Era il 1997 quando sulle pagine di The Incredible Hulk n. 449 venivano presentati i Thunderbolts, gruppo formato ex supercriminali e antieroi creato da dallo scrittore Kurt Busiek con i disegni di Mark Bagley. Ora, a distanza di 28 anni dal debutto cartaceo, il super gruppo arriva al cinema con Thunderbolts*, un film stand-alone che chiude la fase 5 del Marvel Cinematic Universe.
Diretto da Jack Schreier, il film vede protagonisti Florence Pugh, Sebastian Stan, David Harbour, Wyatt Russell, Olga Kurylenko, Hannah John-Kamen e Julia Louis-Dreyfus.

(L-R) Bucky Barnes (Sebastian Stan), Ghost (Hannah John-Kamen), Yelena Belova (Florence Pugh), John Walker (Wyatt Russell), and Red Guardian/Alexei Shostakov (David Harbour) in Marvel Studios’ THUNDERBOLTS*. Photo courtesy of Marvel Studios. © 2024 MARVEL.
Thunderbolts*, la trama (con spoiler)
Valentina Allegra de Fontaine, acuta e ambiziosa direttrice della CIA e dell’OXE, si avvale di ex-eroi e ricercati per insabbiare prove e file che potrebbero farla finire in prigione. Tenta anche di sbarazzarsi dei suoi “spazzini” – ovvero Yelena Belova, Ghost, John Walker – tendendo loro una trappola mortale ma senza successo.
I tre, dopo essere sopravvissuti, vengono raggiunti dal senatore Bucky Burnes/Soldato d’Inverno e da Red Guardian. Decideranno di unire le forze per combattere Sentry, nuova e pericolosa minaccia nata dagli esperimenti illegali finanziati proprio da Valentina Allegra de Fontaine, che voleva creare un eroe invincibile da governare e si è ritrovata un dio dalla mente instabile. Riuscirà questo gruppo disfunzionale a collaborare e così a salvare New York o fallirà miseramente facendosi schiacciare dagli aspetti più oscuri del loro passato?
Una squadra improvvisata di reietti
Thunderbolts* è una gran bella sorpresa, un cinecomic come non se vedevano da tempo in casa Marvel. Divertente, ironico pieno di azione, con personaggi interessanti e che parla anche di temi importanti. Una storia che parte già con l’acceleratore inserito e che non rallenta quasi mai. Dopo un incipit che vede protagonista assoluta Yelena (Florence Pugh), ci vengono presentati gli altri personaggi presenti con un duello a quattro avvincente e ben coreografato.
Una storia piena di segreti e sotterfugi, dove la politica è ben presente con senatori e direttrice della CIA che si combattono a suon di commissioni e insabbiamenti e che vede protagonisti un gruppo di reietti a dir poco incasinati, confusi, imperfetti. Super sull’orlo di una crisi di nervi che non tarda ad arrivare e a fare danni.
Se Thunderbolts* funziona è grazie ad alla sceneggiatura di Eric Pearson e Joanna Calo che riescono a unire azione, sentimenti ed ironia, quest’ultima che non sfocia mai nel ridicolo o nel volgare ma al contrario si amalgama bene nel racconto e capace di far ridere di gusto con un paio di battute veramente riuscite. Inoltre, hanno il grande pregio di portare sullo schermo personaggi ben caratterizzati, a tutto tondo. I protagonisti per quanto siano supereroi sono più che reali, sono fragili, emotivi, spezzati ma capaci comunque di rialzarsi. Sono umani in tutto e per tutto, il loro vero super potere è il non arrendersi.

Yelena Belova (Florence Pugh) in Marvel Studios’ THUNDERBOLTS*. Photo courtesy of Marvel Studios. © 2024 MARVEL.
Ma Thunderbolts* è un’occasione in parte mancata?
Per quanto Thunderbolts* sia una ventata d’aria fresca nel panorama del recente MCU non tutto funziona, purtroppo. Ed è un peccato perché sarebbe bastato un pizzico di coraggio in più per avere un prodotto ancora migliore di quello presentato.
Se la trama scorre veloce e senza intoppi ha il difetto di essere troppo incentrata su Yelena Belova, lasciando tutti gli altri personaggi per passo indietro sufficiente a farli diventare comprimari più che co-protagonisti. Sicuramente una scelta narrativa però comprensibile essendo Yelena insieme a Bucky Barnes uno dei personaggi più amati del Marvel Cinematic Univrse ed avendo in Florence Pugh un’interprete di livello.
Inoltre i temi più interessanti del film, come ad esempio i vari intrighi politici o i traumi che affliggono i protagonisti, vengono appena accennati e mai trattati a dovere e in maniera approfondita ed adeguata. Manca quel passo decisivo che avrebbe dato alla storia la giusta profondità. Così come non si ha avuto il coraggio di dare il giusto sfogo al caos che governa i personaggi.
Così come lo scontro finale che poteva essere tra i più interessanti degli ultimi anni, risulta invece monco. Troppo breve per farci vedere qualcosa di veramente interessante e concluso in maniera un po’ troppo semplicistica.
Fortunatamente c’è il cast a tenere a galla il film. Guidati da una sempre brava Florence Pugh, ritroviamo attori che ormai sono diventati i loro personaggi. Sebastian Stan si divide tra il Senatore Bucky Burnes che deve seguire le regole e l’irrequieto Soldato d’Inverno, Wyatt Russell è un Captain America di seconda mano in cerca di rivalsa, Hannah John-Kamen è un fantasma che non riesce a trovare un posto nel mondo e Julia Louis-Dreyfus è una donna cinica ed ebbra di potere. Su tu tutti però spiccano Lewis Pullman e David Harbour. Il primo è a dir poco sorprendente, capace di portare sullo schermo un uomo a pezzi e dal lato oscuro inquietante. Il secondo gigioneggia nei panni di un Red Guardian che tenta di ritrovare in tutti i modi di ritrovare la gloria perduta.
In conclusione Thunderbolts* è un film tutt’altro che perfetto ma comunque capace di divertire ed intrattenere a dovere grazie ad una storia avvincente e divertente. 116 minuti di combattimenti, esplosioni e risate e con un paio di colpi di scena niente male. Noia non pervenuta. E restate fino alla fine perché vi attendono ben due scene extra.

Bob (Lewis Pullman) in Marvel Studios’ THUNDERBOLTS*. Photo courtesy of Marvel Studios. © 2024 MARVEL.