Walt Disney: artista, imprenditore, sognatore, genio. Quasi tutti assoceranno automaticamente questo nome agli immortali classici d’animazione, ma per chi ha studiato la figura storica di Disney e approfondito l’uomo dietro il cartoon non ci sono dubbi: Walt mise la sua anima nei parchi, e sono i parchi più di ogni altra cosa il suo lascito all’umanità, in quanto in essi risiede e si materializza la sua visione dell’intrattenimento a 360°. In Europa tuttavia manca il culto di Disneyland, non ha attecchito il rito che in America lo rende meta numero uno per le vacanze in famiglia; occorrono dunque prodotti realizzati con una cura speciale affinché anche il fan occasionale possa capire la portata di questo fenomeno. Prodotti come la nuova docuserie The Imagineering Story di Leslie Iwerks.
Produttrice, sceneggiatrice e regista, Leslie Iwerks è un nome che dovrebbe essere ben noto a tutti gli appassionati Disney: si tratta della nipote di Ub Iwerks, storico collaboratore di Walt e probabilmente il più grande animatore mai esistito. Fu lui a ideare personaggi come Oswald il Coniglio fortunato e il ben più famoso Topolino, realizzando (spesso completamente da solo) tutti i loro primi corti, nonché alcune Silly Simphony e altre opere della Disney degli esordi. Innumerevoli sono i contributi artistici e tecnici a lui riconosciuti, celebrati proprio dalla nipote nel suo primo documentario The Hand Behind the Mouse: The Ub Iwerks Story. Insomma, Leslie Iwerks è una personalità che ha respirato Disney fin dall’infanzia, e dunque non stupisce affatto la volontà di raccontare la storia degli Imagineers, i geniali ingegneri, progettisti, pittori, scultori e artisti che danno vita alla magia Disney nei parchi.
The Imagineering Story era stato inizialmente annunciato come lungometraggio nel 2013; soltanto in seguito venne comunicata non solo la decisione di farne una docuserie a episodi, ma anche quella di distribuirla attraverso un canale Disney, ossia la nuova piattaforma streaming Disney+. Per fortuna, entrambe le scelte si sono rivelate vincenti. La struttura a episodi, infatti, regala ampio respiro alla narrazione permettendo a Iwerks e alla sua crew di scendere davvero nei dettagli della storia dei parchi, coprendo un arco temporale che va dal germe di Disneyland negli anni ’50 fino alla recente inaugurazione di Star Wars – Galaxy’s Edge, la grande espansione a tema Guerre Stellari risalente all’anno scorso.
Quanto alla decisione di distribuire il documentario su Disney+, si può dire che almeno in apparenza essa non abbia intaccato l’ottimo lavoro di Iwerks. The Imagineering Story è un prodotto onesto (forse fin troppo, per la stessa Company che ha romanzato persino Saving Mr. Banks), il quale riesce a celebrare l’estro creativo degli Imagineers senza nasconderne i fallimenti, le scelte avventate o i momenti in cui una leadership poco lungimirante ha portato a dei passi falsi. L’esposizione si avvale di immagini e audio d’epoca, riprese odierne on stage e backstage e di numerosi contributi da parte degli “eroi” della storia degli Imagineers, per un risultato che è preciso, esauriente, ben ritmato, ben montato e in generale appassionante, coinvolgente.
Sì, perché la grande abilità di Leslie Iwerks, già ampiamente dimostrata con The Ub Iwerks Story e The Pixar Story, è quella di magnificare la creatività facendo leva sul legame affettivo che lo spettatore ha con la materia in oggetto. Da profonda conoscitrice della filosofia Disney, la regista sa che non è sufficiente informare: bisogna ispirare. Ecco perché i suoi documentari non sono semplicemente “storie”, sono quadri in cui Iwerks dipinge valori, princìpi, nuove consapevolezze. The Imagineering Story è un prodotto importante per capire l’essenza di Disney, ma soprattutto ci rende coscienti di quale sia il nostro ruolo come guest, di quale privilegio e gioia sia poter varcare la soglia di Disneyland ed entrare a far parte di un mondo in cui si reinventa ogni giorno la realtà.
Foto: Courtesy of Disney+ Italia
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