Dopo averci portato in una galassia lontana lontana tra il 1977 e il 1983 e averci fatto conoscere come Anakin Skywalker sia divenuto Darth Vader, nel 2012 George Lucas ha stupito ancora tutti vendendo la sua creatura, Star Wars, alla Walt Disney Company, inclusi i diritti sul marchio, per la “modica” cifra di 4 miliardi di dollari. Un passaggio di proprietà che ha avuto due conseguenze. La prima è stata l’interruzione del progetto di riportare i sei film della saga al cinema in versione 3D (solo The Phantom Menace arrivò in sala). La seconda è stata invece l’annuncio di una nuova trilogia e di film spin-off legati all’universo della Saga.
Leggi anche l’approfondimento sulla trilogia classica
Leggi anche l’approfondimento sulla trilogia prequel
A tre anni di distanza dall’annuncio, nei cinema arriva il tanto atteso Star Wars: Episode VII – The Force Awakens. Il film vede Lawrence Kasdan (già co-sceneggiatore di The Empire Strikes Back e Return of the Jedi) e J.J. Abrams alla sceneggiatura, quest’ultimo anche regista e supervisore dell’intero progetto. Protagonisti sono i giovani e sconosciuti Daisy Ridley e John Boyega a cui si affiancano Adam Driver, Oscar Isaac, Lupita Nyong’o, Andy Serkis, Domhnall Gleeson. Inoltre ritornano Harrison Ford, Mark Hamill, Carrie Fisher, Anthony Daniels, Kenny Baker e Peter Mayhew.
La storia della nuova trilogia è ambientata 30 anni dopo la battaglia di Endor e ci riporta in una Galassia ancora una volta in guerra, dove Luke Skywalker è sparito. Sulle tracce del Maestro Jedi vi sono il sinistro Primo Ordine – nato dalle macerie dell’Impero – e la sempre tenace Resistenza, guidata dal Generale Leia Organa.
Come era ovvio aspettarsi, il nuovo capitolo ha diviso i fan. Molti sono stati delusi dal fatto che Il Risveglio della Forza fosse sostanzialmente un remake di Episodio IV, altri invece si sono sentiti nuovamente a casa, perché Abrams è riuscito a riportare sullo schermo le atmosfere che avevano fatto la fortuna del franchise e che in qualche modo mancavano alla trilogia prequel.
Il film è stato comunque accolto positivamente dalla critica, e ha raggiunto diversi record al box-office, risultando il maggior incasso del 2015 e della Saga di Star Wars, nonché il terzo della storia del cinema con oltre 2 miliardi di dollari. Inoltre ha ottenuto ben cinque nomination agli Oscar e quattro ai BAFTA, rimanendo però a bocca asciutta.
A distanza di soli 2 anni, nel 2017 arriva The Last Jedi che vede Rian Johnson nella doppia veste di sceneggiatore e regista. Scelto personalmente dalla presidente di LucasFilm Kathleen Kennedy, il regista ha avuto carta bianca riguardo l’evolversi della storia. Riguardo il suo coinvolgimento Johnson, a inizio scrittura, in un intervista a CoomingSoon.net affermò: «Ho appena iniziato, ma finora mi sto divertendo come mai a scrivere la sceneggiatura. È pura gioia. Soprattutto per me, che sono cresciuto non solo guardando i film, ma anche giocando con i relativi giocattoli, e così da bambino i primi film che immaginavo nella mia testa erano ambientati in questo mondo. Una grossa parte di questa esperienza è quella connessione diretta, quasi come ritornare nella mia infanzia in un modo strano. Ma non lo so, prova a chiedermelo tra qualche anno e forse potremo parlarne».
Una dichiarazione che in qualche modo faceva ben sperare, perché come Abrams si trattava di grande appassionato della Saga, quindi un regista che almeno sulla carta conosceva nei minimi particolari l’universo creato da Lucas. Ma se The Force Awakens aveva diviso i fan, The Last Jedi è riuscito a farli infuriare. E non poco. Un film sicuramente spiazzante, con colpi di scena che hanno portato la storia in una direzione tutt’altro che convenzionale e prevedibile. Una storia che in qualche modo destruttura e capovolge Star Wars e che sicuramente ha difetti ben evidenti, a partire dalle troppe gag, dal buonismo imperante e fuori luogo e dal poco convincente Snoke.
Un film non perfetto, ma senza dubbio coraggioso nel voler tagliare il cordone ombelicale e nel cercare di dare una nuova direzione alla Saga. D’altronde sin dai primi trailer rilasciati Luke ci avvertiva con una frase inequivocabile: «Questa storia non andrà come tu pensi», e Johnson è stato di parola. Molti fan tuttavia non hanno gradito, giudicando la direzione presa dal regista troppo innovativa e irrispettosa, perché dissacrante nei confronti della Saga originale.
La verità è che il maggior pregio di The Last Jedi è proprio il suo volersi distaccare dalla trilogia classica per creare qualcosa di nuovo ma che abbia lo stesso spirito del franchise. Sicuramente non ci riesce del tutto, ma la storia è entusiasmante, coinvolgente e visivamente imponente. Commercialmente è stato un successo, avendo incassato 1 miliardo di dollari in soli 16 giorni, raggiungendo complessivamente oltre 1 miliardo e 300 milioni.
Dopo la delusione dei fan per Episodio VIII, la trilogia è giunta al suo termine nel 2019 con The Rise of Skywalker. A dirigerlo ancora una volta J.J. Abrams – che ha sostituito Colin Trevorrow che ha lasciato il progetto a causa di divergenze creative – autore anche della sceneggiatura insieme a Chris Terrio.
Se i fan erano rimasti delusi da Episodio VIII, le cose con il capitolo conclusivo sono andate anche peggio. Il film di Abrams risente pienamente del desiderio di raddrizzare i “torti” fatti da Johnson con il capitolo precedente, facendolo risultare in qualche modo frettoloso e sconclusionato. Sicuramente è un film di Star Wars al 100% dove si riscontra nuovamente quella patina di usura che da sempre caratterizza il franchise, i duelli con le spade laser sono molto di più di un semplice incrociare le armi e dove i personaggi sono reali, dimostrando tutti i loro difetti e le loro debolezze. La produzione è stata travagliata, a causa anche dell’improvvisa scomparsa di Carrie Fisher che ne ha imposto la riscrittura; nonostante ciò questa non può e non deve essere una scusa per una storia che ha deciso di rinnegare totalmente quanto fatto in precedenza.
Ma The Rise of Skywalker è anche una lettera d’amore di Abrams all’intera Saga di Star Wars e ai suoi fan, per ringraziarli di tutto il loro sostegno, per chiedere in qualche modo scusa per gli errori fatti e per abbracciali un’ultima volta prima di salutarli. È la chiusura di un cerchio di una Saga e della storia di una famiglia iniziata 42 anni fa, in un modo sicuramente non all’altezza, ma con il cuore.
Inutile negarlo, dal 1983 a oggi, ogni volta che un film di Star Wars è stato annunciato ha generato ansia e preoccupazione nei fan. Emozioni non del tutto errate, viste le numerose lamentele con cui sono stati accolti i nuovi capitoli. Perché se la trilogia sequel ha avuto il pregio di riportarci in una galassia che amiamo e in cui ci sentiamo a casa, presentandoci nuovi personaggi interessanti e dandoci pacche sulle spalle alquanto rassicuranti, è innegabile che risenta di una progettualità mancata.
Il difetto principale di questa trilogia è il non aver avuto sin da subito un progetto di base, una visione unica da seguire così da creare una storia coerente. LucasFilm – e Kennedy – hanno scelleratamente deciso di affidarsi a più teste pensanti ognuna con una sua visione. Una scelta incomprensibile e suicida che ha avuto come risultato tre film scollegati tra loro, senza contare che la casa di produzione ha preferito ascoltare le lamentele dei fan rinnegando il film di Johnson invece di abbracciare un nuovo corso.
In molti si chiedono come sarebbe stato l’Episodio IX di Trevorrow – di cui sono stati rilasciati alcuni concept art – e di come sarebbe stata l’intera trilogia se avesse avuto una visione d’insieme unica e coerente. Perché per quanto possa non piacere la trilogia prequel, questa ha sicuramente il pregio di averla. È inutile negarlo: per il momento, la gestione Disney non è stata all’altezza di quello che è il franchise più importante dell’entertainment, a parte quel gioiellino di Rogue One. La speranza dunque è che i nuovi progetti abbiano una visione più coerente e unitaria, guidata da figure più incisive. Perché per quanto arrabbiati e delusi dai vari film, è impossibile non amare Star Wars e la famiglia Skywalker.
La forza sarà con noi. Sempre.
Fonte immagini: imd.com, reddit.com.