La recensione di Strange World: quando i Walt Disney Animation Studios puntano al cuore

Strange WorldStrange World

Il 23 novembre arriverà nei cinema di tutto il mondo Strange World – Un mondo misterioso, nuovo film d’animazione targato Walt Disney Animation Studios. Diretto da Don Hall (premio Oscar per Big Hero 6) e sceneggiato da Qui Nguyen (Raya e l’ultimo drago), il film vede protagonista la famiglia di esploratori dei Clade, i quali si troveranno ad affrontare viaggio tanto avventuroso quanto incredibile per salvare il mondo. Ecco la nostra recensione di Strange World.

La recensione di Strange World

I Walt Disney Animation Studios ci sono riusciti nuovamente, hanno portato sul grande schermo un film pieno di divertimento (nel senso più ampio del termine), dove l’avventura non manca e in cui lo scontro generazionale è una delle colonne portanti. Un film che inizia subito in quarta, mostrandoci i membri di una spedizione – guidata dall’impavido e orgoglioso esploratore Jaeger Clade – intenti a cercare un modo per attraversare le montagne che circondano Avalonia. Una missione di certo non facile e che avrà conseguenze impreviste, a partire dalla scoperta di una misteriosa pianta che cambierà la vita a tutti i cittadini, in particolare dei Clade.

Dopo un incipit adrenalinico e alquanto fumettoso, ci ritroviamo nella pacifica ed idilliaca città di Avalonia, una società che in poco più di due decadi è passata dai calessi alle macchine volanti e dove tutti conoscono tutti. Un’utopia che però rischia di estinguersi a causa del deterioramento della fonte di energia scoperta anni prima da Searcher Clade. Toccherà così all’ex esploratore (ora felice agricoltore) cercare di scoprire l’origine del problema e salvare così Avalonia.

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Ribaltare ciò che viene mostrato

Strange World è uno di quei film che ti tiene con gli occhi incollati allo schermo sin dal primo minuto, una storia divertente ed emozionante che porta personaggi e spettatori in un mondo fantastico dove nulla è come sembra. Questa è senza dubbio il maggior pregio della pellicola, ribaltare completamente quello che ci mostra. Siamo davanti ad un prodotto capace di sorprendere e spiazzare.

Un’avventura corale piena di pericoli e insidie – e non poteva essere altrimenti – in un mondo popolato da creature tanto fantastiche quanto pericolose, dove non mancheranno incomprensioni, litigi, spensieratezza e quel pizzico di follia che non guasta. Un viaggio alla ricerca di sé stessi e alla comprensione del prossimo, un’esplorazione sicuramente particolare ma che racchiude tutti i momenti tipici della vita in famiglia. Difficile non riconoscersi in una delle tre generazioni di Clade o nei loro battibecchi, perché è inutile negarlo: tra generazioni è difficile capirsi e l’unico modo per farlo è parlarsi e cercare di vedere il mondo con gli occhi dell’altro.

Citando film come Indiana Jones, King Kong e Jurassic Park e romanzi come Viaggio al centro della Terra e Robinson Crusoe, Strange World usa l’avventura non solo per parlare di rapporti famigliari ma per parlare della società odierna (e dell’azienda stessa), mostrando come sia sempre in evoluzione e di come per quanto il passato sia importante e non vada dimenticato, ma al tempo stesso è giusto però lasciarlo dov’è: in fondo tutto si cambia e si evolve. Così come è giusto lasciare che le nuove generazioni seguano la propria strada senza dover necessariamente seguire quella dei propri genitori. Una storia quella scritta da Qui Nguyen dove sci-fi, utopia, analisi sociale e amore (in tutte le sue forme) si amalgamano alla perfezione.

Colpire al cuore

Merito in particolare della sceneggiatura, capace di trattare temi sensibili con tatto e senza retorica, mostrando come quello che per molti è qualcosa di sconvolgente in realtà sia qualcosa di assolutamente normale. Uno scenario dove il rispetto per il prossimo e l’ambiente sono qualcosa di naturale e che ha dalla sua una schiera di personaggi ben caratterizzati. Grazie ad una comicità slapstick e a momenti che faranno ridere di gusto (come i consigli amorosi di Jaeger Clade a suo nipote Ethan), Strange World riesce a intrattenere in maniera genuina.

Nonostante la trama non sia molto originale (si intuisce praticamente subito cosa accadrà) e alcuni temi siano stati trattati in tutte le salse e possano risultare quindi ridondanti, il film riesce a riproporre il tutto con spontaneità. Un’avventura il cui messaggio intrinseco arriva forte e chiaro allo spettatore. Strange World è un film che ha fatto suo l’insegnamento di Clint Eastwood in Per un pugno di dollari, se vuoi uccidere un uomo lo devi colpire al cuore. E il colpo al cuore arriva, eccome se arriva, senza pietà, preciso e pulito. Più o meno.

Che ne pensate della nostra recensione di Strange World?

Emanuele Bianchi: Appassionato di cinema, fotografia, teatro e musica sin da piccolo decide di farne il suo lavoro. Miyazakiano convinto, tanto da incentrare la sua tesi sul suo cinema, e divoratore di anime tanto da volere Eikichi Onizuka come professore al liceo, è uno Jedi come suo padre prima di lui e “nato pronto” e sì, anche un inguaribile nerd (pollice verso per coloro che non colgono le citazioni). Laureato in cinema presso il DAMS di Roma 3 e diplomato in fotografia presso il CST, inizia a collaborare (e tutt'ora collabora) come critico di cinema e fotografo di concerti con varie webzine di cui da subito ha sposato il progetto con entusiasmo. Giornalista pubblicista iscritto all'albo. Sempre in movimento, perennemente in ritardo. CAPOSERVIZIO CINEMA
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