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Il piccolo Yeti, la regista svela i segreti del film a View Conference 2019

Non poteva mancare a VIEW Conference 2019 Il piccolo Yeti (Abominable in lingua originale), il film nato dalla collaborazione tra DreamWorks Animation e lo studio cinese Pearl Studio, che oltre a vantare un’ambientazione e dei personaggi completamente orientali è anche uno dei pochi titoli animati quest’anno ad avere al comando una regista donna, Jill Culton.

Proprio lei, dal palco di VIEW Conference, ha introdotto la storia e le meraviglie create da Pearl Studio per questa dolcissima avventura, che vede protagonista un piccolo yeti di nome Everest. Dopo essersi imbattuta in lui sul tetto del suo condominio a Shanghai, l’adolescente Yi percorrerà un viaggio per tutta la Cina insieme ai suoi amici Jin e Peng con l’obiettivo di far ricongiungere la magica creatura con la sua famiglia.

Per parlare di Il piccolo Yeti, Jill Culton è partita proprio dai personaggi, e in particolare dal buffo e peloso Everest. “Mi sono ispirata ai miei “piccoli yeti”, racconta, “ossia i miei cani. Sono adorabili e dolcissimi, e molti dei loro tratti sono confluiti in Everest. Soprattutto uno: il fiuto per loro è una specie di superpotere, perciò ho pensato di regalare un potere speciale anche agli yeti, ovvero controllare la natura. Ma Everest è ancora un cucciolo e quindi è un po’ impacciato: i suoi poteri sono spesso fuori controllo!”.

Per quanto riguarda invece l’eroina Yi, doppiata in originale da Chloe Bennet di Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D., Jill Culton ha precisato subito: Non volevo che fosse una principessa. Quando ero piccola non riuscivo a rispecchiarmi nelle principesse: io ero una bambina un po’ maschiaccio e non mi rivedevo in nessuna di loro. Per Il piccolo Yeti ho voluto una protagonista curiosa, indipendente, uno spirito libero che avesse tratti della personalità né spiccatamente femminili né troppo maschili. Una ragazza come tante, insomma”.

Il tema del film, ha illustrato la regista, è la disconnessione: da quando il padre di Yi è morto, la sua famiglia si è allontanata e lei stessa si è isolata dai suoi cari e dal resto del mondo. Il viaggio che compie insieme agli amici Jin e Peng, con lo yeti Everest nel ruolo di una sorta di angelo custode, le permetterà finalmente di elaborare il lutto e il vuoto lasciato dalla scomparsa del genitore, lasciandosi andare di nuovo alle emozioni. Emozioni che sono dettate anche dalla musica, in una delle scene più commoventi del film in cui Yi suona il violino lasciatole dal padre. E a tal proposito la regista ha stemperato l’emozione con un divertente video degli animatori: “Tutti gli animatori hanno dovuto prendere lezioni di violino per riuscire ad animare correttamente Yi mentre suonava. I risultati però non sono sempre stati positivi!”, ha scherzato.

In ultimo, Il piccolo Yeti è anche una grande celebrazione dei luoghi più belli della Cina. “Yi ha sempre sognato di viaggiare in lungo e in largo per la Cina insieme al padre, ma il suo sogno non è mai potuto diventare realtà. Almeno fino a quando non incontra Everest”. Il viaggio è quindi il pretesto per mostrare non solo i luoghi più affascinanti e caratteristici, ma anche quelli più nascosti, quelli che nessuno conosce. E ai motivi cinesi sono ispirate anche alcune scene tra le più magiche del film, come quella in cui Yi e gli amici volano su nuvole in forma di carpe koi.

Il piccolo Yeti è uscito al cinema lo scorso 3 ottobre per Universal Pictures, e arriverà prossimamente in home video in tutti i negozi.

Irene Rosignoli:

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