Grande ospite di Lucca Comics & Games 2016 è anche uno dei più incredibili autori della scuderia Disney attuale: Casty, al quale quest’anno il festival ha dedicato una delle mostre esposte a Palazzo Ducale.
Nella giornata del 30 ottobre l’autore ha incontrato i fan per uno showcase che è stato un po’ una celebrazione dei suoi oltre dieci anni di carriera e di lavoro sul personaggio di Topolino, che lui stesso ha contribuito a reinventare mettendolo in nuove situazioni e facendolo uscire dallo stereotipo di personaggio perfettino e infallibile. Le storie di Casty sono ricche di componenti fantascientifiche, di fisica e scienza spiegate nel dettaglio ma sempre a misura di ogni età, dell’avventura e dei mondi immaginari di Jules Verne e Emilio Salgari, che lo scrittore amava leggere da bambino.
C’è poi molto cinema, ci sono le serie tv e ovviamente ci sono i grandi del passato: Rodolfo Cimino e Floyd Gottfredson su tutti, anche se c’è chi lo ha paragonato anche a Carl Barks. Non è facile per Casty confrontarsi con i grandi capolavori del passato: “si può attingere da loro, ma poi bisogna differenziarsi. Nel mio caso spero di riuscire a restituire a mio modo il sense of wonder che trasmettevano le leggende del fumetto Disney di una volta”.
C’è spazio anche per parlare dei suoi amatissimi personaggi femminili, eroine a tutto tondo che risultano al pubblico molto meno datate di Minni o Paperina, talvolta caratterizzate in modo eccessivamente frivolo. Per esempio Eurasia Tost, la versione disneyana di Lara Croft che è recentemente tornata sulle pagine del Topo con la storia Topolino e il raggio di Atlantide.
Infine, uno sguardo ai progetti futuri di Casty, tra cui ci sono anche nuove collaborazioni. E a quanto pare una di esse potrebbe essere anche con il Maestro Giorgio Cavazzano…
Di seguito alcune domande che abbiamo avuto l’opportunità di porre all’autore, intervallate dalle foto della mostra di Lucca Comics & Games a lui dedicata.
Raccontaci il tuo processo creativo: da dove trai ispirazione per le tue storie?
Passo tantissimo tempo a cercare notizie di ogni tipo: storiche, geografiche, curiosità scientifiche… Poi raccolgo il tutto in un archivio e restano lì finché non riesco a imbastirci una storia con protagonisti rigorosamente Topolino e i suoi amici. La mia fonte principale al momento è Internet, mentre in passato mi documentavo più che altro sui libri e guardando documentari.
Puoi spiegarci la tua visione del personaggio di Topolino e il tuo rapporto personale con lui?
Sono molto affezionato a Topolino, perché è un personaggio raro all’interno del cast disneyano. Un po’ tutti hanno una loro peculiarità, per esempio Paperino è irascibile, Zio Paperone è avaro, Minni è vanesia, mentre Topolino è un personaggio praticamente perfetto con tante qualità: è buono, onesto, altruista… A me piace mettere queste caratteristiche alla prova tramite avventure complesse, infatti nelle mie storie è spesso impacciato e non è mai il duro che risolve ogni cosa. Mi piace fare storie in cui Topolino e i suoi amici – perché in ciò che scrivo lui è sempre circondato da partner che lo aiutano come Eta Beta, Atomino o Pippo – collaborano tutti insieme per risolvere i loro problemi.
Il tuo è anche un Topolino molto giocherellone che mi ricorda i primi cortometraggi animati…
Infatti sono una grande fonte d’ispirazione per me. Topolino è passato da essere il campagnolo che faceva i dispetti a essere quello serioso che mugugna e risolve i casi per Basettoni. In tutto questo io devo trovare una via di mezzo: è chiaro che ormai Topolino è un personaggio serio, però secondo me non è mai cresciuto del tutto ed è rimasto curioso come un bambino piccolo. Perciò se si presenta un mistero comincia a chiedersi il perché e presto si trova invischiato in cose complessissime e complotti mondiali.
L’isola di Quandomai è stata appena ristampata in versione Deluxe. Che cosa rappresenta per te questa storia?
Ci sono particolarmente affezionato, perché fino a quel momento ero considerato quello che faceva il Topolino retrò, un po’ vecchio. Col fatto che c’era in onda la serie tv Lost, ne ho approfittato per dare una parvenza di modernità, anche se in realtà è un’idea che risale fino a Conan Doyle. Ho cercato di fare una commistione tra vecchio e nuovo ed è piaciuta moltissimo, perciò abbiamo iniziato da quella per le ristampe in versione Deluxe.
A Lucca Comics quest’anno ti è stata dedicata una mostra. Puoi illustrarci la selezione delle opere esposte?
Pensa che non sono ancora riuscito ad andare a vederla! È una sorta di carrellata su tutta la mia carriera, dagli inizi come sceneggiatore con le storie con Cavazzano e De Vita fino alle storie più importanti come L’isola di Quandomai, Il mondo che verrà, La marea dei secoli. Infine ci sono le produzioni più recenti, sia quelle come autore completo sia le collaborazioni come Darkenblot. Insomma, una sorta di greatest hits della mia carriera.
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