Presentato in anteprima ad Alice nella Città, arriverà nei cinema il prossimo 21 ottobre Ron – Un amico fuori programma, nuovo film Fox Animation realizzato da Locksmith Animation. A dirigere è il duo composto da Sarah Smith e dal veterano di Pixar Jean-Philippe Vine, co-diretto da Octavio E. Rodriguez, mentre la sceneggiatura è opera della stessa Smith e Peter Baynham.
La storia vede protagonista l’impacciato e solitario Barney, studente delle medie che non riesce a creare legami d’amicizia con i suoi compagni. Una connessione resa ancora più difficile perché Barney è l’unico della scuola a non avere un B*bot, robot programmato per essere il migliore amico dei bambini.
Le cose cambiano quando anche Barney riceve il suo B*bot, ma il dispositivo in suo possesso che dovrebbe camminare, parlare e connettersi ai social per fargli fare nuove amicizie non funziona come dovrebbe. Ron è quindi diverso da tutti i suoi simili e i suoi malfunzionamenti faranno capire a Barney cos’è l’amicizia.
Dopo il lancio globale dei B*Bot, che ci mostrano cosa sono in grado di fare e che richiamano i sensazionali lanci aziendali tipici delle multinazionali americane, facciamo la conoscenza del piccolo ed impacciato protagonista. Barney è il tipico ragazzo timido che non riesce a relazionarsi con il prossimo e che viene evitato dai suoi coetanei perché considerato strano. Come se non bastasse ha una famiglia che non fa che metterlo in imbarazzo ed è l’unico ragazzo della scuola a non avere l’ultimo ritrovato della tecnologia.
Il robottino Ron entrerà nella sua vita, cambiando le cose in modo del tutto inaspettato. Dovendo riprogrammare da zero il suo B*Bot, il ragazzo capirà pian piano cosa sia l’amicizia e cosa voglia dire avere un vero amico (anche se meccanico). Grazie ai malfunzionamenti del robot, che non sono altro che la versione binaria del carattere di Barney, i due vivranno momenti felici e spensierati e impareranno a conoscersi – non senza litigi – passando il loro tempo insieme, in un mondo dove la tecnologia e i social sono preponderanti.
Proprio il rapporto con i social che hanno le diverse generazioni – nonni, genitori e figli – è uno degli argomenti alla base di Ron – Un amico fuori programma. La storia, oltre a sottolineare come la fama sia effimera e probabilmente sopravvalutata, ci mette in evidenza una verità ben nota a tutti, ovvero che spesso quello che vediamo sul web non corrisponde alla realtà. Inoltre evidenzia – ancora una volta – come Internet ed i social siano utili solo se usati nel modo giusto. Il tutto senza retorica, fortunatamente.
Non manca poi una sonora frecciatina (anche se è più una bazookata) al costante monitoraggio che il social fanno dei propri utenti, registrando qualsiasi cosa facciano con il solo obiettivo di vendere prodotti. Il tutto attraverso il personaggio di Andrew Morris, spietato manager dell’azienda che ha creato i B*Bot il cui unico interesse sono i profitti. E che ricorda molto Steve Jobs nell’aspetto.
La vicenda risulta divertente ed esilarante e riesce ad intrattenere per tutti i 106 minuti, con gag che funzionano e capaci di far ridere di gusto. Una storia in cui è facile riconoscere assonanze con prodotti usciti in precedenza (difficile non pensare al recente film I Mitchell contro le macchine o a manga come Video Girl Ai) ma che riesce in ogni caso nel suo intento.
Una storia d’amicizia e sull’amicizia quella raccontata in Ron – Un amico fuori programma, dove il piccolo protagonista e i suoi compagni di scuola impareranno che in fondo non c’è niente di male ad essere “fuori programma” e che i legami, quelli veri, sono molto più di un semplice “mi piace” sui social. Sicuramente personaggi secondari con una caratterizzazione maggiore avrebbero giovato, così come una sceneggiatura più originale, ma il film riesce in ogni caso a conquistare.
Ron – Un amico fuori programma arriverà al cinema il 21 ottobre.