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Young Love, in arrivo la serie tratta dal corto vincitore dell’Oscar

Dal progetto Kickstarter alla vittoria agli Oscar 2020 fino alla serie animata: un vero successo quello del piccolo corto Hair Love di Matthew A. Cherry. Nato come progetto indie, il film è stato poi supportato da Sony Pictures Animation e ora diventerà una serie animata. HBO Max infatti ha annunciato l’arrivo di una prima stagione di 12 episodi intitolata Young Love e ispirata agli stessi personaggi.

Guarda il cortometraggio Hair Love

La serie sarà animata in 2D con lo stesso stile del cortometraggio e vedrà Cherry nel ruolo di creatore e showrunner accanto a Carl Jones (The Boondocks). Monica A. Young, David Steward II e Carl Reed saranno i produttori esecutivi.

Hair Love è nato da una campagna crowdfunding su Kickstarter, lanciata dal regista Matthew A. Cherry (produttore esecutivo del film BlacKkKlansman) nel 2017. L’iniziativa raccolse l’impressionante cifra di 300.000 dollari, quando il suo obiettivo era appena 75.000. È il cortometraggio animato più sostenuto di tutta la storia di Kickstarter. La storia è incentrata su un papà afroamericano che deve imparare ad acconciare la capigliatura ribelle della figlioletta, la piccola Zuri.

Zuri e il papà torneranno nella serie Young Love, che con umorismo ed emozioni racconterà la vita della famiglia Young, composta – oltre a loro due – dalla madre Angela e dal gatto Rocky. I 12 episodi racconteranno le loro vicende quotidiane tra lavoro, vita di coppia, rapporto genitori-figlia, questioni sociali e dinamiche generazionali, il tutto mentre questa adorabile famiglia afroamericana cerca di costruirsi un futuro migliore.
“Sono felicissimo di poter continuare a raccontare la storia di Stephen, Angela e Zuri ed esplorare in una serie animata le dinamiche di questa famiglia afroamericana che avevamo presentato nel corto Hair Love” ha dichiarato il regista Cherry. “Nel portare Young Love al resto del mondo, non potrei desiderare partner migliori di Sony Pictures Animation e HBO Max”.

Fonte: Animation Magazine

Irene Rosignoli: