Come preannunciato, stiamo lasciando la bella Fantasyland per approdare nell’area dedicata all’innovazione e al futuro: Discoveryland!
Vi ricordiamo che la rubrica è a cura del nostro Lorenzo Dottorini, con la collaborazione speciale di Andrea Bonucci.
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Stiamo quindi lasciando Fantasyland, il luogo dove, in compagnia dei nostri più cari amici disneyani, abbiamo potuto avventurarci nelle storie che popolano i nostri sogni. E siamo nuovamente a bordo della “Disneyland Railroad” per far rotta verso l’ultima area tematica del Disneyland Park. Come al solito ci verranno comunicate le regole da rispettare sul treno per tutelare la nostra incolumità e quella degli altri ospiti, mentre pian piano la locomotiva e i suoi vagoni inizieranno a muoversi permettendoci di dare un ultimo saluto al cuore pulsante di Disneyland Paris. Vediamo in lontananza lo Château della Bella Addormentata, per l’ultima volta da questa prospettiva, per poi passare alle spalle dell’ “Alice’s Curious Labyrinth”, del quale riusciremo a scorgere solo lo strambo Castello della Regina di Cuori; quindi, percorrendo proprio quel ponte sotto al quale siam passati per raggiungere “Les Pays de Contes de Fées” e “Casey Jr – le Petit train du Cirque”, potremmo, per così dire, sorvolare il magico corso d’acqua attraversato da quelle simpatiche barchette di cui abbiamo parlato in precedenza, godendo di una prospettiva complessiva dell’attrazione. Non è un caso che usi il termine sorvolare, in quanto durante questa prima parte di tragitto, sarà proprio la traccia “You can fly” dal classico Peter Pan, ad accompagnarci in sottofondo, fino poi a essere sostituita dall’allegra “It’s a Small World”, che ormai ben conosciamo, proprio nel mentre ci sfila davanti il bellissimo porticato d’imbarco della ride, con il suo ampio specchio d’acqua e le piccole navi che lo percorrono fino a entrare nel vivo della crociera musicale.
Siamo quasi giunti a destinazione e, come al solito, eccoci immersi in una fitta vegetazione perché possiamo poi gustare il cambiamento totale di scenografia. Nel frattempo, ancora due parole sulla “Disneyland Railroad”. Abbiamo già detto che sono quattro le locomotive che percorrono ogni giorno i binari del Disneyland Park per svariate volte, e ne conosciamo anche i nomi. Ciò che però ancora non sapete è che anche i vagoni che esse trasportano hanno nomi ben precisi, intonati con quello della locomotiva dalla quale sono tirati:
“W.F. Cody” non è altro che il vero nome del famoso Buffalo Bill, e i vagoni associati all’omonima motrice, portano tutti nomi di cittadine del West, quali “Silverton”, “Durango”, “Denver”, “Wichita” e “Cheyenne”;
Cyrus Kurtz Holliday è invece il nome del fondatore della “Santa Fe Railway”, una compagnia ferroviaria i cui treni dal 19esimo secolo sono stati frequentati prevalentemente da turisti che partivano per la villeggiatura. La “C. K. Holliday”, che ne porta il nome, tira sulle rotaie vagoni battezzati come famose mete di vacanza americane quali “Coney Island”, “Atlantic City”, “Chesapeake”, “Long Island” e “Niagara Falls”;
Inutile specificare chi sia George Washington, ma sarà invece interessante sapere che i vagoni della locomotiva così chiamata, portano tutti nomi di località che sono stati teatro di importanti avvenimenti riguardanti il primo Presidente americano, ovvero “Mt. Vernon”, “Boston”, “Philadelphia”, “Yorktown” e “Valley Forge”;
E infine abbiamo “Eureka”, che prende il nome dalla famosa esclamazione di gioia che sta a significare “Ho trovato!” solitamente legata a scoperte o invenzioni. Sebbene l’origine di questa espressione sia legata, secondo la tradizione, ad Archimede e alla scoperta del suo famoso principio, tale parola è stata usata, tra gli altri, anche dai minatori californiani per segnalare la scoperta di giacimenti aurei durante le operazioni di scavo. In memoria di ciò, i vagoni di questa locomotiva sono chiamati come alcune delle più famose città della California, quali “San Francisco”, “Los Angeles”, “Monterey”, “San Diego” e “Sacramento”.
Ma ecco un cambio di musica. Dalle allegre melodie di Fantasyland, siamo passati a un genere tutto diverso. La traccia audio in questione ci ricorda quelle delle colonne sonore dei film fantascientifici (in alcuni passaggi ricorda un po’ il famoso tema di Star Wars). Si tratta, a ben vedere, della colonna sonora dell’attrazione “Le Visionarium”, omologa francese di “The Timekeeper”¸ presente un tempo nel Magic Kingdom del Walt Disney World Resort di Orlando e al Tokyo Disneyland del Tokyo Disney Resort. Tale attrazione è purtroppo chiusa dal 2004 anche qui a Parigi. Ma, finché operativa, la sua collocazione era proprio nell’area che stiamo raggiungendo.
Abbiamo usato il termine fantascientifico, e anche “visionario”… e in effetti ci sembrerà davvero di essere in uno strambo racconto di un visionario quando avremo sorpassato la zona immersa nel verde: architetture futuristiche, edifici fantascientifici, astronavi, tecnologia spaziale… insomma eccoci a Discoveryland!Quest’area è solitamente chiamata Tomorrowland negli altri parchi Disney del mondo, alle quali tra l’altro sarà ispirato il film del regista Brad Bird (Gli Incredibili e Ratatouille) previsto per quest’anno. È singolare come quindi il gusto europeo ne abbia fatto mutare il nome in un’accezione che mette in risalto il senso della scoperta (‘discovery’ in inglese) più che quello del futuro in generale. In effetti tutto ciò che vedremo qui, nel nostro tour di quest’ultima zona del Disneyland Park, è più legato ai sogni di alcune grandi menti, appunto dei visionari (uno su tutti Jules Verne) che al progresso tecnologico vero e proprio. D’altronde coloro che sono riusciti a fare grandi scoperte, o hanno immaginato traguardi che oggi l’uomo è riuscito a raggiungere, sono spesso stati additati come visionari.
Qui c’è più la raccolta dei diversi modi in cui il futuro è stato immaginato nel corso degli anni, con diverse stratificazioni chiaramente. Quindi le varie porzioni nelle quali divideremo Discoveryland rispecchieranno, più o meno efficacemente, la visione che si aveva del futuro in un determinato periodo del secolo scorso. E, tralasciando per il momento il bellissimo e accattivante X-Wing che ci troviamo davanti appena usciti dalla stazione, ci spostiamo nell’area più ad est dell’intero parco, passando accanto ad un grosso e futuristico edificio di cui parleremo in seguito. Idealmente qui è rappresentato il futuro così come lo si immaginava negli anni ’90. Unica attrazione presente è “Captain EO”. Non è altro che la proiezione di un cortometraggio musicale interpretato dal re del pop Michael Jackson, diretto da Francis Ford Coppola e prodotto da George Lucas. La storia è molto semplice: Michael Jackson, alias Captain EO, è sulla sua navicella spaziale; finirà per dover atterrare su un pianeta alieno dove si esibirà al cospetto della Regina, ma durante il suo show accadrà qualcosa di totalmente inatteso.
Questo cortometraggio, ricchissimo di effetti speciali, era già approdato nei parchi Disney tra la seconda metà degli anni ’80 e i primi anni ’90. Successivamente (a Disneyland Paris precisamente dal 1998) fu sostituito da “Honey, I Shrunk the Audience!”, per poi tornare dal 2010 come omaggio per la scomparsa del cantante che ne è protagonista. Si è parlato spesso di una possibile chiusura definitiva di tale attrazione (già adesso è spesso chiusa), o per essere rimpiazzata da qualcosa di già collaudato negli altri parchi, oppure in favore di moltissimi rumors, in parte confermati, sulla costruzione di nuove attrazioni in tutti i parchi Disney dedicate all’universo di Star Wars.
Ed è proprio di Star Wars che parleremo a breve per proseguire nel nostro tour di Discoveryland!
Tutto questo e molto altro nel prossimo numero, sempre qui, dove vivono i sogni!
La domanda del topic:
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Da bravi visionari proviamo a immaginare il futuro dei Parchi Disney: quali attrazioni, spettacoli, parate vorreste vedere lì dove vivono i sogni?