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Phantom Manor: 13 curiosità sulla casa dei fantasmi di Disneyland Paris

Le case dei fantasmi sono sempre state ben accolte all’interno dei Parchi Disney e Walt Disney stesso fu il primo a proporne l’esistenza, dando il via con la Haunted Mansion alla tradizione della casa degli orrori all’interno dei parchi Disneyland. Ogni parco Disney ha quindi la propria casa dei fantasmi, con la propria leggenda pronta ad essere scoperta dai visitatori più coraggiosi. A Disneyland Paris troviamo Phantom Manor, diventata una delle attrazioni più iconiche del parco anche grazie alla sua storia particolare che coinvolge tutta Frontierland: una caratteristica davvero unica che non si trova in nessun altro parco Disney.

Si tratta della leggenda della città di Thunder Mesa, fondata dal ricco e avido Henry Ravenswood, proprietario del Phantom Manor edificato su Boot Hill. Nonostante gli avvertimenti, egli scelse di rendere Big Thunder Mountain una miniera, risvegliando così lo spirito del Thunder Bird. Questa sua avidità lo portò così alla morte a causa di un terribile terremoto, e con lui morirono sua moglie e i minatori che lavoravano nella montagna. Il suo spirito aleggia ancora nel maniero, assieme a quello della figlia Mélanie, per sempre sposa senza un marito, così come in vita, a causa della possessività del padre.

Phantom Manor è una dark ride, ovvero un’attrazione totalmente immersiva in cui i visitatori possono viaggiare all’interno della storia seduti su dei carrelli che si muovono su percorsi predefiniti. La particolarità di questa attrazione è sicuramente il fatto che il visitatore viene immerso nella storia già dalla fila di attesa, che si svolge in tre parti: giardini (visitabili!), foyer e galleria dei quadri. All’uscita, il visitatore potrà scegliere anche di visitare il cimitero del Phantom Manor e scoprire un po’ di più delle storie degli abitanti di Thunder Mesa.
Scopriamo ora qualche curiosità su questa attrazione:

    • La placca che si trova al cancello di ingresso di Phantom Manor e che riporta il nome dell’attrazione è un evidente richiamo a quella che possiamo trovare nella Haunted Mansion. Il volto che sovrasta la placca è ispirato al compositore Ludwig van Beethoven: un riferimento al fatto che il musicista ha dovuto, nel corso della sua vita, far fronte a demoni interiori. La frase che troviamo in basso recita ”Non Omnis Moriar” e deriva dalle Odi del poeta latino Orazio (Libro III, Ode 30). Il suo significato (”Non morirai mai interamente”) è un chiaro riferimento al fatto che nella casa dei Ravenswood si aggirano presenze sovrannaturali.
    • Quando la fila di attesa del Phantom Manor si aggira intorno ai 10 minuti, sul pannello che indica la durata della coda possiamo vedere che i minuti indicati sono 13. Questo fa riferimento al numero delle ore segnate dall’orologio a pendolo nel Phantom Manor, poiché il 13in America è visto come numero della sfortuna.
    • I nomi dei quattro pretendenti di Mélanie si basano su dei giochi di parole. Il cacciatore Barry Claude venne rincorso da un orso e costretto a rifugiarsi sopra un albero, dal quale non scese mai più. Il suo nome fa riferimento a  due cose: a ‘‘bear claws” ovvero ”artigli di orso”, e al modo di dire ”claws his way up” ovvero ”arrampicarsi sulla scala sociale”. Il capitano Rowan D. Falls, specializzato nella navigazione dei fiumi, morì precipitando da delle cascate. In inglese ”rowing the falls” significa ”remare controcorrente”, inoltre ”falls” significa sia cadere che cascate. Ignatius ”Iggy” Knight era il responsabile delle miniere, e proprio nelle miniere morì poiché il fuoco che doveva accendere la sua pipa fece esplodere i barilotti di dinamite poco lontani. Igniatus deriva da ignite, ovvero ”accendere”. Infine, Sawyer Bottom, possessore di una falegnameria (quella che adesso è il Frontierland Theatre) morì tagliato in due da una sega circolare che gli passò fra le gambe. Il termine inglese ”saw” si traduce infatti con ”sega”, ma anche con il participio passato di vedere: il gioco di parole sta proprio nel fatto che lui non vide la sega che stava per uccidero (”didn’t saw the saw”). Il nome di quest’ultimo pretendente fa anche riferimento all’espressione infantile ”I saw your bottom”, ovvero ”ti ho visto il didietro”.
    • Dentro l’attrazione possiamo vedere anche una triste Mélanie piangere davanti allo specchio: questa scena si ispira al quadro ”All is vanity” di Charles Allan Gilbert.
    • Dal 2019 la narrazione che accoglie i guest avviene sia in francese che in inglese e in entrambi i casi si tratta di voci d’eccellenza. Se per la versione francese abbiamo Bernard Alane (ovvero il doppiatore di Clopin ne ”Il Gobbo di Notre-Dame”), in inglese è l’icona del cinema horror Vincent Price a dare il benvenuto ai visitatori. Sebbene Price morì nel 1993, aveva precedentemente registrato dei pezzi in inglese per l’apertura di Phantom Manor, che rimasero però inutilizzati. Qui potete vedere alcuni momenti di Price in sala di registrazione. Vincent Price presta la voce anche alla risata agghiacciante del Fantasma.
    • Nella fila d’attesa, appena passati i tornelli, ci si ritrova di fianco al Phantom Manor e possiamo osservare una delle tante finestre che decorano la villa. Sul vetro di questa finestra, se si osserva bene, possiamo leggere un inquietante ”Help me”.
    • Gli scheletri che popolano le catacombe del Phantom Manor sono ispirati alla prima Silly Symphony di Walt Disney, La danza degli scheletri (1929).
    • L’imponente organo che possiamo ammirare nella scena della sala da ballo è una riproduzione esatta di quello presente nella Haunted Mansion in California. Quest’ultimo è invece l’organo originale del Capitano Nemo del film 20.000 leghe sotto i mari (1954).
  • La veggente Madame Leota prende ispirazione dalla direttrice artistica Leota Toombs Thomas, la quale lavorò prima nel dipartimento inchiostrazione dei WADS e successivamente nel tema degli Imagineers. Leota Toombs Thomas prestò il suo volto per la Madame Leota del parco americano (e venne successivamente doppiata da Eleanor Audley, voce originale di Malefica e Lady Tremaine). Qui possiamo vederne il footage originale. Per la versione del Phantom Manor, invece, a prestare voce a Madame Leota (in entrambe le lingue) è l’attrice inglese Oona Lind. L’attrice ha dichiarato di aver preso spunto dalle sue esperienze shakesperiane per riuscire ad interpretare bene il ruolo di Leota.
  • Se si osserva bene la facciata del Phantom Manor, possiamo vedere come una delle ante ai lati della finestra in alto a destra si muova di tanto in tanto.
  • Il cimitero del Phantom Manor è visitabile e raggiungibile sia dall’uscita dell’attrazione che dalla destra del maniero, salendo su per la collina di Boot Hill. Fra le varie tombe e le varie storie incise sulle pietre tombali, troviamo le lapidi dei coniugi Ravenswood. Ai loro piedi, vi è una targa in bronzo che recita ”Hanno litigato e discusso come marito e moglie / Adesso nell’aldilà stanno insieme in silenzio”. Poco lontano, circondate da un’inferriata, troviamo le lapidi del maggiordomo e della cameriera Jones, servitori dei Ravenswood. Sulla tomba di Jasper Jones, oltre alla data di morte, troviamo scritto che ”Ha reso il padrone felice”, mentre l’iscrizione della tomba di Anna Jones dichiara che ”Lei lo ha reso ancora più felice”.
  • Nell’albero che troviamo all’interno del Phantom Manor, poco prima di entrare nella zona di Ghost Town, possiamo vedere incisi i nomi dei pretendenti di Mélanie.
  • È possibile osservare un dipinto che ritrae il maniero nel suo antico splendore. Si trova all’interno dell’attrazione, nella scena della sala da ballo. Possiamo osservare come il Phantom Manor fosse in precedenza una residenza elegante con dei giardini ben curati. Ma se l’occhio è acuto, può scorgere sopra il maniero un’inquietante presenza: le nuvole che sovrastano l’abitazione, infatti, rappresentano un teschio che incombe sulla bella villa.

Fonti: Hello Maureen, DisneyParks Blog, Phantom Manor: l’attraction décryptée, Ravenswood Manor

Giulia Dorantini: