Articolo a cura di Maria Chiara Pugliese
A pochi giorni dall’uscita nei cinema italiani, l’ultimo capolavoro dei Walt Disney Animation Studios, Zootropolis, ha già fatto molto parlare di sé. Dinamici personaggi antropomorfi, una trama dal sapore noir, ma anche tematiche legate agli effetti di stereotipi e pregiudizi hanno reso questo film completo e accattivante sotto più punti di vista.
La produzione del film era già iniziata nel 2013, mentre il primo teaser trailer è stato rilasciato nel giugno 2015. Queste date sono ben note a tutti gli appassionati. Non tutti invece sanno che nel 2014 nasceva un omonimo progetto in Danimarca, per mano dello studio di architettura BIG (Bjarke Ingels Group). “Givskud Zootopia”, questo il nome del modernissimo zoo immaginato dagli architetti, era un progetto che copriva uno spazio di ampiezza maggiore di 300 acri, situato a sud della Danimarca. Chiaramente, come spesso avviene, l’idea –almeno per il momento- non è diventata realtà.
Tuttavia, ci sono alcuni interessanti parallelismi fra il nuovo classico Disney e lo zoo danese, unica possibilità concreta per vedere realizzata l’utopica città di Zootopia/Zootropolis.
Un punto in comune è la diversificazione delle aree – o dei quartieri – per habitat. Nello zoo, così come nell’utopica città disneyana, l’ambiente è suddiviso in più zone, ciascuna legata a uno specifico clima e habitat. Questo, nel film, offre anche numerosi spunti per sviluppare le tematiche legate agli stereotipi e ai pregiudizi. Nella realtà dello zoo, invece, si tratta di pura necessità. Così come nel progetto danese vediamo suddivise le varie specie secondo il loro habitat, nella città di Zootopia abbiamo ad esempio una zona desertica, sviluppata attorno Sahara Square, con un lussuoso hotel che ricorda Abu Dhabi.
Ma anche altre interessanti aree non sono sfuggite all’immaginario dei creatori del film, anche se chiaramente non sono state prese in considerazione per il realistico progetto dello zoo. Un esempio è Little Rodentia, quartiere interamente dedicato ai graziosi topolini che lo abitano, dove tutto è su misura per loro… speriamo che Nick non finisca per schiacciarne qualcuno!
Per fortuna abbiamo anche interessanti soluzioni tecnologiche che consentono ai piccoli roditori di muoversi indisturbati, come ci mostra questo interessante concept della metropolitana.
Insomma, nella città di Zootopia nulla è lasciato al caso.
“Architects’ greatest and most important task is to… make sure that our cities offer a generous framework for different people – from different backgrounds, economy, gender, culture, education and age – so they can live together in harmony.”
Come affermato dallo studio BIG, “Il compito più grande dell’architetto è quello di assicurarsi che le città offrano una ampia gamma di strutture diversificate, per venire incontro alle esigenze di tutti gli abitanti –ciascuno proveniente da background differenti, economici, culturali, di genere, educazione ed età – per consentirgli di vivere insieme in armonia”. Dunque, sembra che l’idea dell’azienda danese sia in linea col pensiero disneyano.
Ma la vera novità che rende l’omonimo progetto dello zoo danese in qualche modo simile alla città immaginata dalla Disney è il tentativo di “annullare” l’uomo. A Zootropolis infatti vivono solo gli animali, e l’uomo non è neanche mai esistito. Similmente si cerca di riprodurre una quasi totale assenza dell’uomo nel progetto dello studio di architettura BIG, nascondendo lo spettatore umano dietro rocce e declivi, per consentirgli di osservare gli animali nella loro naturalezza, senza interferire né avere contatti diretti, lasciando a ciascuna creatura di vivere in pace la sua “città”.
Il progetto al momento è in fase di stallo, ma contiamo di vedere presto realizzata la meravigliosa città di Zootopia. Vi piacerebbe visitarla?
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