In un tentativo di ridurre drasticamente i costi di produzione dei suoi lungometraggi, lo studio DreamWorks Animation ha annunciato importanti cambiamenti a partire dal 2025, che comporteranno il licenziamento di una parte del personale. Il COO Randy Lake ha infatti annunciato al suo staff l’intenzione di non produrre più totalmente “in house” i propri film, ma di iniziare ad affidarsi in maniera massiccia a terze parti per quanto riguarda la lavorazione.
La pratica in gergo è detta “outsourcing”: solitamente si ha quando uno studio d’animazione svolge “in casa” la pre-produzione (ideazione della storia, dei personaggi, visual preliminari, concept art, storyboard, etc), passando poi la palla a uno studio esterno per quanto riguarda la realizzazione tecnica dell’animazione e degli effetti visivi. Tutte le major hollywoodiane (Sony Animation, Warner Animation, Paramount Animation, Illumination, Netflix Animation, etc.) realizzano i propri film d’animazione con questa procedura, fatta eccezione per Walt Disney Animation Studios, Pixar Animation Studios e DreamWorks Animation, che possiedono effettivamente dipendenti “in house”.
Negli ultimi anni, DreamWorks si era spinta sempre di più nel territorio dell’outsourcing: oltre al tentativo fallito di aprire una filiale in Cina (Oriental DreamWorks, oggi Pearl Studio), lo studio ha usufruito della collaborazione di Mikros Animation (Capitan Mutanda) e Jellyfish Pictures (Troppo Cattivi, Baby Boss 2).
Come conferma in esclusiva Cartoon Brew, a partire dal 2025 tutto cambierà. Nessuno dei tre film che usciranno quell’anno, infatti, sarà realizzato totalmente al campus di Glendale: in particolare, un sequel ancora non annunciato verrà realizzato tramite un modello “misto” che comporterà la collaborazione di Sony Imageworks. Lo studio di VFX, situato in Canada, ha prodotto recentemente film come Spider-Man: Across The Spider-Verse, Il mostro dei mari, Over the Moon, Smallfoot, Hotel Transylvania. Dal 2025, diventerà il principale partner studio di DreamWorks Animation, realizzando il 50% degli asset e almeno 20 minuti di girato.
Nonostante Lake abbia specificato l’impegno a mantenere la maggior parte del lavoro “in casa”, è già stato notificato agli artisti che il personale subirà una riduzione. Secondo Deadline, sono già saltate almeno 70 “teste”, poiché l’obiettivo è ridurre i costi di almeno il 20%.
Questa la traduzione della dichiarazione ufficiale di DreamWorks a Cartoon Brew:
L’industria dell’animazione è alle prese con un box office sempre più competitivo e i costi per realizzare film d’animazione creativamente ambiziosi sono aumentati. Allo scopo di ridurre i costi di produzione mantenendo inalterata la qualità, DreamWorks ha sviluppato un nuovo modello di produzione in cui una parte degli asset e degli shot verrà lavorata da studi partner, a seconda dei casi e dei budget a disposizione. Questa strategia verrà implementata per i lungometraggi a partire dal 2025.