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Recensione: Mister Link, la storia del Bigfoot come non l’avete mai vista

Il 12 aprile del 2019 arrivava nei cinema americani Missing Link, ultimo film in stop-motion firmato LAIKA. Scritto e diretto da Chris Butler (Paranorman, Kubo e la spada magica), il film ha conquistato la critica, e oltre alla nomination all’Oscar per il miglior film d’animazione, ha vinto il Golden Globe per la stessa categoria. Ora a distanza di quasi un anno e mezzo la vicenda con al centro il mito del Bigfoot arriva finalmente anche nei cinema italiani il 17 settembre con il titolo Mister Link.

La storia vede protagonista l’eccentrico Sir Lionel Frost (doppiato in originale da Hugh Jackman), famoso investigatore di mostri e misteri. L’uomo passa il suo tempo in giro per il mondo a caccia di creature leggendarie, cercando la prova della loro esistenza. Finora però Frost non ha avuto successo e viene per questo deriso dalla Società di esploratori di Londra. Pronto alla rivalsa sui suoi colleghi, parte per l’America dell’Ovest in cerca del mitico Bigfoot. Arrivato a destinazione l’esploratore avrà un’incredibile sorpresa e inizierà un viaggio in giro per il mondo alla volta di una mitica città.

Il Bigfoot, o Sasquatch, è una creatura che non ha certo bisogno di presentazioni e le cui caratteristiche sono un’altezza compresa tra i 2 e i 3 metri e l’essere ricoperto da una folta peluria. Molteplici nel corso degli anni sono stati i film con protagonista questa leggenda e Mister Link è solo l’ultimo della lista. Il film di Butler però si discosta da tutto ciò che si è visto fino ad ora. Dopo un inizio alquanto canonico il regista ribalta le carte in tavola, trasportandoci in un’avventura tanto esilarante quanto fuori dagli schemi, piena di divertimento e azione.

Lo spettatore si trova in breve immerso in un coinvolgente road movie attraverso l’America, l’Europa e l’Asia, dove abbondano ironia, citazioni al cinema western e a quello comico. Tra risse da saloon, sparatorie, inseguimenti e scazzottate assistiamo alla nascita di una solida amicizia tra due anime incomprese che cercano il loro posto nel mondo.

Sorretto da una buona sceneggiatura, Butler decide di focalizzarsi sull’animo della creatura. Il regista ci mostra come Mister Link non sia altro che un uomo solo in cerca di compagnia. Un uomo troppo grande (e troppo peloso) che suo malgrado incute timore e paura, finendo quindi per allontanare chiunque gli si avvicini prima ancora di conoscerlo veramente.

Con personaggi ben caratterizzati e pieni di sfumature – nessuno in Mister Link è perfetto, tutti hanno paure e difetti – veniamo trasportati in un viaggio verso una mitica meta, viaggio ovviamente pieno di pericoli e ostacoli da superare, tra cui il più temibile è un villain disposto a tutto pur di raggiungere il suo scopo.

Un titolo, Missing Link, dal doppio significato. Se quello più immediato fa riferimento all’anello mancante tra l’uomo e la scimmia, quello più recondito si riferisce alla solitudine del protagonista. Una creatura immensamente sola alla ricerca di affetto. Un affetto che troverà in compagni di viaggio inaspettati.

Se la storia è coinvolgente è merito anche dell’ottima regia di Chris Butler, capace sin da subito di far entrare lo spettatore nella vicenda, rendendolo uno dei compagni di viaggio di Mr. Link e Sir. Lionel Frost. Sembra infatti di vivere la loro avventura in prima persona.

E dunque LAIKA ancora una volta fa centro. Mister Link è un film che piacerà a grandi e bambini, capace di catturare tutte le fasce d’età grazie a una storia ben raccontata che continua anche dopo i titoli di coda. Assolutamente consigliato.

 

Fonte immagini: imdb.com.

Emanuele Bianchi: Appassionato di cinema, fotografia, teatro e musica sin da piccolo decide di farne il suo lavoro. Miyazakiano convinto, tanto da incentrare la sua tesi sul suo cinema, e divoratore di anime tanto da volere Eikichi Onizuka come professore al liceo, è uno Jedi come suo padre prima di lui e “nato pronto” e sì, anche un inguaribile nerd (pollice verso per coloro che non colgono le citazioni). Laureato in cinema presso il DAMS di Roma 3 e diplomato in fotografia presso il CST, inizia a collaborare (e tutt'ora collabora) come critico di cinema e fotografo di concerti con varie webzine di cui da subito ha sposato il progetto con entusiasmo. Giornalista pubblicista iscritto all'albo. Sempre in movimento, perennemente in ritardo. CAPOSERVIZIO CINEMA