Come avete letto nella prima recensione di Potere e Potenza, noi blogger di Impero Disney siamo dei pker della nuova generazione. Abbiamo deciso quindi di confrontarci e di offrirvi il punto di vista anche di appassionati “storici” della saga. Da questo secondo episodio, quindi, la recensione di Potere e Potenza sarà in collaborazione con il nostro lettore Gabriele, fan di Pikappa fin dall’infanzia.
Abbiamo atteso qualche giorno per poter permettere a tutti di leggere l’episodio. La recensione, infatti, contiene spoiler.
La recensione di Impero Disney:
Con il secondo episodio di Potere e Potenza si entra nel vivo della storia. Se il primo aveva la funzione di ponte tra Pk2 e la nuova miniserie, questa volta l’atmosfera è più action: la missione di Pk è chiara, il suo ruolo nella salvezza della Terra anche… non resta che darsi da fare! Nello specifico, l’eroe deve introdursi in una base evroniana, dove ritroveremo una nostra vecchia conoscenza, Nebula Faraday.
Ad accompagnare Pk, al posto di Uno, c’è una nuova intelligenza artificiale, che si rivela essere ben più ostile e antipatica. Il rapporto tra i due è da subito conflittuale: secondo questo nuovo compagno (per il momento senza nome), Pk è troppo compassionevole verso i nemici e non prende sul serio la guerra che sta combattendo. Una visione decisamente contrapposta a quella del nostro papero, e che conferma di nuovo che i toni dark e adulti tipici del fumetto possono essere mantenuti anche su Topolino. A suggellare la nascita di un “nuovo” Pk c’è anche il cambio di costume. Pronunciando il motto “Il tempo dei mantelli è finito, Pikappa!”, la nuova intelligenza artificiale gli dona una speciale tuta. Seguiranno un nuovo scudo, un nuovo velivolo e nuove armi.
Potere e Potenza #2, in conclusione, svolge perfettamente il suo ruolo di episodio centrale, occupandosi di rifondare un nuovo personaggio, di mostrarci la sua psicologia, e di metterlo in nuove situazioni che portano avanti la trama. Nel complesso non è incisivo come il primo capitolo, ma lascia sicuramente con il fiato sospeso in attesa della prossima settimana. I disegni di Pastrovicchio contribuiscono non poco all’hype per le meraviglie che ci aspettano nei prossimi episodi; degni di nota specialmente il design della nuova tuta e tavole come quella di pagina 40.
La recensione di Gabriele:
È sempre difficile riuscire a ottenere e mantenere gli stessi risultati del primo episodio, sia che si tratti di un film, di un telefilm o di un libro. Se poi parliamo di un personaggio quale PK, il cui ritorno era atteso da 12 anni e quindi carico di aspettativa, è facile intuire che ci troviamo di fronte a un’ impresa ardua. Tuttavia la coppia Artibani-Pastrovicchio sembra rendere tutto ciò molto più semplice di quanto non sia in realtà.
Il secondo episodio manca dell’appeal nostalgico di cui il primo era denso, ma vi sopperisce gettando il lettore nel pieno dell’azione (senza mai correre troppo), inserendo personaggi inaspettati e gettando, forse, le basi per un PK completamente diverso. L’inserimento di un personaggio che ci ricorda tanto UNO in particolare del passato sembra fatto apposta per acuire il senso di mancanza provato dai tanti PKers i quali si ritrovano ancora ad aspettarne il ritorno con una suspance non indifferente. Tale personaggio infatti è tanto simile quanto diverso, con la ferma intenzione di rendere il nostro eroe mascherato più duro e fargli raggiungere quella linea di confine che lo rende diverso dai suoi terribili nemici, ciò che lo rende un vero eroe.
È sempre attraverso lui che assistiamo a uno dei tanti mutamenti stilistici di PK, ai quali i vecchi Pkers sono in fondo abituati, e sembra di ritrovarci davanti a Edna de “Gli Incredibili”: nessun mantello! Ecco quindi che il nostro eroe diventa più “essenziale” esteticamente, ma più tecnologico e pronto quindi all’azione.
La prima uscita sul campo “ufficiale” di PK risulta più problematica di quanto ci potessimo aspettare: l’eroe sembra leggermente arrugginito e non riesce ad accettare la linea d’azione che il suo nuovo alleato, piuttosto cinico e sarcastico, vorrebbe intraprendesse.
L’episodio 2 di “Potere e Potenza” è un momento di passaggio, di transizione, nel quale Artibani pone probabilmente le basi per dei conflitti, soprattutto psicologici, futuri. Sembra ferma l’intenzione di voler far maturare il vecchio mantello tarlato: in fondo ne va della salvezza del mondo e ci vuole un nuovo PK. Ciò che rimane nel lettore alla fine è una gran voglia di avere una cronovela del Razziatore per poter sapere subito come proseguirà la storia. Artibani e Pastrovicchio hanno centrato perfettamente l’obiettivo.