Sono bastati pochi giorni (almeno agli occhi del pubblico) per concludere le trattative di un affare che promette di essere un enorme cambiamento per il mondo dell’animazione. Ieri la DreamWorks Animation è stata acquisita dalla NBCUniversal, a sua volta proprietà del colosso Comcast, entrando a far parte del gruppo che comprende Universal Pictures, Fandango e NBCUniversal Brand Development.
L’accordo è stato raggiunto per 3.8 miliardi di dollari, meno della cifra spesa dalla Disney per comprare Marvel o Lucasfilm, e sicuramente molto lontano dai 7 miliardi sborsati per la Pixar. Allo stesso tempo, però, si tratta di numeri ben più alti dell’effettivo valore della DreamWorks sul mercato, che si aggirava intorno ai 2.3 miliardi di dollari.
A seguito del flop del film Le Cinque Leggende, lo studio ha dovuto affrontare diversi anni di crisi con pochissimi successi e decisamente troppi flop (persino Kung Fu Panda 3, nonostante risultati discreti, è l’incasso peggiore della saga del panda Po). Negli ultimi tempi il CEO Jeffrey Katzenberg si era visto costretto a rallentare la produzione a un solo film all’anno cercando di contenere i costi, decisione che aveva portato al licenziamento di ben 500 dipendenti.
Eppure, nonostante l’acquisizione da parte della Universal, il futuro della DreamWorks sembra più incerto che mai. La company infatti non sembra affatto interessata alla produzione di lungometraggi animati, avendo già la sua divisione specializzata, la Illumination Entertainment. Quest’ultima vanta nel suo curriculum franchise stellari come Cattivissimo Me e Minions, film che vengono prodotti a metà del budget delle pellicole DreamWorks incassando due volte tanto.
La Universal sembra piuttosto guardare alla divisione televisiva della DreamWorks, unico settore dello studio a essersi mantenuto in costante crescita nonostante il periodo di crisi. L’idea dovrebbe essere quella di prendere le proprietà DreamWorks già esistenti (Shrek, Kung Fu Panda, Madagascar, Dragon Trainer, etc) e sfruttarle tramite merchandise, serie televisive per famiglie e nuove attrazioni nei parchi a tema Universal.
Non è ben chiaro dunque che fine farà lo studio che produce film animati, nonché tutto il personale che vi lavora. Quel che è certo è che il CEO Jeffrey Katzenberg se ne è, per così dire, lavato le mani dando il suo addio allo studio. Dopo aver ricevuto 21.9 milioni di dollari di buonuscita, Katzenberg è stato posto alla guida di una nuova compagnia che si occuperà di media e web, la DreamWorks New Media. Per lo studio di animazione resterà solo un consulente. Il suo posto è stato invece affidato a Chris Meledandri, fondatore della Illumination Entertainment, che da oggi svolgerà il ruolo di direttore creativo per entrambi gli studi, diventando di fatto il “John Lasseter della Universal”.
Toccherà a Meledandri decidere il futuro dei film della DreamWorks e inserirli nell’offerta per famiglie della Universal. Lo scopo della major è sicuramente quello di creare una rosa di proprietà tali da poter fare concorrenza al grande colosso Disney, e i franchise provenienti dalla produzione DreamWorks potrebbero essere proprio perfetti per raggiungere l’obiettivo.
Per approfondire: Cartoon Brew