Captain America: Civil War è un successo planetario e lo dimostrano i 900 milioni di dollari incassati dal giorno dell’uscita nelle sale internazionali. I Fratelli Russo hanno convinto quasi tutti: fan di vecchia data e nuovi appassionati che si sono avvicinati al mondo Marvel con l’avvento del primo capitolo di Iron Man nel 2008. A proposito dell’Uomo d’Acciaio: quali sono le differenze sostanziali tra carta e pellicola nel #TeamIronMan?
Ve le diciamo noi, dopo lo speciale dedicato al Team di Captain America pubblicato QUI la scorsa settimana.
ATTENZIONE: DA QUI L’ARTICOLO PUÒ PRESENTARE SPOILER!!!
- Nel film incontriamo un Tony Stark molto maturo, molto umano, molto fragile e allo stesso tempo deciso a porre fine al clima libertino in cui hanno sguazzato gli Avengers sin dal loro primo combattimento nelle strade della Grande Mela. Tony decide di sostenere gli Accordi, dopo esser stato avvicinato da una madre, che ha perso il suo giovane figlio nella strage di Sokovia. Il piccolo e defunto Charles Spencer sarà il motore che alimenterà le decisioni del personaggio, così come Bucky lo è per Steve Rogers. Nel fumetto le cose sono quasi simili. Durante il funerale dedicato alle vittime della strage di Stamford, una giovane madre che ha perso suo figlio, aggredisce il multimiliardario playboy, incolpandolo delle azioni dei superpotenziati. Tony è oppresso dal senso di colpa e decide di mettersi in prima linea e sostenere il Governo, incoraggiando giovani eroi a firmare l’Atto di Registrazione, rivelare la loro identità e rientrar così nella legalità. Tra questi c’è Peter Parker.
- Stark, prima degli eventi che hanno portato alla Guerra Civile tra supereroi, diviene una figura paterna per il “pavido Parker” (riempiendo il vuoto del vecchio zio Ben) tanto da progettar per lui un avanzato costume high tech con tanto di tentacoli alla Dock Ock. Il loro rapporto diviene man mano sempre più profondo, tanto da convincere Peter a compiere una scelta importantissima: smascherarsi davanti ai media di mezzo mondo, rivelando la sua identità civile per anni tenuta gelosamente nascosta. Sotto la maschera dell’Arrampicamuri si nasconde il giovane sfigato Peter Parker, da anni fotografo free lance presso il Daily Bugle: questo procura una crisi in J. Jonah James, nemico giurato dell’Uomo Ragno e a quei tempi ancora direttore della testata giornalistica più famosa di New York City. Con lo smascheramento pubblico Peter rinuncia alla sua vita privata: un’arma a doppio taglio. Da un lato acquisisce notorietà, divenendo uno strumento pro-registrazione, ispirando così supereroi pieni di dubbi a cedere alle pressioni del Governo e a firmare il famoso Atto. Dall’altro tuttavia, la notorietà ha un grande prezzo. La famiglia Parker è sotto il mirino di tutti i maggiori villain che Spidey ha collezionato nel corso delle sue avventure. E proprio uno di questi deciderà di infrangere la privacy famigliare e ucciderne un membro, che rappresenta da anni la colonna portante della vita di Peter. Ma non vi riveliamo oltre, anche perchè nella pellicola il suo ruolo è di gran lunga minore. Tom Holland interpreta un ingenuo adolescente, una nuova pedina nelle mani di Stark, utile per combattere Captain America e i membri della ribellione. Risulta comunque efficace per rompere il ritmo troppo serrato, e a tratti politico, che assume il film nella prima parte portando una ventata di freschezza e comicità. Nessuno smascheramento. Dopo la battaglia tra Avengers nell’aeroporto, Peter viene liquidato e nella seconda scena post-credits ci viene annunciato il suo ritorno sul grande schermo il prossimo anno con Spider-Man: Homecoming.
- Chiuso il capitolo Testa di Tela, torniamo al #TeamIronMan. Così come per il #TeamCap anche in questo caso la formazione nei fumetti è completamente diversa. Al fianco di Tony Stark, ritroviamo Mr. Fantastic, Ben Grimm (La Cosa), Hank Pym, Ms Marvel, oltre a un bel branco di super villain scelti personalmente da Iron Man, del calibro di Bullseye, Venom, Jack o’Lantern e The Jester. Questi ultimi due ridurranno Spider-Man in fin di vita, quando il personaggio deciderà di tradire Stark e schierarsi tra le fila dei ribelli: verrà salvato da The Punisher e curato dal team guidato da Steve Rogers. Nel film la squadra che ha firmato gli Accordi è composta da Vedova Nera, Visione, Spidey e War Machine. Quando Rhodey viene colpito mortalmente e soprattutto, dopo un colloquio con Falcon, Tony riconsidera tutto. Forse Steve non ha tutti i torti, forse è meglio salvare il suo amico dalle mani di Zemo.
- In Captain America: Civil War ritroviamo un Tony adulto: isolato da Pepper, con battute ridotte all’osso, un uomo nervoso forse stanco del suo ruolo da eroe. Ci viene rivelato un elemento chiave del suo passato: la morte dei suoi genitori ad opera di Bucky, motivo che lo porterà a desiderare la morte del Soldato d’Inverno e a scontrarsi con Steve. Tutte queste ragioni personali sono totalmente assenti nel fumetto: Stark viene deriso dai membri della fazione opposta; considerato un fantoccio nelle mani del Governo; definito ‘Giuda’ da Daredevil, nel momento in cui Tony lo conduce in cella a seguito del suo arresto. I Russo ci hanno quindi offerto un ritratto inedito e convincente del personaggio, rispetto a quello visto finora al cinema.
- Arrivati al finale. Il fumetto si conclude con Tony Stark a capo dello S.H.I.E.L.D. dopo la resa di Steve Rogers e con una lettera d’amore di Mr. Fantastic, indirizzata alla sua secolare moglie, Sue Storm. Nel film i due personaggi vengono sostituiti dai due leader delle fazioni in contrasto.
Rivedremo Tony e Steve combattere insieme, fianco a fianco in futuro? Non ci resta che aspettare il primo capitolo di Avengers: Infinity War!