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Cool Runnings – Quattro sotto zero, quando la realtà supera la fantasia

Il bello del cinema, e dell’arte in generale, è che permette di dare sfogo a tutta la fantasia di cui si dispone. A volte però capita che la realtà riesca a superare di gran lunga l’immaginazione. Non poche infatti sono le storie straordinarie che negli anni hanno visto protagonisti i più improbabili personaggi. Molte di queste storie sono ambientate nel mondo dello sport, e senza dubbio la più curiosa vede protagonista la squadra di bob della Giamaica del film Cool Runnings – Quattro sotto zero.

Sì, avete letto bene: l’isola caraibica famosa per le sue spiagge, il sole e l’acqua limpida, un luogo dove la neve non cade neanche per sbaglio, da 30 anni a questa parte prende parte alle Olimpiadi invernali con la sua squadra di bob. 28 febbraio 1988, Calgary, Canada: una data storica per lo sport invernale. Infatti, quel giorno di tre decadi fa la Giamaica prese parte alle Olimpiadi Invernali per la prima volta nella storia. Una vicenda così assurda, ma al tempo stesso così incredibile, che non poteva che diventare un film.

Così il 1° ottobre del 1993 nei cinema americani veniva proiettato Cool Runnings (che in Italia avrebbe avuto il sottotitolo Quattro sotto zero). Il film racconta la mirabolante storia della nazionale di bob giamaicana. Prodotto dalla Walt Disney, è stato diretto da Jon Turteltaub (Il mistero dei templari, L’apprendista stregone) e vede protagonisti Leon Robinson, Doug E. Doug, Malick Yoda, Rawle D. Lewis e il mitico John Candy (The Blues Brothers, Balle Spaziali, Un biglietto in due), qui in una delle sue ultime apparizioni.

Le Olimpiadi estive sono ormai alle porte. La Giamaica si prepara a selezionare i quattro atleti che la rappresenteranno nella competizione dei 100 metri piani. Tra loro vi è Derice Bannock, figlio d’arte di un velocista campione olimpico, che si sta allenando duramente per le selezioni. Le cose però non sempre vanno come pianificato. Nonostante sia tra i favoriti, durante la gara Derice viene travolto da Junior Bevil, il quale inciampando nega al ragazzo e a un terzo atleta, Yul Brenner, la possibilità di prendere parte alle Olimpiadi.

Dopo aver chiesto invano di ripetere la gara, Derice non si abbatte e pur di riuscire di andare alle Olimpiadi decide di rivolgersi a Irving Blitzer, ex atleta americano due volte medaglia d’oro nella specialità del bob a 4. Scoperto che Irving vent’anni prima aveva provato a trasformare suo padre in un bobbista e che l’uomo vive in Giamaica, dove fa l’allibratore ma senza successo, farà di tutto per convincerlo ad allenare la prima squadra di bob giamaicana.

Dopo le iniziali resistenze, Irving accetta. Con l’aiuto di Sanka Coffee, grande amico di Derice e campione locale di go-kart a spinta, indicono la selezione per formare la squadra. Ai due ragazzi si uniscono così proprio gli altri due atleti che non erano riusciti a finire la corsa, ovvero Yul Brenner e Junior Bevil. Dopo i primi disastrosi allenamenti, i quattro ragazzi iniziano a prendere fiducia. Grazie all’aiuto e all’esperienza del loro coach fanno velocemente passi da gigante. Giunti a Calgary, nello stupore e nel disprezzo generale, i quattro riescono a qualificarsi per i Giochi Olimpici.

Dopo una partenza non esaltante, a causa della grande tensione e inesperienza, Derice e compagni riescono a non curarsi delle opinioni altrui, sfoggiando con orgoglio la loro personalità e riuscendo così in poco tempo a conquistare pubblico, telecronisti ma soprattutto il rispetto delle altre squadre. Ormai è scoppiata la febbre giamaicana, e quando tutto sembra andare per il verso giusto, e sospinti dal tifo di tutto il mondo, il destino beffardo ci mette lo zampino. A causa di un guasto meccanico la squadra ha un brutto incidente che li costringe a fermarsi a pochi metri dal traguardo. Tutt’altro che abbattuti i quattro prendono il bob in spalla  e tra gli applausi generali finiscono la gara.

Una storia a dir poco romanzata e alquanto romantica quella raccontata in Cool Runnings – Quattro sotto zero. Perché se nel film Disney la squadra di bob nasce dal desiderio di andare alle Olimpiadi, la realtà è ben più pragmatica e cinica. La squadra di bob della Giamaica nacque per una scommessa di George Fitch e William Maloney. I due ricchi uomini d’affari americani erano a Kingston, dove assistettero a delle corse di carretti. L’associazione con i bob fu immediata, così i due pensarono di dare vita a una scommessa che qualche anno dopo sarebbe stata raccontata in un film.

La vera nazionale di bob che nel 1988 partecipò alle Olimpiadi era formata da Devon Harris, ex mezzofondista che aveva mancato le qualificazioni ai giochi di Los Angeles del 1984, dal capitano Dudley Stokes e dal radiotelegrafista Michael White. A loro in un secondo momento si aggiunsero Freddy Powell, Clayton Salomon e Allen Casswell. Dopo i primi allenamenti con i carretti in Giamaica, la squadra si allenò a Lake Placid negli USA e a Igls in Austria.

I primi risultati non furono proprio esaltanti, ma grazie al lavoro del coach austriaco Sepp Haidacher, il team riuscì ad arrivare alle Olimpiadi. Gareggiò sia nel bob a coppia che in quello a 4, e fu proprio quest’ultima specialità a entrare nella storia dello sport invernale. Proprio come si vede nel film, una rovinosa caduta fermò la buona Olimpiade della Giamaica e i quattro atleti finirono la corsa portando il bob in spalla fino al traguardo. Un’impresa che ha segnato lo sport invernale e una nazione intera. La Giamaica ha partecipato alle Olimpiadi fino al 2002 e continua ad allenarsi in Wyoming. Inoltre, alle Olimpiadi 2018 tenutisi a Pyeongchang, in Corea del Sud, è stata presente con la squadra femminile.

Nonostante le grandi differenze con quanto accaduto realmente, quella raccontata  in Cool Runnings – Quattro sotto zero rimane un’avventura straordinaria. Senza dubbio il film mette in scena la storia in maniera piuttosto ovvia, seguendo un andamento lineare e piuttosto scontato. Presentando personaggi caratterizzati il minimo indispensabile, situazioni che oscillano tra il divertimento e la tensione, sottolineando ora lo spirito allegro e scanzonato dei quattro atleti giamaicani, ora le difficoltà di ragazzi catapultati in un mondo a loro ignoto. Senza tralasciare la sfida impossibile che verrà ovviamente vinta (o dove quanto meno non si sfigurerà).

Un film che ci mostra in maniera didascalica il sogno di quattro ragazzi di andare alle Olimpiadi, le loro cadute e il loro spirito combattivo, ma ha dalla sua una rara genuinità. La pellicola ha il grande pregio non solo di non prendersi troppo sul serio, ma di raccontare senza patetismi una storia capace di catturare ed intrattenere con leggerezza, in cui non mancano momenti seri. Una commedia capace di conquistare e scaldare il cuore dello spettatore, che si ritroverà inevitabilmente a tifare per la Giamaica (e a sperare ad ogni visione sempre che la squadra vinca, pur sapendo bene come finirà).

95 minuti di divertimento e spensieratezza, in cui è difficile staccare gli occhi dallo schermo, anche grazie agli interpreti. Se Leon Robinson, Doug E. Doug, Malick Yoda e Rawle D. Lewis riescono a restituire quattro ragazzi pieni di speranze e paure, è senza dubbio John Candy il vero trascinatore nei panni di un allenatore in cerca di riscatto. Cinque persone che cercano semplicemente la loro strada e sperano di trovarla nel modo più sereno possibile. Proprio a questo allude il titolo, infatti Cool Runnings in dialetto giamaicano significa “viaggi di pace”. Un film da vedere (o recuperare) assolutamente.

Cool Runnings – Quattro sotto zero è disponibile su Disney+.

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Fonte immagini: imdb.com.

Emanuele Bianchi: Appassionato di cinema, fotografia, teatro e musica sin da piccolo decide di farne il suo lavoro. Miyazakiano convinto, tanto da incentrare la sua tesi sul suo cinema, e divoratore di anime tanto da volere Eikichi Onizuka come professore al liceo, è uno Jedi come suo padre prima di lui e “nato pronto” e sì, anche un inguaribile nerd (pollice verso per coloro che non colgono le citazioni). Laureato in cinema presso il DAMS di Roma 3 e diplomato in fotografia presso il CST, inizia a collaborare (e tutt'ora collabora) come critico di cinema e fotografo di concerti con varie webzine di cui da subito ha sposato il progetto con entusiasmo. Giornalista pubblicista iscritto all'albo. Sempre in movimento, perennemente in ritardo. CAPOSERVIZIO CINEMA