Quest’oggi Discoveryland ci fa vivere esperienze a quattro ruote e… “verso l’infinito e oltre!”
Vi ricordiamo che la rubrica è a cura del nostro Lorenzo Dottorini, con la collaborazione speciale di Andrea Bonucci.
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Cosa ci può far pensare al mondo della tecnologia e al progresso in questo campo più dell’immenso e tanto sconosciuto universo? Viaggi verso pianeti extraterresti a bordo di navicelle ricche di luci e ogni possibile congegno all’avanguardia! E perché no, creature misteriose, in alcuni casi primitive, ma il più delle volte con conoscenze e mezzi che noi terrestri non potremmo neanche immaginare! Eppure, finora almeno, tutto ciò lo abbiamo immaginato proprio noi esseri umani, grazie ad alcune menti brillanti dalla vivissima fantasia creativa e dallo sviluppato ingegno. E, ormai lo abbiamo ripetuto tante volte, Discoveryland è un’area dedicata proprio a loro.
Terminato questo fantasioso viaggio nell’universo, potremo facilmente accedere al negozio “Constellations“. Entrando vi sembrerà di essere in un’astronave, grazie ai colori e alle luci di atmosfera. Lo store, oltre ai gadget standard presenti in tutte le altre boutiques del parco, è particolarmente fornito di prodotti a tema Toy Story, specialmente dedicati a Buzz Lightyear, una statua del quale troneggia al centro dell’ambiente.
Ci allontaniamo ora da quello che abbiamo classificato come il settore dedicato al futuro tecnologico, per incamminarci altrove, verso sud. Per adesso continuiamo ad ignorare “Orbitron” e le sue navicelle che dominano la piazza principale di Discoveryland, per recarci verso l’attrazione più ingombrante dell’area. Abbiamo parlato dei colori accesi e sgargianti, benché freddi, della “Buzz Lightyear Laser Blast” e che ben rappresentano la nostra idea di tecnologia spaziale. Possiamo aggiungere che queste tonalità ricordano molto quelle delle luci a neon, molto in voga negli anni ’50, durante il boom economico. Queste occupavano un ruolo tutt’altro che marginale soprattutto quando in quel periodo si cercava di immaginare il futuro. E sono proprio questo tipo di colori e atmosfere quelli ai quali è ispirata la zona di cui stiamo per trattare e che ospita “Autopia“.
Abbiamo parlato di boom economico e sicuramente uno dei simboli indiscussi di tale fenomeno è l’automobile, ingrediente principale di “Autopia”. Attorno a due grosse strutture circolari, ricche di luci a neon e antenne (per certi versi, come dicevamo, simili a quelle viste in precedenza), collegate tramite un ponte, si costituisce la fila. Questa, una volta arrivati nei pressi della zona di imbarco, si biforcherà, dando accesso a due carreggiate ognuna attraversata da due corsie. A seconda della carreggiata nella quale si sarà selezionati, si percorrerà un circuito diverso, mentre a seconda della corsia sulla quale avverrà l’imbarco, si avrà la possibilità di pilotare vetture con la guida a destra o viceversa a sinistra. Ogni automobile potrà ospitare due passeggeri, di cui solo uno avrà i comandi, in quanto chi avrà il controllo dei pedali e del volante, guiderà a tutti gli effetti il veicolo. Non spaventatevi, le auto hanno comunque dei tracciati prestabiliti da percorrere oltre i quali non sarà possibile uscire, quindi, anche chi volesse guidare senza essere abituato a governare una macchina, potrà farlo senza arrecare alcun danno agli altri visitatori o a se stesso. Le piccole biposto hanno un aspetto futuristico, così come lo si sarebbe immaginato negli anni ’50 e sono fornite di cintura di sicurezza che preserverà i passeggeri da eventuali frenate brusche. Anche per quanto riguarda questa attrazione sarà interessante farvi un giro più di una volta per poter provare diverse esperienze, a seconda dei percorsi e del tipo di guida cui si sarà destinati.
È tempo ora di muoverci e visitare quello che è il cuore di Discoveryland, l’area che ospita la sua attrazione più famosa e che ne è il simbolo. Più in generale si tratta della zona nella quale si avverte maggiormente l’influenza delle opere di grandi pensatori e visionari del passato, primo fra tutti del grande Jules Verne. E per far questo, è tempo, tornando al centro della piazza principale, di fare un giro sulle navicelle di quello strano e spaziale obelisco che domina l’ambiente e che più volte abbiamo citato col nome di “Orbitron“.
Tutto questo e molto altro nel prossimo numero, sempre qui, dove vivono i sogni!
La domanda del topic:
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Da bravi visionari proviamo a immaginare il futuro dei Parchi Disney: quali attrazioni, spettacoli, parate vorreste vedere lì dove vivono i sogni?
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