Che il sequel di Mary Poppins fosse un ibrido di live action e animazione proprio come l’opera originale lo sapevamo già. Già in questo articolo di giugno 2017 vi parlavamo della sequenza animata principale, in cui i protagonisti si recheranno a uno spettacolo musicale completamente tenuto da animali. Qui, la tata e l’amico Jack il lampionaio balleranno il tip tap con le vere star della serata: i pinguini che abbiamo conosciuto nel primo film.
Già allora però era stato sollevato il dubbio: l’animazione sarebbe stata in 2D, per omaggiare il film originale, oppure in computer grafica in un tentativo di rendere il sequel di Mary Poppins un film più contemporaneo?
La risposta finalmente è arrivata, anche se non ufficialmente dalla Disney (che per il momento sta mantenendo il segreto sull’argomento). A rivelarlo è stata infatti un’artista attualmente al lavoro sull’animazione di Il ritorno di Mary Poppins, che ha pubblicato sul suo profilo Twitter le parole: “sto lavorando come clean up artist nel sequel di Mary Poppins!”. Il tweet è stato da allora cancellato (questa è l’unica prova che ne resta), ma non lasciava spazio all’immaginazione: i clean up artist sono coloro che si occupano di “ripulire” l’animazione tradizionale grezza per creare il disegno finale.
L’artista in questione, secondo la sua biografia di Twitter, lavora ai Duncan Studio, una compagnia fondata dall’animatore Ken Duncan, veterano Disney dell’animazione 2D che ha realizzato personaggi come Megara in Hercules o Jane in Tarzan. Si tratta di uno dei pochissimi studi americani che producono ancora animazione tradizionale.
Si parlerebbe quindi delle più estese sequenze in animazione tradizionale del cinema Disney degli ultimi anni (almeno dal 2011 in poi, anno in cui c’è stato l’ultimo classico in animazione 2D, ovvero Winnie the Pooh – Nuove avventure nel Bosco dei 100 Acri). L’ultima volta che abbiamo visto il 2D al cinema in un prodotto Disney è infatti in Oceania, con il personaggio del “Mini Maui”, ovvero il tatuaggio del semidio Maui animato dalla leggenda Disney Eric Goldberg.
La differenza sarà ovviamente che questa volta non si tratterà di animazione realizzata dalla casa principale, ovvero i Walt Disney Animation Studios (che del resto hanno licenziato quasi tutti i loro animatori di una volta), ma sarà prodotta da uno studio esterno.
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