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Angelina Jolie e Michelle Pfeiffer raccontano Maleficent 2 a Roma

Grande evento a tema Maleficent: Signora del male ieri sera a Roma: Angelina Jolie e Michelle Pfeiffer sono state protagoniste dell’anteprima di preapertura di Alice nella Città, sezione parallela della Festa del Cinema di Roma. Le due attrici hanno presentato l’anteprima europea del nuovo film Disney, nelle sale italiane dal 17 ottobre.

La pellicola continuerà a esplorare il rapporto madre-figlia tra Malefica (Angelina Jolie) e Aurora (Elle Fanning), introducendo il nuovo personaggio della regina Ingrith (Michelle Pfeiffer), madre del principe Filippo e futura suocera di Aurora. Malefica e Aurora si ritroveranno sui fronti opposti di una Grande Guerra che metterà alla prova la loro lealtà e le porterà a chiedersi se potranno essere davvero una famiglia.

Dopo aver partecipato a una masterclass con oltre 100 bambini e ragazzi, studenti di cinema tra i 10 e i 25 anni, selezionati da Alice nella Città, Angelina Jolie e Michelle Pfeiffer hanno sfilato lungo via della Conciliazione su un carpet di 90 metri in black&white, tra Castel Sant’Angelo e la Cupola di San Pietro. Ad accoglierle numerosissimi fan per foto e autografi sulle note della canzone “You Can’t Stop The Girl” (Warner Records) di Bebe Rexha, la giovane cantante e compositrice americana con già all’attivo varie nomination ai Grammy.

Di seguito alcune delle domande più interessanti emerse dall’incontro con la stampa.

In questo secondo capitolo di Maleficent vedremo lo scontro tra due madri. Come viene trattato il tema della maternità?

Pfeiffer: Il mio personaggio è Ingrith, regina di Heusted. Io penso che lei si senta veramente madre del suo regno, prende sul serio questo ruolo e ha giurato con tutta se stessa di proteggere gli abitanti, a costo di fare sacrifici per un bene più grande. Ho ricercato l’umanità di questa regina che è un po’ cattiva, un po’ dark. Un personaggio molto multidimensionale, interessante ma difficile da interpretare.

Angelina: Malefica è diventata suo malgrado madre nel primo film, quando si è legata alla principessa Aurora. Ma in lei c’è sempre una lotta molto interessante, perché la sua natura cattiva rema contro i suoi sentimenti. Credo che diventare madre le abbia tutto sommato salvato la vita, perché diciamo che era un po’ squilibrata prima!

Quali aspetti amate particolarmente dei personaggi femminili di Maleficent?

Jolie: Sono personaggi molto complessi, è una vera gioia interpretarli. In questo film ci sono donne forti, ma anche uomini forti, è una rappresentazione positiva per entrambi i sessi. Le tre protagoniste poi sono donne diverse che dimostrano il loro potere in maniera anche opposta. Per esempio, Aurora sceglie di sposare un uomo, lo ama, vuol fare una famiglia con lui come tante donne. E anche questa è un’esperienza importante. Ci chiedevamo se dovesse diventare una sorta di Giovanna D’Arco, ma abbiamo deciso di no. Aurora non ha bisogno di combattere con la spada: la sua forza è la dolcezza.

Pfeiffer: Ho poco da aggiungere a quello che ha detto Angelina. Malefica, Ingrith e Aurora sono tutte molto potenti, forti in modi e maniere diverse. Aurora secondo me è la più resistente, però.

Uno dei grandi temi della saga è quello della famiglia, non solo di sangue. 

Jolie: Personalmente penso che essere una famiglia non dipenda solo dai legami di sangue. Questo tema tocca delle corde profonde in me. Ci sono dei dialoghi molto espliciti a sottolineare la diversità della famiglia composta da Malefica e Aurora, ma possiamo spingerci così tanto oltre perché entrambe siamo madri e abbiamo una comprensione del tema in quanto tali.

Aurora e Filippo rappresentano due mondi che si uniscono. Quanto è importante e a chi è rivolto il tema del rispetto della diversità? 

Jolie: Credo sia assolutamente importante, soprattutto oggi che le nuove generazioni sono sempre più interconnesse. Nonostante siamo più vicini che mai, sono tornati odio e divisioni tra le persone, sentimenti su cui spesso fanno leva determinati politici per avere successo. Noi siamo più forti quando siamo uniti. Sono sicura che i nostri figli sapranno sempre di più che la diversità è soltanto una forza, e che chi usa la paura del diverso per dividerci non può vincere.

Pfeiffer: Forse il mondo che costruiranno i giovani avrà più tolleranza, ma oggi gli intolleranti si fanno sentire più forte che mai. Forse hanno anche maggiori spazi per esprimersi, perché l’intolleranza in fondo c’è sempre stata. Dobbiamo reagire in fretta: abbiamo un solo pianeta e sta morendo.

Qual è il fascino dei personaggi Disney nel 2019?

Jolie: Dipende dal tipo di film e molte volte dalle scelte dello studio. Negli anni Disney ne ha fatte di scelte coraggiose, come nel primo film, quando ha cambiato punto di vista raccontando la storia secondo Malefica. Di questo film mi attirava soprattutto l’idea delle differenze. Maleficent viene cacciata, presa di mira da sua figlia perché diversa. È un messaggio che mi tocca e che toccherà tutti coloro che si sono sentiti diversi; penso che tutti prima o poi nella vita lo abbiamo provato. Quando non si vede la bellezza della differenze si fa del male agli altri. Trovo bello il messaggio finale in cui si spiega che alla fine Malefica ha paura, che non si comporta in quel modo perché è forte ma perché è una vigliacca.

Pfeiffer: Ciò che ho amato in questo film e anche nel primo è che le favole in generale parlano dei tempi che viviamo con Internet e i social media. I personaggi di Maleficent sono grigi, il bene e il male non sono ben distinti, come nella vita reale. Forse è per questo che i giovani apprezzano particolarmente questa saga, perché parla del bene e del male nella loro complessità, trovando l’umanità dei personaggi cattivi.

Quali sono i costumi di Maleficent 2 che avete preferito indossare?

Jolie: Ho invidiato tantissimo i costumi di Michelle perché aveva delle armature fantastiche. Tra i miei il mio preferito è sicuramente quello della cena.

Pfeiffer: Io direi quello della battaglia finale, anche se era veramente scomodissimo!

 

Foto: Courtesy of Disney

Irene Rosignoli: