Onward – Oltre la magia, il lungometraggio Pixar uscito al cinema la scorsa estate, è disponibile dal 6 gennaio su Disney+. Il film, con le sue tematiche legate alla famiglia, all’amore fraterno e alla perdita di persone care, ha commosso e divertito il pubblico, sia da casa (è uscito anche in home video) che nelle sale in cui è uscito (leggi qui la nostra recensione). Se siete rimasti affascinati dalla sua magia, ecco 10 curiosità su Onward imperdibili.
Attiva il tuo abbonamento a Disney+ e guarda il film
10 curiosità su Onward
- Onward è stato diretto da Dan Scanlon, già regista per la Pixar di Monsters University del 2013 e del cortometraggio Carl Attrezzi e la luce fantasma del 2006. Scanlon ha dichiarato di essersi ispirato al rapporto con suo fratello e alla sua personale situazione familiare: anche lui, infatti, ha perso il padre quando aveva solo un anno, proprio come Ian. “Tutti abbiamo perso qualcuno, e se solo potessimo trascorrere un giorno in più con loro, sarebbe una fantastica opportunità”, ha affermato il regista. “Sapevamo che, per raccontare una storia simile, avremmo dovuto ambientare il film in un mondo in cui quell’incredibile opportunità sarebbe stata possibile”.
- Una curiosità su Onward riguarda un altro nome noto per la Pixar. Pete Docter, regista del recente film Soul, di Up, Inside Out e Monsters & Co, è infatti il produttore esecutivo del film. Questo perché Docter è diventato recentemente il nuovo direttore creativo dello studio.
I protagonisti di Onward
- Gli artisti hanno dovuto fare diverse prove prima di decidere quale colore di pelle dare agli elfi. Il character supervisor Jeremie Talbot ha infatti dichiarato: “Abbiamo preso in considerazione un arcobaleno di opzioni diverse: rosa, verde, giallo, arancione, viola… finché alla fine non abbiamo optato per il blu”. Una scelta vincente, ma che ha complicato non poco il lavoro degli addetti all’illuminazione del film. La direttrice della fotografia Sharon Calahan ha spiegato che la pelle blu reagiva in modo imprevedibile alle luci colorate, perciò si è trattato di una vera sfida per il suo team.
- Se nelle curiosità su Soul abbiamo scoperto che Joe era vagamente ispirato all’aspetto del regista Pete Docter, in questo caso il protagonista Ian si rifà alla mimica di un collega dell’art director Matt Nolte. I filmmaker hanno avuto infatti molte difficoltà a trovare un aspetto e delle movenze giuste per il protagonista. Questo finché Nolte non ha incontrato nei corridoi degli studios un collega che, a detta sua, aveva proprio l’atteggiamento che stavano cercando. Nolte ha dichiarato: “La sua mimica era perfetta. Era gentile e si nascondeva dietro una risata prima di parlare. […] Quell’incontro aveva cambiato tutto. La cosa strana è che le forme del personaggio non sono cambiate. Siamo semplicemente riusciti a dargli uno spirito che prima non aveva”.
- Per caratterizzare il personaggio di Barley, invece, gli artisti si sono soffermati per moltissimo tempo… sulla sua barba. Non poteva infatti essere troppo folta, altrimenti Barley sarebbe sembrato troppo maturo o trasandato. Alla fine hanno optato per poca barba e delle lentiggini più scure di quelle di Ian, in modo che si intuisse che si tratta del fratello maggiore.
- Un’ultima curiosità su Onward e in particolare sui suoi personaggi riguarda Laurel, la mamma dei protagonisti. Jeremy Talbot ha dichiarato infatti che il legame della madre coi suoi figli si può notare anche dal suo design: “Ha una corporatura simile a quella di Barley e i capelli lisci come lui, ma ha anche le lentiggini chiare come quelle di Ian”.
Curiosità su Onward: metà papà, metà vestiti
- Creare solo “un mezzo papà” non è stato affatto semplice per il team di animatori di Onward. Per riuscire ad animare le gambe di Wilden Lightfoot (padre di Ian e Barley) i filmmaker si sono serviti di filmati di riferimento. A detta di Jeremy Talbot: “Abbiamo indossato una tutina verde, pantaloni color cachi e un paio di scarpe e ci siamo messi a ballare sul palcoscenico per la motion capture”.
- Anche i vestiti di Wilden hanno dato del filo da torcere. Si trattava in effetti di dare della personalità a degli abiti che in realtà sono inanimati: “La parte superiore del personaggio è composta interamente da vestiti, quindi abbiamo fatto molte ricerche: per esempio, abbiamo costruito pupazzi fatti di giacche imbottite e li abbiamo scossi mentre scattavamo delle fotografie di riferimento. […] L’animazione doveva controllare il movimento, ma allo stesso tempo il personaggio doveva apparire floscio e inanimato in modo credibile.”
Curiosità su Onward, tra cavalli e manticore
- La directing animator Jessica Torres ha dato un valore aggiunto al design di Colt, il centauro poliziotto fidanzato con la madre dei protagonisti. Torres aveva già animato Angus, il cavallo di Merida nel film Ribelle – The Brave e aveva preso lezioni di equitazione per ottenere più esperienza al riguardo. Torres ha affermato: “Volevamo che, fisicamente, somigliasse più a un cavallo da tiro che a un cavallo arabo. Colt ha un passo più pesante”.
- Un’ultima curiosità su Onward riguarda il personaggio di Corey, ovvero la Manticora. Il costume con il quale entra in scena è particolarmente significativo: è vestita con un’uniforme del ristorante realizzata appositamente per farla sembrare intrappolata e soffocata in abiti troppo stretti. La camicia è abbottonata e rimboccata fino al collo così da far comprendere allo spettatore che Corey non è nel suo status naturale ma è costretta (anche per scelte personali) in un ruolo che le è scomodo.
Avete già visto Onward – Oltre la magia? Il film è disponibile su Disney+ per tutti gli utenti della piattaforma.