Disney’s Beauty and The Beast, con il cast che vent’anni fa realizzò il suo grande successo, ha deciso di riunirsi per celebrare il proprio ventesimo anniversario. Con un tour internazionale, infatti, questo intramontabile campione di incassi sta girando il mondo ed è arrivato al Teatro Rossetti di Trieste il 26 Novembre ed è giunto a Milano al Teatro degli Arcimboldi il 10 Dicembre 2014, in lingua originale con sovratitoli in italiano.
Avendo avuto l’onore di poterlo vedere, mi è sembrato d’obbligo dedicargli un’accurata recensione.
Dal primo debutto a Broadway nel 1994, dove il musical venne nominato a nove prestigiosi Tony Award, la meravigliosa storia d’amore tra la giovane Belle e la Bestia, il principe intrappolato da un incantesimo nel corpo di una spaventosa creatura, ha conquistato i cuori di oltre trentacinque milioni di spettatori. Nel corso degli anni lo spettacolo ha continuato ad ottenere successi mondiali con produzioni nate in 22 paesi. Lo spettacolo è stato tradotto in 8 lingue e replicato ben 28.000 volte, l’equivalente di 67 anni di rappresentazioni!
Il motivo di questo successo è presto svelato se consideriamo la popolarità del film d’animazione omonimo uscito solo tre anni prima, nel 1991. Battendo su un terreno fresco come avvenuto per i successivi spettacoli nati nello stesso modo, The Lion King o il recente Frozen – Il Regno di Ghiaccio per esempio, si riesce ad avere una campagna pubblicitaria quasi gratuita più che valida. Ma questa, questo, può rivelarsi un’arma a doppio taglio. Paragonarlo al lungometraggio risulterà infatti inevitabile eppure, nonostante questo rischio, abbassando leggermente quelli che sono i toni teatrali spesso sovrastrutturali e pesanti, Disney’s Beauty and The Beast è uno spettacolo che in modo semplice emoziona, fa stupire e commuovere. Approfondisce temi ed aspetti che la pellicola originale aveva potuto solo accennare, per ovvi motivi di durata, e fa conoscere in modo più introspettivo i protagonisti tanto quanto i personaggi più marginali. Belle, per esempio, non poteva esser meglio interpretata e caratterizzata. Anche la Bestia guadagna un ulteriore approfondimento. Peccato però per la sua controparte ironica che a volte può risultare eccessiva. I domestici, invece, che più volte saranno personaggi chiave per lo sviluppo dello spettacolo, tutti diversi fra loro, creano una perfetta sinergia fra di essi. Non vedrete l’ora di vederli nuovamente sul palco. Gastone e LeTont, invece, sono ancora più detestabili. Ed ovviamente, visto il loro ruolo di antagonisti, non può che essere un complimento.
Aspetto fondamentale, poi, è l’aggiunta e l’adattamento delle canzoni. Facendo arrivare ancor di più i brani che già conosciamo, lo spettacolo è arricchito da tracce inedite come “I Can’t Love Her“, “How Long Must This Go On” o “A Change In Me” che supportano l’opera di approfondimento dei personaggi ed impreziosiscono lo spettacolo. Persino il padre di belle canterà! Ancora una volta si nota la stupefacente bravura di Alan Menken e di Tim Rice.
Ma oltre i 30 attori e ballerini e gli 11 musicisti, lo spettacolo è dotato di 580 costumi, 80 parrucche e strabilianti effetti speciali. Fra colori, stoffe e scenografie mobili assisterete a pochi altri eventi così interattivi e coinvolgenti! Alcune scene, come l’esaltazione di Gastone nella locanda o il famigerato sfogo di Belle, riescono a tener testa ed in alcuni casi a battere il film originale.
In sostanza… non potete assolutamente perdere questa meravigliosa occasione di poter essere ospiti di una delle favole più belle di tutti i tempi. Pochi sanno amare davvero, ancor meno sanno guardare oltre l’apparenza. Ma non per questo non è detto che non si possa imparare, magari con Disney’s Beauty and The Beast.