Dopo essere diventato lo Stregone Supremo, aver salvato il mondo dal ritorno di Dormammu e aver aiutato Peter Parker a far dimenticare a tutti la sua identità nel recente Spider-Man: No Way Home, Doctor Strange è pronto a viaggiare per il multiverso e a fronteggiare un nuovo, potente e temibile avversario. In questa nuova avventura l’ex chirurgo viaggerà tra le realtà e le cose saranno alquanto folli.
Protagonista della pellicola è nuovamente Benedict Cumberbatch che riprende i panni dell’eroe Marvel, al suo fianco ritroviamo Rachel McAdams, Chiwetel Ejiofor e Benedict Wong. A loro si aggiungono Elizabeth Olsen – ovvero Wanda Maximoff – e la giovane Xochitl Gomez, interprete di America Chavez.
Non c’è riposo per gli eroi e Steven Strange lo capisce quando intento a sorseggiare un cocktail durante un party è costretto a svestire lo smoking e indossare le vesti di Stregone per affrontare una creatura extra dimensionale che cerca di rapire una ragazza e assorbirne i poteri. Proprio i mondi visitati dallo Stregone e da America Chavez sono al centro della narrazione, universi alternativi della realtà che conosciamo in cui lo stregone incontrerà versioni diverse di sé stesso, chiedendo loro aiuto. Le cose però non andranno come previsto e Strange e la giovane viaggiatrice dovranno affrontare nemici e pericoli più insidiosi di quanto immaginato.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia è quindi un vero e proprio road movie interdimensionale dove gli eroi prima di affrontare a viso aperto il nemico di turno cercheranno risposte e aiuto in altri mondi. Mondi colorati, distrutti o dove tutto funziona al contrario. L’unica certezza è la pizza. Un viaggio che ci farà conoscere la pericolosità e la fragilità del multiverso, i cui mondi sono legati da un filo sottile che oltre a unirli può distruggerli.
Un’avventura di poco più di 120 minuti che parte in quarta e che riesce a tenere lo spettatore con lo sguardo fisso sullo schermo, una storia dove non mancano rimandi al Marvel Cinematic Universe ma che purtroppo non riesce a dare l’accelerata necessaria. Il ritmo del film è sostanzialmente costante, non c’è mai veramente un guizzo o una sferzata che faccia aumentare il passo agli eventi raccontati. Si ha la costante impressione che tale momento stia per arrivare ma la realtà è che non si palesa mai. L’andamento risulta così poco adrenalinico, nonostante non manchino le scene action e i combattimenti a suon di magia.
Discorso simile per le realtà alternative mostrate. Gli universi in cui Strange viaggia sono interessanti e affascinanti ma è innegabile che quelli mostrati siano fin troppo pochi per un film che parla di multiverso. Dall’altro lato, però, faranno la felicità dei fan, ben contenti di visitare nuovi mondi e (ri)vedere amati personaggi.
Non convince pienamente anche la sceneggiatura, non solo per quanto detto sopra, ma anche perché risolve il tutto in maniera fin troppo semplicistica. Dopo un inseguimento tra le dimensioni, viaggi nei sogni e chi più ne ha più ne metta, lo scontro finisce in modo piuttosto scialbo e anche scontato. Il film inoltre più che sul buon dottore sembra essere la degna conclusione di WandaVision, serie TV da vedere per poter cogliere appieno tutte le sfumature presenti.
Fortunatamente non mancano gli aspetti positivi, a partire dalla regia di Sam Raimi, capace di portare lo spettatore nel pieno della vicenda senza farlo annoiare. Così come è difficile non notare il tocco horror del regista. Buona anche la prova degli interpreti, in particolare Benedict Cumberbatch ed Elizabeth Olsen. I due attori sono ormai a loro agio nei panni dei personaggi Marvel, tanto sfrontato e saccente il primo quanto accecata dal dolore la seconda. Vicino a loro non sfigura minimamente la sedicenne Xochitl Gomez, capace di restituire un’America Chavez tanto indipendente quanto impaurita. Menzione d’obbligo anche per lo Stregone Supremo Benedict Wong, molto legato alle tradizioni, e Rachel McAdams sempre più action, non più ragazza in pericolo ma spalla attiva.
In conclusione Doctor Strange nel Multiverso della Follia è un film che nonostante gli evidenti difetti riesce comunque a catturare l’attenzione dello spettatore e a portarlo a conoscere nuovi e interessanti mondi. Come sempre non uscite dal cinema prima di aver visto le due scene post credit.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia vi aspetta al cinema dal 4 maggio.