Mentre nelle sale Alla ricerca di Dory continua a raccogliere consensi e incassi preparandosi a rivestire un ruolo da protagonista in occasione della prossima stagione dei premi, è bene ricordare che oggi non ci sarebbe Dory se prima non ci fosse stato Nemo. Fa strano pensarci, ma Alla ricerca di Nemo risale ormai a 13 anni fa, quando la Pixar non aveva ancora sfornato alcuni dei suoi più rinomati capolavori e l’acquisizione da parte della The Walt Disney Company non era ancora avvenuta.
Il film co-diretto da Andrew Stanton e Lee Unkrich, a dispetto di alcuni iniziali timori degli stessi produttori, può oggi vantarsi di essere uno dei film d’animazione più di successo di tutti i tempi, una visione per grandi e piccini che continua a divertire e commuovere oggi come ieri. E siamo certi che anche in futuro, il film con protagonisti il piccolo Nemo, l’apprensivo Marlin, la smemorina Dory e tutti gli altri, continuerà a “invecchiare” benissimo. Sul filone della nostalgia, ecco allora che vi proponiamo 15 curiosità su Alla ricerca di Nemo… preludio a un rewatching del film ovviamente!
1. Monsters & Co.
Prima ancora che gli venisse dedicato un film tutto suo, Nemo fa una comparsata in Monsters & Co. sotto forma di un pupazzo che Boo porge a Sulley.
2. Ventimila leghe sotto i mari
Il nome del piccolo protagonista del titolo è un omaggio al Capitano Nemo, celebre comandante del sottomarino Nautilus nel romanzo di Jules Verne Ventimila leghe sotto i mari.
3. Sidney
A differenza dei predecessori, Alla ricerca di Nemo è stato il primo film d’animazione targato Pixar ad essere ambientato al di fuori degli Stati Uniti, per la precisione all’interno della Grande Barriera Corallina nell’Oceano Pacifico, fino ad arrivare a Sydney.
4. Bruce
Bruce (nome originale di Bruto), lo squalo vegetariano nel quale si imbattono Marlin e Dory, è stato così chiamato in onore del film di Steven Spielberg Lo squalo. Ai tempi delle riprese di quest’ultimo infatti vennero costruiti dalla produzione tre squali meccanici, a cui ci si riferiva complessivamente proprio col nome di Bruce.
5. Dory
Inizialmente, il personaggio di Dory doveva essere un pesciolino rosso maschio di nome Gill, in quanto gli esemplari di questa specie hanno una memoria di tre secondi. Ma una sera il co-regista Andrew Stanton, guardando in tv l’Ellen Show in cui Ellen DeGeneres cambiava argomento più volte all’interno di una stessa frase, e a seguito di una visita all’acquario di Long Beach, decise che Dory sarebbe stata un pesce chirurgo femmina. La voce originale di Dory venne affidata proprio a Ellen DeGeneres, in quel periodo disoccupata a causa del proprio coming out.
6. A-113
Quando Nemo viene catturato e Marlin fotografato dal sub, la macchina fotografica ha sopra impressa la sigla A-113, che appare in tutti i film Pixar. Si tratta di un divertissement, in riferimento al numero di un’aula al California Institute of Arts dove hanno studiato molti animatori che sono poi finiti a lavorare alla Pixar.
7. Dentista
Su una parete dello studio dentistico in cui finisce Nemo, è appeso tra gli altri un certificato rilasciato dalla “Pixar University School of Dentistry” che utilizza come logo uno dei piccoli alieni verdi con tre occhi di Toy Story, con tanto di toga e cappello di laurea.
8. Occhi
I classici occhi spenti e opachi tipici della media dei pesci, non erano certo il massimo per dare carattere ai personaggi marini del film. Motivo per cui gli animatori Pixar per delineare gli occhi e le espressioni facciali dei pesci hanno piuttosto preso ispirazione dai cani, decisamente più comunicativi.
9. La mamma
La scena della morte della madre di Nemo inizialmente doveva esser mostrata un po’ per volta sotto forma di flashback, ma poi si decise di cambiare idea per renderla emotivamente più potente così da far comprendere il perché dell’atteggiamento iper protettivo di Marlin nei confronti del figlioletto.
10. Padre e figlio
Lo spunto per la storia raccontata in Alla ricerca di Nemo è autobiografico. Durante la realizzazione del film, il co-regista Andrew Stanton comprese di aver sviluppato un atteggiamento protettivo con il figlio. Ecco perché la storia messa in scena è quella emozionale di un padre e della sua sfida nel cercare di essere un buon genitore. L’ambiente marino è anch’esso conseguenza della storia personale di Stanton, che da piccolo cominciò a interessarsi a tutto ciò che è acquatico dopo essere rimasto affascinato da un acquario in uno studio dentistico.
11. Branchia
I colori che caratterizzano la faccia di Branchia, riproducono le rughe intorno alla bocca tipiche del doppiatore originale del pesce, Willem Dafoe. In una prima versione, Branchia non doveva essere un pesce buono, ma un personaggio più vicino a un villain.
12. Megan Mullally
L’attrice Megan Mullally, la Karen Walker di Will & Grace, inizialmente venne ingaggiata per doppiare uno dei pesci, in quanto si riteneva che la tipologia di voce da lei modulata nella celebre sit-com fosse perfetta. L’attrice non volle tuttavia replicarla, motivo per cui venne “congedata”.
13. Scorza
Nella versione originale di Alla ricerca di Nemo, a prestare la propria voce alla tartaruga Scorza è lo stesso regista del film Andrew Stanton. Inizialmente il doppiaggio da parte di Stanton doveva essere provvisorio, in attesa di trovare l’attore definitivo per la tartaruga marina con accento californiano. Ecco perché le sessioni vocali di Stanton furono registrate mentre l’uomo giaceva comodamente stravaccato sul divano, nell’ufficio del co-regista Lee Unkrich.
14. Pesci Pagliaccio
L’enorme successo riscosso da Alla ricerca di Nemo ebbe come conseguenza un aumento delle richieste di pesci pagliaccio per gli acquari. Tuttavia, la loro cattura e vendita eccessiva, portò purtroppo a un rapido e preoccupante calo della presenza della specie nel suo habitat naturale.
15. Gli Incredibili
Ad anticipare l’uscita del successivo film d’animazione Pixar, è un bambino nella sala d’attesa del dentista che legge un fumetto con protagonista Mr. Incredible. Sempre nello studio dentistico, in un angolo pieno di giochi, si può individuare un pupazzo di Buzz Lightyear.
A cura di Giorgia Lo Iacono di Wild Italy