Si avvicina per l’America l’uscita al cinema di Moana, che qui in Italia sarà distribuito col titolo di Oceania a dicembre. Per questo, la Disney ha invitato la stampa statunitense nei suoi studi per offrire al mondo un’occhiata esclusiva al dietro le quinte del suo nuovo film.
Tantissimi concept art, test e studi per l’animazione sono quindi trapelati online, insieme a informazioni sulle sfide tecniche che gli artisti hanno dovuto affrontare.
Tra di esse c’è innanzitutto l’ambientazione polinesiana. Gli animatori si sono recati sul posto per vedere dal vivo i luoghi in cui potrebbe vivere davvero Moana/Vaiana, ma soprattutto si sono affidati all’Oceanic Story Trust, un gruppo di storici, archeologi, linguisti ed esperti polinesiani che hanno seguito la lavorazione del film passo dopo passo per assicurarsi che tutto fosse fedele e rispettoso delle tradizioni del loro popolo.
Una particolare attenzione è stata rivolta al ruolo e all’aspetto del mare, che per le popolazioni in questione è un elemento quasi sacro, una forza che collega tutte le isole e tutti gli abitanti. Ma non solo. “L’acqua è la cosa più difficile tra gli effetti speciali”, spiega il supervisore Dale Mayeda, “È sempre stata una sfida, perché tutti sanno com’è fatta, anche un bambino di tre anni ha una chiara idea di come si comporta l’acqua. Quindi è importante che sia realistica. Ma per noi l’acqua è anche un personaggio, quindi non deve solo essere presente in scena, ma interagisce anche con gli altri personaggi.”
Per quanto riguarda i protagonisti, la sfida più grande è stato Maui, il semidio che accompagnerà la principessa Moana/Vaiana nei suoi viaggi per l’oceano. Tanto per cominciare, Maui è davvero un personaggio della mitologia polinesiana di cui ogni popolo ha la sua visione. È stato dunque necessario riflettere insieme all’Oceanic Story Trust su come fondere insieme queste diverse interpretazioni per creare un eroe originale Disney che fosse comunque rispettoso della tradizione reale. Ma non è stata l’unica difficoltà. Maui, infatti, è uno dei pochi personaggi Disney a non essere… completamente vestito. Dato che si trova a torso nudo per quasi tutto il film, gli artisti si sono ritrovati a studiare la sua anatomia ispirandosi ai wrestler, ai giocatori di football e ovviamente al doppiatore Dwayne “The Rock” Johnson per regalare al personaggio un fisico massiccio e potente, ma comunque atletico.
Inoltre, quando Maui ha con sé il suo arpione magico è anche in grado di trasformarsi nelle creature viventi che preferisce (molto utile quando ha bisogno di nuotare come uno squalo o volare come un falco!). Quando muta forma, però, mantiene comunque alcune caratteristiche umane che lo rendono riconoscibile, come potete vedere nei concept.
C’è infine un altro aspetto che ha richiesto l’attenzione degli animatori per quanto riguarda il personaggio di Maui e sono i suoi tatuaggi. Il corpo del nostro semidio è cosparso di tatuaggi che celebrano le sue straordinarie imprese, ma uno di essi è speciale: si chiama Mini-Maui ed è in grado di prendere vita, muoversi e interagire con Maui stesso. Si tratta quindi di una specie di alter-ego e allo stesso tempo di coscienza del semidio, un po’ alla Grillo Parlante. Per realizzarlo gli artisti Disney hanno scelto di ricorrere all’animazione tradizionale, affidandosi al veterano Eric Goldberg, che in passato ha animato il Genio in Aladdin e Filottete in Hercules.
Per finire, ecco anche alcuni concept art e storyboard di Moana/Vaiana.
Per approfondire: Collider, Comingsoon