Dopo aver scoperto i segreti di Main Street e aver visitato il meraviglioso castello della Bella Addormentata, è arrivato il momento di continuare a esplorare Disneyland Paris con una nuova area: Discoveryland.
I parchi Disney sono infatti divisi in sezioni, dette Lands. Ogni Land ha un tema particolare, che si sviluppa grazie alla scenografia, alle musiche e ai suoni. Il Disneyland Park di Disneyland Paris comprende quattro Land (più Main Street); ognuna di esse ha un nome che descrive la sua tematizzazione. Partiamo dunque con Discoveryland, l’area a destra del castello ispirata alle grandi scoperte e ai film di fantascienza, una zona dall’atmosfera steampunk e misteriosa, dove “nel presente, il Futuro incontra il Passato“.
Se siete curiosi di scoprire cosa cela il mare o cosa c’è in una galassia lontana lontana, calatevi nell’atmosfera e continuate a leggere!
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10 curiosità su Discoveryland
L’estetica
Discoveryland è stata progettata guardando ai grandi nomi di scienziati e visionari europei, come Leonardo da Vinci e Jules Verne. Proprio da quest’ultimo, Discoveryland prende l’idea di città del futuro, essendo caratterizzata da un chiarissimo stile steampunk/clockpunk con anche elementi di raygun gothic. La land si basa, dunque, sul concetto di retrofuturo, ovvero come nel passato gli artisti, i pensatori e generalmente la gente si immaginava i giorni di un lontano futuro. Per questa motivazione, non si ha una ricerca di continuità stilistica e materiale nell’estetica di Discoveryland: ogni edificio racconta la sua storia e la sua epoca.
La rotta delle stelle
La scultura che indica l’ingresso di Discoveryland rappresenta una sfera armillare, ovvero un antico strumento usato dai marinai per orientarsi grazie all’osservazione del moto apparente dei corpi celesti.
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Omaggio a Leonardo
Come abbiamo detto, Discoveryland prende ispirazione anche dal genio italiano Leonardo da Vinci, tanto da dedicare ai suoi visionari disegni un’attrazione: Orbitron. Si tratta di dodici navicelle (nominate come le costellazioni) che orbitano, appunto, attorno a quello che ricorda un planetario. La frase leonardiana ”Il sole non si muove” è riportata sotto l’insegna dell’attrazione stessa.
3…2…1…lancio!
Ogni parco Disney ha la sua Space Mountain. Concepita per attrarre anche un pubblico più adulto e amante del brivido, questa attrazione è sicuramente una delle più adrenaliniche. La versione di Disneyland Paris ha avuto due edizioni prima della attuale Hyperspace Mountain, dedicata a Star Wars.
Nata come omaggio a Jules Verne con il nome di Space Mountain: de la Terre à la Lune (cambiata successivamente in Space Mountain: Mission 2), è l’unica attrazione di questo tipo a ”sparare” verso l’alto il carrello per dare inizio all’avventura. Ma non solo: è anche l’unica Space Mountain ad avere evoluzioni come avvitamenti e giri della morte, oltre ad essere la più veloce fra quelle esistenti.
Attualmente, la storia a cui ruota attorno l’attrazione riguarda una missione di spionaggio, che sarà assistita dalla ribelle Flotta 77. Questo numero fa riferimento al 1977, anno in cui Star Wars: una Nuova Speranza uscì nelle sale, e anno in cui Space Mountain apparve per la prima volta in un parco Disney.
In fondo al mar
Altro omaggio a Jules Verne è il sottomarino del Capitano Nemo, protagonista del libro Ventimila leghe sotto i mari. L’imbarcazione subacquea denominata Nautilus prende il nome da un mollusco omonimo, che possiamo osservare nel bassorilievo sul muro esterno della boutique Constellations. La forma della conchiglia del Nautilus è servita di ispirazione al mosaico pavimentale che troviamo all’entrata della land. E se vi addentrate nel sottomarino e vi soffermate ad ammirare l’organo del Capitano Nemo… proprio quest’ultimo potrebbe fare la sua apparizione davanti a voi!
Direttiva?
Andando verso Star Tours, proprio vicino all’entrata fastpass di Hyperspace Mountain, possiamo trovare una piccola aiuola rialzata, dove compaiono Wall-E ed Eve che si tengono per mano.
Occhi al cielo
Il dirigibile che troviamo sopra l’entrata del ristorante Café Hyperion non si ispira a un racconto di Verne, bensì a L’isola sul tetto del mondo, film Disney del 1974. In quell’anno si era cominciata ad immaginare Discovery Bay, l’idea che fece da precorritrice a Discoveryland. Ecco perché la realizzazione di questa land ha molte caratteristiche che rimandano a questo film dei Walt Disney Studios.
Topolini nascosti
In ogni attrazione a Disneyland si celano delle teste stilizzate di Topolino. Una di queste si trova nella fila d’attesa per Buzz Lightyear Laser Blast. Mentre ci avviciniamo al cuore dell’attrazione, infatti, sulle pareti possiamo osservare gli alieni verdi intenti a giocare e anche mappe planetarie. In una di quest’ultime, se si fa attenzione, possiamo scovare il profilo di Topolino. Nella fila di attesa per Star Tours, invece, se osserviamo le ombre dei passeggeri intenti a imbarcarsi poco sopra di noi, fra le varie silohuette potremo vedere un R2-D2 con delle orecchie molto familiari.
Pronti a partire!
Un’attrazione che Disneyland Paris ha adottato dalla versione americana del parco è Autopia. Questa attrazione è stata immaginata da Walt Disney in persona. Nel 1958 Disney creò un programma televisivo dal nome ”Magic Highway USA” che parlava del futuro dell’automobile. Il design delle auto di Autopia si ispira a quello delle auto utilizzate nel programma educativo. Se si dovessero contare i km percorsi dalle auto di questa attrazione, arriveremo a un totale di 2000 km al giorno!
Prima del cinema
A Disneyland Paris si trovano due zootropi, ovvero dispositivi inventati nel 1800 per creare immagini in movimento.
Uno, il più classico, è all’interno del ristorante Walt’s situato su Main Street. Il secondo lo possiamo trovare proprio a Discoveryland, fuori dal Discoveryland Theatre. Differisce dal primo in quanto formato da specchi di vetro, disposti a cono, rivolti verso alcuni disegni raffigurati alla base che verranno animati se si decide di far girare la struttura. Il simpatico soggetto animato di questo zootropio (una lampadina con le ali) è il simbolo della Imagination Institute, ovvero il setting per lo show Chérie j’ai rétréci le public (Tesoro mi si è ristretto il pubblico), ospitato dal Discoveryland Theatre da marzo 1999 a gennaio 2010.
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Fonti: Disneyland Paris Youtube Channel, InsidEars
Foto: InsidEars, pagina Facebook Disneyland Paris