Tra i titoli più attesi in arrivo su Disney+ il 24 marzo c’è sicuramente High School Musical: The Musical: La serie, lo show che reintrodurrà gli spettatori di oggi alla storia senza tempo del Disney Channel Original Movie con Zac Efron e Vanessa Hudgens. La serie non è un remake diretto di High School Musical: ambientata 15 anni dopo, vede protagonista una nuova generazione di studenti che decide, sotto la guida dell’insegnante di teatro Miss Jenn, di mettere in scena proprio lo spettacolo di High School Musical. Al centro della vicenda c’è il triangolo amoroso tra Nini (Olivia Rodrigo), l’ex fidanzato Ricky (Joshua Bassett) e il nuovo ragazzo E.J. (Matt Cornett). Infatti, in un tentativo di riconquistare Nini, Ricky decide di partecipare alle audizioni per il ruolo di Troy, nonostante in realtà non sopporti i musical e non sia un gran ballerino.
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Occorre innanzitutto specificare che lo show non è dedicato ai vecchi fan di High School Musical; si tratta di una produzione per adolescenti, che va quindi a toccare temi vicini a quella fascia d’età come i primi amori, le amicizie e le rivalità, la ricerca e l’espressione della propria identità attraverso il canto e il teatro. Il prodotto è decisamente di alta qualità, ben girato e ben scritto (persino l’impostazione mockumentary funziona bene e non è mai invasiva), con una colonna sonora che racchiude sia cover dalla trilogia di High School Musical, sia canzoni originali composte per l’occasione.
Il punto di forza dei primi due episodi (e, sospettiamo, di tutta la serie) è però senza dubbio il cast, composto da giovani cantanti e attori veramente di grande talento. Su tutti spicca Olivia Rodrigo: la giovanissima artista non soltanto ha contribuito alla colonna sonora componendo alcune canzoni per il suo personaggio, ma restituisce anche una protagonista orgogliosa e in cerca della sua strada, che di fronte al triangolo amoroso in cui si trova tenta disperatamente di emergere come ragazza e come attrice, prima ancora che come “fidanzata di”. Da sottolineare anche che le scene musicali come I Think I Kinda You Know (primo episodio) e Wondering (secondo episodio) sono girate live, e non doppiate in studio. Se proprio bisogna trovare un difetto, si può dire che il ritmo piuttosto serrato non permetta molta introspezione dei personaggi (mancano vere e proprie scene di silenzio e riflessione), ma è anche vero che si tratta soltanto delle prime puntate, le quali solitamente hanno funzione introduttiva.
Ultimo importante plauso va alla diversity che High School Musical: The Musical: La serie rappresenta: il gruppo di studenti è estremamente variegato non solo per quanto riguarda l’etnia (Nini è di origini filippine, la migliore amica Kourtney e la rivale Gina sono afroamericane, etc.), ma anche per quanto riguarda le corporature (Ashlyn è plus size) e l’orientamento sessuale (Carlos è gay, Nini ha due mamme, etc). Tra tutti i reparti della Walt Disney Company, Disney Television è probabilmente quello che è riuscito a fare il lavoro migliore sul tema della diversity, mostrando una sensibilità particolare per la realtà complessa e sfaccettata dei ragazzi di oggi. Un’operazione che (quasi) mai è stata sbandierata come oggetto di marketing, ma che al contrario è avvenuta in silenzio, nell’ottica della normalizzazione. Ed è questa la strada giusta.