La XXIII edizione di Alice nella Città, all’interno della Festa del Cinema di Roma, ha ospitato l’anteprima nazionale di Tutti Giù per Terra, il nuovo cortometraggio d’autore di Marco Simon Puccioni che affronta tematiche drammatiche e urgenti come il bullismo e la violenza di genere.
Due generazioni di attrici – Cinzia Scaglione e la giovanissima Beatrice Stella, di 11 anni – interpretano in momenti differenti della sua vita una donna di nome Viola, che rivive i traumi del bullismo infantile e di una violenza sessuale subita in età adulta. Attraverso un linguaggio che alterna realismo e sequenze oniriche, Puccioni mette in scena i limiti di un sistema giudiziario incapace di ascoltare e proteggere, ma lascia intravedere uno spazio fragile di resistenza e speranza. Ispirato al libro Stupro di Alberto Bottacchiari, il cortometraggio nasce da un’idea di Cinzia Scaglione, che lo ha precedentemente portato anche in scena. Il team creativo include anche Costanza Bongiorni (sceneggiatrice) e il produttore Giampietro Preziosa per Inthelfilm
Dopo la presentazione, abbiamo avuto modo di incontrare brevemente Beatrice Stella, che interpreta con straordinaria maturità e intensità il ruolo di Viola da piccola, portando sullo schermo tutta la fragilità e il dolore della sua infanzia ferita. Già vincitrice del premio come Miglior Giovane Attrice al Rome International Award Festival 2024 per la sua performance in L’ultimo addio di Denis Frison, Beatrice si conferma come una delle promesse più
interessanti del nuovo cinema italiano.
Ecco cosa ci ha raccontato.

Ciao, Beatrice. Come è andata la presentazione di Tutti giù per terra ad Alice nella Città? Eri emozionata?
Beatrice Stella: Ero super agitata, però è stato bellissimo. Il corto è stupendo, dalla fotografia alla bravura degli attori come Cinzia Scaglione, che è un’attrice superlativa. Nel pubblico c’erano molti miei coetanei, ma sono stati super rispettosi, anche durante le scene di violenza. Sono molto fiera di aver portato ad Alice nella Città questo progetto.
Sei davvero giovanissima: come sei arrivata così presto a fare questo bellissimo lavoro?
È iniziato tutto con Harry Potter, di cui ancora oggi sono appassionatissima. Quando ero più piccola, vedevo attori bambini come Emma Watson o Daniel Radcliffe e sognavo di essere come loro. Quindi ho chiesto ai miei genitori di poter fare l’attrice. All’inizio mio padre non era proprio convintissimo, poi mia mamma lo ha convinto a farmi provare. Da lì è partito tutto: corti, film, lungometraggi, ho girato tutta l’Italia grazie a questa passione.
Com’è la giornata tipo di una giovane attrice? Come riesci a gestire questo lavoro impegnativo parallelamente ai tuoi impegni scolastici, alle amicizie…?
Le mie giornate sono semplicissime. Come tutte le ragazzine, mi alzo la mattina e vado a scuola. Frequento la seconda media e mi piace molto studiare. Il pomeriggio torno a casa, mi cambio e vado a danza. Faccio più o meno tre
ore al giorno di danza, fra contemporanea, classica, aerea, hip hop… un po’ di tutto. La sera, invece, quando mi arrivano dei self tape o dei provini da fare, mi dedico a imparare il copione e a girare i video da inviare ai casting director. Il weekend faccio anche workshop e masterclass di recitazione.
Hai già citato Harry Potter, ma quali altri film o attori ti ispirano nel tuo lavoro?
Mi piacciono molto Jenna Ortega, Madelyn Cline, Millie Bobby Brown. Sono un po’ una “stalker” di queste attrici, ho visto praticamente ogni film che hanno fatto e le seguo sui social. Poi mi ispiro anche ad attrici magari non conosciute a livello internazionale, ma comunque straordinarie: un esempio è appunto Cinzia Scaglione, la
protagonista di questo corto.
Parliamo quindi di questo progetto. Il corto ci ha colpito davvero molto, sia per com’è realizzato che per le tematiche che sono forti e importanti. Anche la tua recitazione è molto d’impatto. Innanzitutto, come ti sei unita al cast?
Ho partecipato a un casting online e da lì sono arrivata al callback, dove ho conosciuto Cinzia Scaglione. All’inizio non sapevo chi sarebbe stato il regista e nemmeno se il progetto sarebbe partito davvero. Poi mi hanno chiesto di rifare il provino, perché era cambiato il regista, e da lì ho capito che ci tenevo tantissimo: il ruolo l’ho davvero sudato! Alla fine sono stata scelta per interpretare Viola Bambina e ho conosciuto anche il produttore Giampietro Preziosa e il regista Marco Simon Puccioni, che mi hanno aiutata a entrare completamente nella parte.

Che tipo di preparazione hai fatto per comprendere meglio le tematiche trattate?
Innanzitutto, quando mi è arrivato il copione mia madre l’ha letto per prima, perché Cinzia le aveva già accennato che c’erano delle tematiche forti. Io molte cose nemmeno le sapevo, perciò mia mamma mi ha spiegato per prima. Sul set, ho avuto tutta gente attorno a me super rispettosa. Nelle scene di bullismo ci sono stati molti ciak in cui dovevo piangere, mi dovevo accasciare a terra, e tutti sono stati rispettosi, dalla troupe ai miei coetanei che dovevano interpretare i bulletti. Ora che ho visto il corto finito, soprattutto oggi alla prima, mi sono resa davvero conto di quanto siano vere queste storie e di quanto siano importanti. Soprattutto, deve partire tutto da quando siamo piccoli: è molto importante fare educazione sessuale e educazione sentimentale ai ragazzi della mia età.
Che consigli ti ha dato Cinzia Scaglione per interpretare al meglio Viola?
Fin da subito mi ha messo a mio agio, e questo è fondamentale perché per lavorare con qualcuno, in qualsiasi ruolo, deve esserci un buon rapporto e una buona empatia fra sceneggiatore, regista e attori. Innanzitutto lei e il regista mi hanno chiesto se ero pronta a farlo, se me la sentivo. Mi hanno indirizzato, mi hanno dato un sacco di consigli su come calarmi nella parte, su quanta concentrazione servisse, quindi sono stati veramente un aiuto grandissimo, una grande risorsa per me.
Interpretando Viola, hai scoperto qualcosa di nuovo su di te?
Sì, non avevo mai pensato a quanta sensibilità servisse per fare un progetto del genere, per interpretare un ruolo del genere. Ho sentito una connessione forte con il personaggio e ho scoperto un lato molto più sensibile di me. Ora porto anche nel cuore queste tematiche contro cui dobbiamo lottare, come bullismo, violenza sulle donne, violenza sessuale.
Ultima domanda: che sogni hai per il futuro e che tipo di personaggio o film ti piacerebbe interpretare?
Vorrei fare un film horror, magari come Annabelle, la bambola assassina, o Chucky. Dato che ho fatto prevalentemente ruoli drammatici, mi piacerebbe anche fare un’altra commedia, senza tralasciare ovviamente parti più impegnative e con tematiche più pesanti. Al di fuori del cinema mi piacerebbe molto, quando sarò più grande ovviamente, andare ad Amici. Sogno da sempre di conoscere Maria De Filippi e vorrei partecipare come ballerina. Poi mi piacerebbe visitare New York, che penso sia una città meravigliosa, e vorrei essere ammessa alla Yale Law University, perché ho il sogno di diventare console da grande.


