Come ogni grande sito che si rispetti, anche Impero Disney ed i suoi network come Facebook, Twitter, YouTube, Ask o Instagram avevano bisogno di un logo. Nonostante il precedente utilizzato, semplice e funzionale, avevamo bisogno di qualcosa di unico e maggiormente rappresentativo che si distaccasse dal classico font utilizzato costantemente quando si parla della multinazionale americana ma che allo stesso tempo richiamasse quella magia che da sempre affascina generazioni.
E se Biancaneve aveva gli Amici del Bosco, Cenerentola poteva contare sull’aiuto della sua Fata Madrina ed Aurora era perennemente vegliata dalle tre Buone Fate, in nostro aiuto è accorso Pietro Grandi, Visual Art Designer di Mantova da sempre appassionato del mondo fondato da Walt Disney.
Vi ricordate il suo libro Pixar Story – Passione per il Futuro tra Arte e Tecnologia?
Se ci seguite saprete benissimo cosa voglia dire per noi, giorno dopo giorno, Impero Disney.
Così, questa volta, abbiamo deciso di far parlare il creatore del logo, facendovi raccontare come sia stato creato e cosa ama di più del mondo Disney.
Ti va di parlarci del processo creativo utilizzato per creare il logo e quali sono le tue fonti di ispirazione? L'idea per il vostro logo mi é venuta in mente per il fatto che vi chiamate Impero Disney ed un impero che si rispetti deve avere il proprio castello. Così ho composto un monogramma formato da un castello stilizzato con forme geometriche semplici incorniciato da un rettangolo, un piccolo stemma. Il castello é il vero simbolo della cultura Disney, ispirandomi al film "La Bella Addormentata Nel Bosco", entrata simbolo di Disneyland e dei film dei Disney Studios. In questo piccolo castello ritroviamo nella torre principale, il simbolo del primo personaggio Disney: Mickey Mouse formato da 3 cerchi semplici proprio come lo aveva immaginato il suo creatore Ub Iwerks. Lo stile che ho adottato nella costruzione del castello é tratto dal design americano della metà degli anni '30. Il richiamo é legato alle esperienze costruttiviste e alla lezione europea del Bauhaus che fece presa sui magazine americani, quell'avant-garde americana di Paul Rand, Saul Bass, Louis Dorfsman, Ivan Chermayeff, Thomas Geismar. Tutto ciò traspira di semplicità, democrazia, ragione scientifica e modernità. Le forme geometriche devono avere una funzione, come diceva il teorico del modernismo americano Louis Henry Sullivan, "La forma segue sempre la funzione". Dall'altra troviamo l'uso di una tipografia legata agli studi Disney di Burbank dal nome del suo inventore Kem Weber, progettista ed industrial designer tedesco. Questo carattere "PostArtDecó" fu utilizzato per la segnaletica e le insegne dello studio rendendo tutto ciò più moderno e futurista. Per la palette colori mi sono ispirato alle tinte pastello delle prime "Silly Simphonies" e dei lavori della story artist Mary Blair. Quale é il tuo rapporto con Disney? Io sono sempre stato innamorato dei film Disney e della storia di Walt Disney fin da piccolo quando ero affascinato dai disegni in movimento. Mi incuriosiva il fatto che una serie di disegni potesse animarsi in maniera così magica e naturale. Animare d'altronde é una cosa molto difficile perché significa dare la vita ad un personaggio che abbia un cuore ed un'anima. Oggi l'azienda Disney ha più anime divenendo da pochi anni la più grande multinazionale di animazione e di effetti speciali. Quale é il tuo film e personaggio preferito? A dir la verità ne ho più di uno. Diciamo che da bambino, ero affascinato da 3 film in particolare, "Mary Poppins", "Alice nel Paese delle Meraviglie" e "Bambi". Il primo per la sua grande forza emotiva dei personaggi che interagivano con l'animazione, il secondo per una grande storia di follia e immaginazione e il terzo per la grande umanità dei personaggi che iniziavano a comprendere il senso della vita. Nella fase più adulta sono passato a Pixar con film quali "Up" e "Ratatouille" che mi hanno fatto capire l'avventura dei sentimenti tra amore e speranza che si nasconde dentro ognuno di noi. Uno dei miei personaggi preferiti però non fa parte di questi film, ma lo ritroviamo nel film "La Spada nella Roccia", cioè Mago Merlino col suo fidato amico Anacleto. Questo personaggio credo mi abbia fatto capire che cosa significa comprendere la felicità nelle azioni quotidiane, credendo sempre in se stessi, seguendo sempre la propria curiosità, proprio come cerca di insegnare a Semola futuro Re Artú.