A dicembre Zio Paperone compirà 70 anni, ma i festeggiamenti sono cominciati da questa edizione di Lucca Comics & Games, non solo con raccolte dedicate al papero più ricco del mondo, ma anche con numerosi incontri con gli autori e collaboratori di Topolino Magazine.
Ecco un breve recap dei principali eventi a tema Paperone durante la manifestazione.
Sulla storia editoriale di Paperon de’ Paperoni
Dicembre 1947. Viene pubblicata su Four Color Comics una storia di routine firmata da Carl Barks. Si tratta di Il Natale di Paperino sul Monte Orso e nessuno poteva immaginare che sarebbe diventata una pietra miliare del fumetto Disney.
Qui fa la sua prima apparizione Uncle Scrooge, un ricco avaro dall’ispirazione dickensiana. Paperino e i nipotini sono invitati a passare le vacanze natalizie in uno chalet di montagna: durante il loro soggiorno, lo zio si travestirà da orso e cercherà di spaventarli per mettere alla prova la tempra dei poveri nipoti.
L’odio per il Natale, l’avarizia e l’anzianità sono alcuni degli elementi trasposti nella figura di Scrooge, personaggio che Barks aveva previsto di riutilizzare solo occasionalmente. Siamo agli inizi della creazione di Paperone, non lo vediamo ancora circondato da danaro e il deposito ancora non appare. Egli abita in una villa grigia, circondata da un giardino. La sua sola compagnia è il maggiordomo, il quale però è ben lontano dal Battista che conosciamo.
Fra il 1947 e il 1952, Carl Barks cambierà la personalità di Scrooge, caratterizzando progressivamente anche gli ambienti e i personaggi che lo circondano. Nascono le monete e i suoi bagni aurei, i cattivi come i Beagle Boys e la ricchezza spropositata del papero viene rappresentata dal Deposito (la cui costruzione viene poi mostrata da Don Rosa). Il successo del personaggio spinge la casa editrice Western a dedicargli un albo di Four Color Comics e dopo altri due numeri sempre basati su Paperone, si decide di varare la testata Uncle $crooge.
In Italia, il direttore di Topolino Mario Gentilini aveva proposto storie di Barks sulle pagine del magazine, fino ad arrivare, nel 1957, a chiedere a Guido Martina di dedicare storie del tutto italiane alla figura di Paperone. Inizia così l’avventura italiana dello zione, ripreso da altri autori disneyani come Chendi e Carpi, fino ad arrivare allo sviluppo di altri personaggi a lui legati per mano e mente di Romano Scarpa (Gedeone de’ Paperoni e Brigitta McBridge).
Sulla visione del personaggio degli attuali collaboratori del settimanale
Per Alessandro Sisti, Paperone è un personaggio ricco, e non esclusivamente in senso economico. Il cast disneyano ha delle peculiarità: Topolino è guidato dalla logica attraverso la quale si pone dei freni e lo si potrebbe definire come un super-io, Paperino è emotivo, uno di famiglia, che guarda alle piccole cose ed è in un certo senso pirandelliano. Paperone invece ti fa scatenare: è uno che se la gode. Rappresenta la passione travolgente che nessuno può fermare, è trasgressivo, feroce, ha un forte amore per la famiglia che si manifesta diversamente dagli altri. Per Paperone non è tanto importante il denaro in sé, quanto come lo ha conquistato. Nasconde dietro all’avarizia il suo vero carattere, perché il vecchio avaro viene facilmente perdonato dalla società a differenza di un vecchio romantico.
Zio Paperone è per Tito Faraci lo scontro presente nella nostra vita fra la vertigine del possesso e l’amore che, talvolta, egli stesso si nega (difatti ciò che lo rende debole è l’amore per Paperino). Preferisce qualcosa di concreto rispetto a ciò che lo mette alla prova come l’affetto verso qualcuno.
Paperone ha accompagnato Vito Stabile fin dall’infanzia. È ineguagliato in campo letterario e cinematografico, nonostante esistano personaggi simili a lui.
Ama l’avventura, ha un amore spropositato per i soldi e questo è un aspetto che lo caratterizza, considerando che, se lo applicassimo a qualcun altro, risulterebbe un tratto sgradevole.
Per Fausto Vitaliano, Paperone vive secondo l’idea che viaggiare sia meglio di arrivare. Il denaro è una scusa per andare alla ricerca di avventure. Il vero amore di zio Paperone è la vita stessa.
Andrea Freccero osserva come Paperone, nonostante sia il più anziano, è il più dinamico di tutta la banda dei paperi. È la miccia di situazioni incredibili: a nessun altro sarebbe giustificata quella dose di follia che dà inizio a fantastiche avventure.
Infine, il filosofo Giulio Giorello (autore del saggio La filosofia di Topolino) ha conosciuto la figura di Paperone quando era piccolo e lo ha trovato un personaggio affascinante che acquista sempre più delle sfaccettature e che riesce a sconcertare il lettore con azioni impreviste. Paperone, inoltre, è più flessibile rispetto al suo rivale Cuordipietra, il quale rappresenta un capitalismo che si chiude in sé. È un personaggio completo e quasi rischia di appannare lo stesso Paperino.