Come già Netflix prima di lei (e negli ultimi giorni si sono aggiunte anche Warner e Sony), anche la Disney ha annunciato che non girerà più film o serie Tv in Georgia se dovesse essere approvata la nuova legge “pro-life” sull’aborto.
Il governatore repubblicano di questo stato, Brian Kemp, ha infatti firmato a inizio mese un nuovo provvedimento sull’interruzione volontaria di gravidanza, chiamato in gergo l’ “heartbeat bill”. La nuova legge, che dovrebbe entrare in vigore dal 1 gennaio 2020 se approvata dalla Corte, proibisce l’aborto dopo le prime sei settimane dal concepimento, ovvero quando è possibile registrare il battito cardiaco del feto. Si tratta però di una finestra di tempo estremamente ristretta in quanto molte donne scoprono di essere incinte anche dopo le prime sei settimane. La legge punisce anche con 10 anni di reclusione chiunque pratichi un aborto dopo le sei settimane, inoltre non prevede eccezioni per casi di stupro o incesto, ma soltanto in casi di condizioni critiche per la vita della madre.
La risposta di Hollywood
La risposta di Hollywood è stata immediata: i grandi studi hanno infatti avviato un piano di boicottaggio della Georgia, una location molto popolare per le riprese di film e di serie Tv per via degli incentivi fiscali che vengono offerti alle compagnie che spendono più di 500.000 dollari in una produzione. Nel 2018 erano infatti collocate in Georgia ben 455 produzioni.
Ma ora non più: mentre già i primi studi iniziano a ritirarsi dalla Georgia, anche la Disney, che proprio lì ha girato alcuni dei suoi film più importanti degli ultimi anni come Avengers: Endgame o Black Panther, ha deciso di prendere una posizione.
“Non penso che per noi sia più possibile continuare a girare i nostri film lì”, ha dichiarato il CEO Disney Bob Iger durante un’intervista a Reuters. “Credo che molte persone che lavorano per noi non vogliano lavorare in quello Stato, e dobbiamo tenere in considerazione i loro desideri. In questo momento stiamo valutando la situazione molto attentamente”.
Ovviamente si tratterebbe di una decisione che andrebbe a colpire duramente l’economia della Georgia. Iger ha concluso dicendo che per il momento l’azienda aspetterà la sentenza definitiva: se la legge dovesse realmente entrare in vigore l’anno prossimo, la Disney agirà di conseguenza.
Fonte: Slash Film