Avevo 15 anni. A marzo 2010 ho incontrato per la prima volta Alessandro “Axel” Biti: era admin di Ricordo Disney (che esiste ancora, ma non è più gestita da noi), allora la più grande community italiana sul tema Disney – fu la prima a raggiungere i 100.000 fan – di cui io ero accanita seguace. Abbiamo scoperto totalmente per caso di abitare a pochi chilometri di distanza e abbiamo subito fatto amicizia.
L’animazione mi era sempre piaciuta, fin da piccola, ma alle medie avevo attraversato anche io il classico periodo di rifiuto per la Disney, nome legato troppo all’infanzia, dedicandomi invece al mondo degli anime giapponesi. Nel 2009, però, tre film avevano completamente cambiato la mia percezione: La principessa e il ranocchio, Up e Avatar mi avevano fatto appassionare, ognuno a modo suo, all’arte dell’animazione, alla tecnica, alla tecnologia; ricordo di essere rimasta a bocca aperta davanti alle diverse possibilità di questa forma espressiva: che si trattasse di disegno a mano o di effetti speciali al computer, l’animazione riusciva nell’impossibile, riusciva a dare vita, personalità, movimento e colore a personaggi e scenari che esistevano soltanto nella mente degli artisti. Mi sembrava una magia.
Il 21 giugno 2010 abbiamo fondato insieme Impero Disney. Alessandro ancora mi rinfaccia la mia prima reazione alla sua proposta di creare una community su questo tema: “ma figurati, non la seguirà nessuno”. Invece il pubblico è arrivato subito: erano altri tempi, la visibilità delle fanpage era massima e l’algoritmo di Facebook non metteva i bastoni tra le ruote come oggi. A darci la spinta iniziale è stata però soprattutto un’idea di Axel: quella di far diventare Impero una sorta di “directory delle pagine”, riunendo tutte le community più seguite (a partire ovviamente da Ricordo Disney) e invitando i rispettivi admin a portare i loro contenuti più belli e caratteristici, così da garantire la crescita costante non solo di Impero, ma anche di tutte le singole pagine che venivano annesse al gruppo. Oggi, che abbiamo entrambi studiato social media, guardiamo indietro a questa intuizione con grande stupore: a 17 e 15 anni, totalmente ignari di come funzionasse Facebook, abbiamo messo in piedi una rete che ci ha garantito un flusso di pubblico costante, contenuti di alta qualità e soprattutto i migliori collaboratori sulla piazza, molti dei quali sono ancora con noi dopo ben 10 anni.
Potrei davvero scrivere un libro su ciò che è venuto dopo, e non tenterò nemmeno di riassumere 10 anni in queste poche righe perché sarebbe impossibile; tanti di voi – mi dite sempre – sono rimasti da quel lontano giugno, e quindi sanno tutto. Ci siamo inventati le iniziative più folli (qualcuno ricorda le OlimpiaDisney?, il Gioco dell’Oca virtuale? il Cluedo?), abbiamo messo in piedi da soli un programma radio, abbiamo creato i Gruppi Regionali per promuovere incontri e amicizie tra gli appassionati Disney di tutta Italia; e poi improvvisamente le cose si sono fatte più serie, abbiamo avviato un sito web, ci siamo spostati su altri social network, la community è cresciuta molto oltre le nostre aspettative e piano piano ci siamo accorti che non era più soltanto un gioco, ma stava diventando qualcosa di importante.
Faccio sempre fatica a spiegare che cos’è Impero Disney a chi non ne fa parte, soprattutto perché oggi chi fa questo lavoro o è un influencer – e quindi mette al centro la propria immagine – o è un giornalista – e quindi mette al centro l’informazione. Ma noi non siamo né l’uno né l’altro, perché (a scapito del nostro successo commerciale, e in tutta onestà anche economico) abbiamo da sempre dato priorità in primis al contenuto, e poi alla community. I fan di Impero si riconoscono come gruppo in idee e valori che nascono dalla passione condivisa per i cartoni Disney e per la morale in essi contenuta. Questo è un aspetto su cui insistiamo molto, è decisamente importante per la nostra identità, e ci ha permesso di creare uno spazio di condivisione sano in cui tutti possono sentirsi a casa. Il segreto, dunque, non sta nei numeri, ma nei genuini rapporti umani che sorreggono questa realtà.
Tre ringraziamenti sono doverosi, oltre a quelli per i colleghi (presenti e passati), il pubblico che ci ha sostenuto in tutti questi anni e i numerosi partner con cui abbiamo avuto il piacere di collaborare. Il primo ringraziamento va a Ginger Generation per averci accolto nel suo network da circa un anno e mezzo, rafforzando la nostra struttura e permettendoci di ampliare le nostre possibilità. Grazie a The Walt Disney Company Italia per la fiducia che ci ha concesso quando eravamo ragazzini, e per le molteplici opportunità vissute in questi 10 anni. Grazie infine al team di InsidEars di Disneyland Paris per aver riconosciuto la nostra community a livello europeo regalandoci una delle più belle soddisfazioni degli ultimi tempi.