Nel corso delle interviste per la promozione del suo nuovo film Come Away, Brenda Chapman ha avuto modo di tornare ancora una volta sulla travagliata produzione del film Ribelle – The Brave, di cui condivide i credits alla regia con Mark Andrews.
Nel mondo dell’animazione non è inusuale un cambio alla regia all’ultimo momento, tuttavia la questione di Brave fece abbastanza scalpore all’epoca. Annunciato nel 2008 come The Bear and The Bow, il film era ispirato al rapporto personale tra Brenda Chapman e la figlia. Chapman fu anche annunciata in pompa magna come prima regista donna della storia Pixar. Tuttavia nel 2010 l’artista fu sostituita da Mark Andrews a seguito di divergenze creative con John Lasseter. Accettò poi il credito come co-regista e l’Oscar condiviso con Andrews, ma decise di lasciare la Pixar per il dispiacere di non aver potuto portare a termine il suo film.
Brenda Chapman è sicuramente una delle donne più influenti dell’industria dell’animazione: è stata la prima americana a co-dirigere un film animato (Il principe d’Egitto, per la DreamWorks), la prima a vincere un Oscar al Miglior film d’animazione e nella sua filmografia figurano titoli come La Sirenetta, La Bella e la Bestia, Il Re Leone, Il Gobbo di Notre Dame, La strada per El Dorado e Galline in fuga.
Il licenziamento dalla Pixar
“Tutti dicono che sono stata rimossa a metà della produzione”, ha dichiarato Brenda Chapman a Collider, “ma in realtà mi hanno mandata via più o meno un anno prima dell’uscita del film. Ci avevo lavorato per 6 anni”. L’artista ha ribadito che si è trattato di divergenze creative con l’allora dirigente dei Pixar Animation Studios, ma ha sottolineato che ancora oggi non può divulgarne i particolari.
L’esperienza su Ribelle – The Brave le è servita comunque per approfondire l’utilizzo della computer grafica, dato che la sua formazione è nell’industria dell’animazione 2D. “Ciò che ho scoperto è che [con la CGI, n.d.r.] ci vogliono almeno un paio d’anni per capire più o meno come verrà il film. Ci vuole moltissimo tempo per creare il mondo animato e i personaggi al computer. Mentre con l’animazione tradizionale fai un disegno ed ecco fatto. Qualcuno colora e a quel punto sai cosa verrà fuori. Quella è stata una vera sfida per me. Era un continuo: questi dipinti sono tutti magnifici, ma quale sarà il risultato finale?”
Sul prodotto definitivo, uscito al cinema nel 2012, ha espresso comunque commenti positivi: “Adoro il film, ne sono molto fiera lo stesso”.
Le differenze con la sua versione di Ribelle
Forse la più grande differenza rivelata dalla regista Brenda Chapman è stata la sua caratterizzazione del personaggio di Merida, su cui la Pixar ha insistito molto come icona della donna un po’ “maschiaccio”, arrivando a incentrare l’intera campagna pubblicitaria del film (e il titolo stesso, in Italia!) sulla ribellione della principessa rispetto alle regole imposte alle donne nel Medioevo e sul suo desiderio di combattere con arco e spada come il padre e gli altri uomini.
Ebbene, pare che questo non fosse nei piani della stesura iniziale di Chapman: “Questo è uno dei problemi che mi sono ritrovata ad affrontare con il personaggio di Merida”, ha detto a Indiewire, “con questa idea di renderla un maschiaccio, cosa che non è mai stata la mia intenzione. Merida è una ragazza forte e abile che ha altre aspirazioni rispetto al matrimonio, ma non l’ho mai immaginata come una principessa guerriera. Perché non possiamo semplicemente raccontare una storia con protagonista una donna?”.
Sempre a Collider, ha rivelato invece che nella sua versione il film era ambientato in inverno e che la neve avrebbe avuto un significato simbolico. “La neve avrebbe rappresentato la relazione madre-figlia. Alla fine, quando la madre sarebbe tornata al suo stato originale, il ghiaccio si sarebbe sciolto. Era una simbologia abbastanza immediata. Ma non credo che l’eliminazione della neve sia stata una grande perdita”. Dopo che se ne è andata, infatti, il setting è diventato molto più soleggiato, probabilmente su richiesta dell’Ufficio del turismo scozzese.
E a proposito del rapporto tra Merida ed Elinor, Brenda Chapman ha svelato finalmente come mai la regina si trasforma proprio in un orso, tra tutti gli animali che popolano le foreste scozzesi.
“Il mio obiettivo era quello di raccontare una relazione madre-figlia molto forte, e questo è stato mantenuto nel film. Ci sono molte piccole differenze, ma direi che nella mia versione ci sarebbero stati elementi più approfonditi, come la maledizione della strega. Il punto non erano gli orsi in sé, ma il desiderio di Merida: vorrei che mia madre fosse più come mio padre. Suo padre è un uomo molto grosso e giocherellone, somiglia un po’ a un orso. C’era molto di più dietro la maledizione di ciò che è stato mostrato nella versione finale del film”.
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Brenda Chapman dirigerebbe mai un remake live action Disney?
Collider ha infine chiesto a Chapman se le piacerebbe dirigere un remake live action di uno dei classici animati, seguendo il trend che ha lanciato Disney Pictures negli ultimi anni.
“Capisco perché li stanno facendo, vogliono dare un tocco di modernità ai loro franchise, ma per me sembrano tutti ricalchi di disegni bellissimi. Beh, mai dire mai. Se mi ridanno Ribelle, forse”.
Grazie a Giulia Galizia per la traduzione.