da due storie più brevi nelle settimane precedenti, arriva oggi in edicola su Topolino 3199 la terza serie di Darkenblot, intitolata Darkenblot 3: Nemesis.

A Cartoomics 2017 abbiamo incontrato il disegnatore Lorenzo Pastrovicchio, che ci ha parlato del ritorno dell’amata saga creata in collaborazione con Casty, oltre a regalarci uno sguardo futuro alla prossima avventura di Pikappa.

Questa settimana riparte Darkenblot, una saga unica nel panorama di Topolino. Da disegnatore, qual è l’aspetto che la rende più originale?

Diciamo che io mi sento un po’ “meno Disney” dei miei colleghi. Lo dico come mea culpa, perché tanti hanno uno stile disneyano morbido, tondo e a volte li invidio un po’, perché io proprio non ce la faccio ad adeguarmi. Da bambino leggevo come tutti pubblicazioni umoristiche come Topolino e Lupo Alberto, ma li alternavo con manga giapponesi e supereroi. Il risultato è che adesso, spontaneamente, quando vado a fare storie d’azione utilizzo un segno più secco che mi differenzia dagli altri. Mi piace moltissimo Cavazzano, da lui sto cercando di prendere i tempi, la regia, l’impostazione della tavola, come muove i personaggi nello sfondo… però non riuscirei mai a disegnare come lui e nemmeno avrebbe senso mettersi a copiarlo. Non per questo dico di essere più personale di altri, ma diciamo che ho il mio modo di disegnare Disney, che sicuramente emerge soprattutto con avventure d’azione come Darkenblot o come Pikappa. Ovviamente poi posso fare anche storie più classiche: adesso, per esempio, con Artibani faremo una storia su Pluto molto simpatica, perché volevo mettermi alla prova anche con storie che fossero semplicemente umoristiche.

Cosa possiamo aspettarci dalla saga che leggeremo nelle prossime settimane? 

Dunque, qui a Cartoomics intanto è stato pubblicato il Darkenblot 2.1, che è una sorta di ponte tra la seconda e la terza serie. Ci era stato richiesto diverso tempo fa proprio per tamponare la lunga attesa, poi per cause editoriali sta uscendo adesso tutto insieme. Potete notarlo dalle date che si trovano all’inizio della storia, che infatti è ambientata nel 2015: l’avevamo pensata un po’ di tempo fa! La terza serie invece comincerà tra due settimane e nel frattempo ci sarà una storiella simpatica breve, che è un po’ la presa in giro che ci facciamo da soli, come avevamo già fatto in Darkenblot 2 che comincia col film del Darkenblot 1. Stavolta abbiamo fatto il film del 2, ma collocato in un suo ambiente a parte. In totale sono 225 pagine, quindi un progetto molto grande.

Prima parlavi dell’influenza che hanno avuto manga e anime sul tuo stile, puoi citare qualche autore?

A livello di linea e impostazione di pagina, Otomo è stato il mio riferimento. Akira ha segnato un’era per tutti, ma proprio il modo di narrare per me era il massimo, si vede un’interferenza occidentale forte nella sua impaginazione e nel tratto pulito alla Moebius (un altro dei miei autori preferiti). Poi Masamune Shirow per quanto riguarda l’adrenalina, la tecnologia, i tagli iperdinamici, i robot, gli esoscheletri… ancora oggi è inarrivabile. Poi ovviamente Alita… ne ho letti tantissimi, ma questi sono quelli che mi hanno segnato di più. Adesso per esempio sto leggendo One-Punch Man, che mi diverte un sacco.

Non possiamo non farti una domanda su Pikappa, anche se probabilmente non potrai anticipare nulla…

Quello che posso dirvi è che avevamo lasciato Moldrock, questo nuovo supercattivo, nel momento in cui arriva a Paperopoli e che nella prossima storia vedremo cosa succede alla città dopo il suo arrivo. Ci sono grandi ritorni, alcuni attesi da tempo e altri inaspettati, e verrà spiegato tanto anche del passato di Moldrock, quindi come è arrivato, da dove, che influenza ha avuto Everett su di lui… Ne succedono davvero di tutti i colori.

Quali differenze trovi nel lavorare a Pikappa e nel lavorare a Darkenblot?

Darkenblot è un po’ il figlioccio mio e di Casty, ne siamo molto orgogliosi ma per me è difficile realizzarlo per via del tipo di approccio che ha lui alla sceneggiatura, che è disegnata in modo molto dettagliato. Quando mi trovo già di fronte a tavole finite è davvero faticoso riuscire a dare quel qualcosa in più senza rischiare di rovinare ciò che è già stato fatto da lui. Però allo stesso tempo è un progetto mio che porto avanti da tempo e quindi in un certo senso mi ci dedico di più perché ci sono più affezionato. Anche Pikappa lo sento un po’ mio, perché l’ho rilanciato con Artibani con Potere e Potenza. Allora c’erano tante difficoltà: bisognava recuperare i vecchi lettori, conquistarne di nuovi, tenere conto del cambio di contenitore… Per fortuna però è stato un successone e adesso siamo quattro, due coppie di autori che lavorano su Pikappa, con il format di due storie all’anno con cadenza abbastanza regolare. Noi arriveremo alla fine del nostro ciclo, quindi alla quarta storia di questa tetralogia, dopodiché ne abbiamo ancora una che è una sorta di spin-off che abbiamo già in mente. Entrambe le saghe non sono facili per me, sono tavole molto complesse e rispetto a una storia classica c’è molto più lavoro da fare, ci sono un sacco di personaggi, scene d’azione, esplosioni… non è un caso che tra Darkenblot e Pikappa sono un po’ di anni che sono sempre tirato!

Irene Rosignoli: