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Raya e l’ultimo drago, i creatori: “con la pandemia è un film ancora più attuale”

In occasione della release italiana di Raya e l’ultimo drago abbiamo avuto modo di incontrare virtualmente i registi Don Hall e Carlos López Estrada, la produttrice Osnat Shurer e gli sceneggiatori Qui Nguyen e Adele Lim, che ci hanno raccontato i retroscena della lavorazione del film e hanno riflettuto sui personaggi e sul messaggio della nuova avventura Disney.

Raya e l’ultimo drago ci porta nel mondo fantastico di Kumandra, minacciato da una forza malvagia chiamata Druun. La speranza è nelle mani di una guerriera solitaria, l’unica che può ritrovare l’ultimo drago che possa sanare le terre spezzate e unire i popoli divisi. Il film dei Walt Disney Animation Studios è disponibile su Disney+ con Accesso VIP, e arriverà prossimamente al cinema (secondo disponibilità dei cinema), mentre a giugno sarà sempre su Disney+ senza alcun sovrapprezzo.

Leggi la nostra recensione del film 

 

Di seguito cosa ci hanno rivelato i filmmaker durante la conferenza stampa.

Una protagonista unica

“Adoro Raya”, confessa il regista Don Hall. “È una principessa, ma è anche una guerriera ed è la guardiana della Gemma Drago. Si è allenata per tutta la vita per essere all’altezza di questo compito. Adoro la sua dualità: lei ha perso fiducia nelle persone di Kumandra e ha sulle spalle una forte responsabilità, deve ricostruire il mondo e unire i popoli. È negativa, ma vedendo le cose dalla sua prospettiva e conoscendo le sue esperienze passate possiamo capire come mai la pensa così. È forte, coraggiosa, ma anche molto vulnerabile“.

Le culture asiatiche che hanno ispirato Raya e l’ultimo drago

Per gli sceneggiatori Qui Nguyen e Adele Lim questo film è stato particolarmente importante per la sua ambientazione. Racconta Nguyen: “Noi asiatici non vediamo spesso film come Raya e l’ultimo drago sul grande schermo. Per me e Adele è stato come un regalo ai nostri figli, abbiamo regalato loro dei personaggi eroici che gli somigliano. Speriamo che li ispiri a crescere forti e determinati come Raya e Namaari”.

“Siamo andati in viaggio in Asia meridionale e ci siamo innamorati delle differenze tra le varie culture”, aggiunge la produttrice Osnat Shurer parlando delle ispirazioni per il film. “Ci sono dei valori molto sentiti come la collettività, la collaborazione per superare l’individualismo. In queste culture, il gruppo è più importante del singolo. Credo che, paradossalmente, andare a studiare attentamente una cultura e rappresentarla in modo specifico renda ogni storia universale, perché aumenta l’empatia verso chi non conosciamo”.

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Il rapporto tra Raya e Namaari

Uno degli aspetti più affascinanti di Raya e l’ultimo drago è senza dubbio il rapporto fra la protagonista e la sua rivale Namaari, su cui i filmmaker si sono soffermati a lungo.

“Quando abbiamo iniziato a scrivere la sceneggiatura avevamo il tipico antagonista cattivo”, rivela Adele Lim. “Ma abbiamo deciso di esplorare una dinamica più complessa che arricchisse la storia, una dinamica di amicizia e rivalità tra donne. Raya e Namaari sono nemiche, ma sono anche legate l’una all’altra. Namaari è lo specchio di Raya: anche lei è una principessa, anche lei vuole salvare la sua terra, ma lo fa con metodi diversi.”

“Esatto, non volevamo un cattivo bidimensionale”, fa eco Qui Nguyen, “anche perché i cattivi più interessanti sono quelli di cui capisci le motivazioni. Namaari sta percorrendo la stessa strada di Raya, solo che Raya ha incontrato Sisu e ha riacquistato la speranza, Namaari no. I loro punti di vista sono diversi, ma i loro obiettivi sono gli stessi: devono solo trovare il coraggio di tendersi la mano e superare le differenze”.

Osnat Shurer ammette di aver “vigilato” per far sì che i personaggi femminili non venissero edulcorati. “Fin dall’inizio Raya è stata pensata come una leader, una guerriera, ma anche come un personaggio con difetti e vulnerabilità. Non abbiamo molti personaggi femminili così. Abbiamo aggiunto Sisu come seconda protagonista femminile, e poi il ruolo di Namaari è cresciuto col tempo. Io ho vigilato affinché i personaggi femminili non venissero addolciti troppo: il problema di queste donne non è certo il loro genere, è letteralmente che devono salvare il mondo dall’estinzione”. 

L’attualità del messaggio di Raya e l’ultimo drago

Un mondo diviso, una piaga che colpisce duramente gli uomini, la fiducia negli altri da riconquistare: anche se la lavorazione è iniziata anni fa, Raya e l’ultimo drago sembra straordinariamente attuale in questo periodo di pandemia da Covid-19.

Lo conferma anche il regista Don Hall: “Stiamo lavorando a questo film da ben cinque anni e non avremmo mai immaginato quanto il suo messaggio sarebbe diventato attuale con una pandemia. Il nemico, Druun, è come una malattia che minaccia il mondo e corrode la fiducia delle persone. L’emergenza ovviamente ha colpito anche noi: mai ci saremmo aspettati di dover cambiare completamente il nostro modo di lavorare ai Walt Disney Animation Studios, e di dover realizzare questo film da casa. Non è stato sicuramente pianificato, ma alla fine si è rivelato improvvisamente molto attuale“.

Irene Rosignoli: