Nello scorso episodio avevamo iniziato ad addentrarci nel paese dell’avventura, tra città arabe e covi dei pirati!
Rieccoci qui per completare il tour di Adventureland!
Recuperate la prima parte del nostro tour di Adventureland nel nostro sesto episodio . Leggete anche:
Potete commentare i nostri articoli con gli hashtag #ImperoDisneyland e #DisneylandParis.
Eravamo rimasti all’interno della “fortezza” che ospita la famosa ride “Pirati dei Caraibi” e il suggestivo “Blue Lagoon Restaurant”. Ma come vi ho anticipato, ad Adventureland c’è ancora tanto da vedere. Quindi usciamo e lasciamo i paesaggi caraibici per spostarci a sud… in tutti i sensi! Infatti oltre a tornare verso la Roccia del Teschio per attraversare una piccola grotta alle sue spalle, stiamo per giungere nell’area ispirata ai paesaggi sudamericani. Non stiamo facendo altro che dirigerci verso il centro del paese dell’avventura, su una sorta di isola circondata dai corsi d’acqua cui abbiamo accennato in precedenza. Ma prima di abbandonare del tutto le atmosfere piratesche, alla nostra sinistra, proprio alle spalle della Jolly Roger di Capitan Uncino, troviamo “La Plage des Pirates”. È un’area giochi per i più piccoli con scivoli e altalene sullo stile del “Pocahontas Indian Village” presente a Frontierland. Questa attrazione di Adventureland è però più giovane e fu aperta nel 2000 proprio in virtù del successo ottenuto dalla “sorella maggiore” ispirata ai villaggi pellerossa.
Oltrepassata quindi questa spiaggetta, siamo nel cuore dell’isolotto di nome Adventure Isle i cui paesaggi, come già detto, danno l’idea di star visitando i luoghi più nascosti e avventurosi dell’America del Sud. In effetti la vera grande particolarità dell’isola è il fatto di ospitare ben due percorsi a piedi di due generi completamente diversi.
Il primo “La Cabane des Robinson”, percorre in altezza il bellissimo e grandissimo albero che abbiamo intravisto uscendo dalla città araba. Salendo varie rampe di scale, per un totale di 176 gradini, potremo visitare l’elaborata e forse un po’ inverosimile casa sull’albero della famiglia Robinson, protagonista del romanzo di Johann David Wyss intitolato appunto “The Swiss Family Robinson”. Così, mentre i Robinson sono lontani, probabilmente perché impegnati nel cacciare o nell’approvvigionarsi di qualcosa di commestibile, noi potremo curiosare nelle stanze di questa loro invidiabile e improbabile dimora, provvista addirittura di studio e biblioteca. L’albero poi è curato nei minimi dettagli rendendo, in lontananza, difficile capire se le sue foglie siano vere o finte. E, probabilmente, proprio nello scoprire che non si tratta di foglie naturali, ma che sono fedelissime riproduzioni, si resta sbalorditi e si comprende l’impegno e l’attenzione ai dettagli dei progettisti e degli scenografi che lavorano alla costruzione dei parchi Disney. La cima dell’albero è inoltre il punto più in alto di Adventureland, nonché il suo centro: da qui è quindi possibile godere di una splendida vista sull’intera area, sui suoi specchi d’acqua e la sua vegetazione. E proprio in uno dei laghetti sarà possibile scorgere una barchetta con a bordo Carl e Russell dal film Disney Pixar Up: del resto chi meglio di loro poteva trovarsi nel paese dell’avventura?
L’altro percorso a piedi ha invece lo stesso nome dell’intero isolotto, “Adventure Isle”. Questo è davvero adatto a chi ama l’avventura: ci è permesso esplorare l’intera isola, dai suoi ponti sospesi che la collegano alle coste principali, al suo sottosuolo attraverso grotte dirette al centro della terra nelle cui pareti si estendono le radici del grande albero e sono conficcati i resti di vascelli e navi naufragate. Forse la nota davvero più originale è che non c’è un ordine da seguire per esplorare, bensì ognuno può liberamente scegliere il proprio itinerario.
Abbandoniamo l’Adventure Isle per dirigerci verso ovest sul lato della terraferma non ancora esplorato. Qui, andando verso nord, torneremo in Asia, stavolta per addentrarci nei bellissimi paesaggi dell’India. E percorrendo un viale cieco, giungeremo ai piedi dell’attrazione principale del posto: la roller coaster “Indiana Jones et le Temple du Péril”. La storia è quella del ritrovamento di un antico tempio nel cuore della giungla. Per prima cosa, durante la fila, esploreremo parte dell’accampamento che ospita gli archeologi e gli studiosi che stanno lavorando agli scavi; successivamente saliremo a bordo di una sorta di vagoncino da miniera che percorrerà uno sfrenato tragitto attorno alle rovine del tempio, tra accelerazioni, salite, discese, giri e loop.
Torniamo quindi sul viale cieco. Trovandoci come abbiamo detto in India, come non pensare al Classico Disney Il Libro della Giungla? Ma non vi preoccupate, ad aspettarci sulla destra, c’è il “Colonel Hathi’s Pizza Outpost”, del genere fast food, dove potremo scegliere di mangiare tranci di pizza, vari tipi di pasta o lasagne. La scenografia è molto particolare, si ha infatti l’impressione che il locale sia stato costruito attorno ad un albero: il robusto tronco, che occupa il centro della sala con i tavoli, si innalza oltre le travi, mentre, dai rami, posti al di sopra di esse, scendono foglie, liane e anche piccoli trespoli con sopra dei finti uccelli.
Continuando a dirigerci verso sud, abbandoniamo l’Asia per arrivare nel continente più grande e misterioso di tutti: l’Africa! Ad accoglierci le sonorità tipiche del luogo dai suoni tribali e dai ritmi incalzanti. Tra l’altro in determinati orari potremo imbatterci in veri e propri gruppi di musicisti armati di djembe e bonghi (i tipici tamburi africani) e vestiti di costumi caratteristici del continente, che ci regaleranno brani stupendi dal ritmo travolgente… e perché no, forse anche qualcosa di ispirato all’amatissimo Classico Il Re Leone. E a tal proposito vi segnalo il “Restaurant Hakuna Matata”, un fast food che ci offrirà la possibilità di mangiare kebab e piatti a base di pollo aromatizzato con spezie dolci.
Il nostro tour di Adventureland è terminato. Fortunatamente l’area africana confina con la già nota area messicana di Frontierland. I due temi si incontrano molto bene sfumando l’uno nell’altro. Dunque ci dirigiamo verso la “Frontierland Depot” per riprendere la “Disneyland Railroad” e partire verso il cuore pulsante del parco: Fantasyland!
Tutto questo e molto altro, sempre qui, dove vivono i sogni!
La domanda del topic:
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Da quale altra attrazione dei parchi Disney vorreste che fosse ispirato un lungometraggio?