A pochi giorni dall’uscita al cinema in Italia prevista per il 31 ottobre, il giorno di Halloween, il regista Conrad Vernon e la produttrice Alex Schwartz hanno fatto tappa a Torino per l’evento VIEW Conference 2019 per presentare La famiglia Addams, il film d’animazione targato MGM che in America sta già conquistando il pubblico delle famiglie.
Un cartoon che reintroduce al grande pubblico gli intramontabili personaggi di Charles Addams: Gomez, Morticia, Mercoledì, Pugsley, Lurch, lo Zio Fester e tutti gli altri, per la prima volta in un’inedita versione animata. Tantissime le chicche che i due filmmaker hanno illustrato al pubblico di VIEW in un divertente talk, spaziando dal nuovo design dei personaggi alle originali trovate per la storia, fino ai simpatici easter egg che Conrad Vernon ha inserito qua e là (vi sfidiamo a trovare i riferimenti a Frankenstein, Shining, Il mistero di Sleepy Hollow e L’invasione degli ultracorpi, tra i tanti).
Prima del loro talk a VIEW Conference, abbiamo incontrato Vernon e Schwartz per alcune domande esclusive sulla nuova versione de La famiglia Addams.
Click here for the English version of this interview
Riportare al cinema La famiglia Addams significa presentare i personaggi a una nuova generazione di bambini che non li conosce, ma anche scontrarsi con i fan di sempre che sono affezionati alle versioni passate, in particolare ai film live action degli anni ’90. Come vi siete approcciati a questa problematica?
Conrad Vernon: “Abbiamo cercato tutti i modi possibili per differenziarci da quanto fatto prima, per esempio abbiamo raccontato come si sono incontrati Gomez e Morticia, come il maggiordomo Lurch si è unito alla famiglia, come gli Addams hanno trovato la loro casa… Non volevamo ripetere cose già fatte. Per quanto riguarda invece il character design, da una parte ci sono state persone scioccate perché abituate agli attori dei film live action, ma dall’altra c’erano i fan del fumetto che hanno reagito tipo: “finalmente! sono basati sui fumetti originali, è proprio così che dovrebbero essere!”. È stato interessante vedere le diverse reazioni del pubblico online”.
Alex Schwartz: “E poi ci sono i bambini delle nuove generazioni che non conoscono La famiglia Addams. Su di loro questi personaggi hanno lo stesso appeal che avevano sulle generazioni precedenti, li adorano perché sono strambi e un po’ pazzi e amano fare le cose a modo loro. Insomma, sono un evergreen, alle persone piacciono”.
Come avete lavorato sui fumetti originali per ottenere il character design del film? C’è mai stato un momento in cui avete pensato a un look completamente diverso e più standard?
Vernon: “No. Fin dall’inizio, ho chiesto al nostro character designer Craig Kellman di basarsi sui fumetti di Charles Addams. Ha ideato diverse versioni dei personaggi, ma nessuna era troppo diversa dai disegni originali, perché entrambi abbiamo concordato che il cuore dei personaggi dovessero restare i fumetti. Diciamo che Craig ha giocato un po’ con le espressioni, le proporzioni, ma nulla di radicale. È stato bravissimo, mi ha presentato tipo 15 diverse versioni di Morticia e ognuna aveva delle piccole differenze che la rendevano unica”.
Schwartz: “È stato molto divertente anche immaginare la famiglia allargata degli Addams”.
Vernon: “Anche quei design sono ispirati a Charles Addams, ai suoi personaggi di contorno. Soltanto 2 o 3 personaggi sono completamente costruiti da zero”.
Il tuo film precedente è stato Sausage Party – Vita segreta di una salsiccia, una pellicola animata per adulti. Quanto ti sei dovuto trattenere con le gag ora che sei tornato a lavorare a un film per famiglie?
Vernon: “Tantissimo! La differenza tra i due mi sembra palese, considerato che alla fine de La famiglia Addams non c’è una scena di sesso come quella di Sausage Party! Ho decisamente sentito una maggior responsabilità e maggior controllo su quello che stavamo scrivendo, ma non sono mancate comunque le difficoltà tecniche, che sono comuni a tutti i tipi di film”.
A proposito di difficoltà tecniche, La famiglia Addams è stato realizzato con un budget molto contenuto. Quali sfide ha comportato questo fattore?
Schwartz: “Ci sono stati compromessi da fare, ma molto spesso avere un budget ridotto permette di trovare interessanti soluzioni creative per aggirare gli ostacoli. L’animazione ormai è in grado di ricreare la realtà fino al più piccolo atomo, ma siamo sicuri che sia questo l’obiettivo? Soltanto perché tecnicamente si può fare, non deve diventare per forza la norma. Secondo me questo film ha uno stile divertente e unico, e sicuramente le restrizioni dovute al budget sono tra i motivi che ci hanno permesso di ottenerlo”.
Vernon: “Concordo, anzi direi che per me avere un budget ridotto è quasi un sollievo. La tecnologia oggi è talmente avanzata che puoi comunque ottenere un eccellente risultato, addirittura Sausage Party lo abbiamo realizzato con la metà del budget de La famiglia Addams. E poi se parti con un budget non troppo alto, non devi dipendere disperatamente dagli incassi del box office. Quando lavoravo in DreamWorks questo mi creava molta pressione, perché i risultati nel primo weekend erano cruciali, mentre adesso… nel primo weekend di programmazione abbiamo già recuperato più della metà del nostro budget!”.
Schwartz: “Aggiungerei infine che la sfida più grande per noi, più che i soldi, è stato il tempo”.
Vernon: “Sì, esatto. Praticamente abbiamo scoperto la data d’uscita del nostro film leggendo Variety. Ci siamo guardati e abbiamo detto: beh, a quanto pare abbiamo solo due anni!“.
I personaggi hanno tutti nuove voci in questo film d’animazione. Come avete scelto i doppiatori e come avete lavorato con loro per dare nuove personalità agli Addams?
Vernon: “Fortunatamente, le nostre prime scelte in termini di voci hanno accettato subito. Nel film abbiamo deciso di rendere gli Addams degli immigrati che arrivano in America, perciò abbiamo chiesto agli attori di immaginare per loro un accento straniero. Per esempio Oscar Isaac ha ovviamente puntato su un accento latino. Gli unici a non avere un accento particolare sono Mercoledì e Pugsley, perché loro sono americani di prima generazione”.
Schwartz: “Charlize Theron, la voce di Morticia, aveva proposto una sorta di accento dell’Est Europa, della Romania, e abbiamo fatto diverse sessioni di doppiaggio prima di renderci conto che Morticia suonava un po’ troppo come un vampiro. Poi siamo passati a una specie di imitazione di Katharine Hepburn, molto elegante, molto Hollywood”.
Vernon: “Io ho adorato lavorare con Bette Midler, che doppia Nonna Addams. Le ho proposto di imitare un accento che venisse da un paesino sperduto dell’Est Europa, lei mi ha chiamato con due o tre diverse versioni e poi abbiamo iniziato a leggere lo script per capire quale fosse la migliore. Altra intuizione geniale è stata quella di Nick Kroll per lo zio Fester: non un accento, ma un difetto di pronuncia che lo caratterizza moltissimo”.
Il film in America è già un successo ed è stato annunciato un sequel. Sapete già se sarete coinvolti?
Schwartz: “Personalmente no, perché sono già al lavoro su nuovi progetti”.
Vernon: “Sarò coinvolto, ma questa volta non nel ruolo di regista. Probabilmente in un ruolo di produzione”.
Foto Conrad Vernon e Alex Schwartz: Courtesy of VIEW Conference