Sebbene possa sembrar semplice portare sul grande schermo una storia già ben costruita e conosciuta come Cenerentola, proprio questa sua notorietà può rivelarsi un’arma a doppio taglio. Se poi pensiamo che, senza ombra di dubbio, l’adattamento più conosciuto è quello animato nel 1950 dalla stessa Walt Disney, che ci ripropone dopo 65 anni la storia che ha fatto sognare intere generazioni, il gioco si fa certamente più interessante.
Eppure, la versione di Kenneth Branagh, pur non distaccandosi dal plot narrativo della fiaba originale, riesce a commuovere, a incantare e a stupire. Al contrario di live-action e remake commentati come Maleficent – Il Segreto della Bella Addormentata, sarebbe persino possibile comparare Cenerentola al classico da cui trae origine. I suoi punti di forza, infatti, sono proprio le differenze rispetto alla sua fonte d’ispirazione. Mentre il film uscito lo scorso anno non era stato in grado di spiegarci le vere origini di Malefica, Cenerentola non si limita a mostrarci con una piacevole ( ma drammatica) introduzione le origini di questa gentile e forte fanciulla, facendoci conoscere i suoi innamorati genitori, ma ci spiega anche il motivo per cui è così altruista e candida. E non è tutto, perché la pellicola ci fornisce anche delle informazioni per comprendere da dove venga la cattiveria della sua futura matrigna, Lady Tremaine.
Mettendo da parte i personaggi più ironici che tanto e forse troppo tempo prendono nel lungometraggio d’animazione, come gli amici topolini Gas-Gas e Giac e il gatto Lucifero o il Duca Monocolao e il Re, il film prodotto dai Walt Disney Pictures Studios si focalizza stavolta sui sentimenti dei protagonisti. Numerosi saranno gli spunti di riflessione che, con una semplicità estrema, la giovane eroina interpretata da Lily James regalerà al pubblico. Si va dall’importanza del ricordo e del mostrarsi sempre per come si è davvero, alla forza della gentilezza e soprattutto del perdono. Sicuramente non potrete non notare l’affascinante principe Kit, che questa volta acquisisce maggior importanza oltre che eleganza, grazie all’interpretazione di Richard Madden. Impossibile poi non citare la bravura di Cate Blanchett come antagonista in grado di rendersi quasi vittima di una vita costretta, persino più di quella della sua figliastra. Questo personaggio, che certamente oscura le sue figlie (le malvagie sorellastre), sarà fonte di numerosi colpi di scena. Sicuramente, però, vi starete chiedendo come se la sia cavata la famosa Helena Bonham Carter nei panni, per una volta bianchi, di un personaggio buono come la Fata Smemorina. Ebbene, è riuscita a rinnovare con il suo carisma un ruolo che difficilmente avrei potuto credere le potesse calzare a pennello come una certa scarpetta.
L’unica pecca è il tono troppo fanciullesco del film, evidentemente indirizzato a un pubblico più piccolo, essendo narrato da una voce esterna dall’inizio e costantemente, fino alla fine dei fatti. Il target del pubblico è forse un limite che spiega il perché il regista non abbia osato di più, aggiungendo qualche evento e non seguendo necessariamente i fatti della storia classica.
Nonostante ciò, sorvolando l’utilizzo della CGI che continua a migliorare soprattutto in vista di film che ne faranno ampio uso come Il Libro nella Giungla o Dumbo, le scenografie ed i costumi di due premi Oscar come Dante Ferretti e Sandy Powell creano un ambiente fiabesco e romantico, che unito alla colonna sonora di Patrick Doyle che riesce, nonostante i vari e voluti riferimenti al Cenerentola del 1950, a farci dimenticare le note di I Sogni Son Desideri, per portarci in un mondo sfarzoso e regale.
Dunque, sulla strada della giusta reinterpretazione di storie classiche, Cenerentola è quel film che non deluderà certamente gli amanti del lungometraggio d’animazione ripercorrendo la storia originale con qualche richiamo al film del 1950 e con modeste modifiche che, se osate un tantino di più ed abbandonando il tono narrativo fin troppo fiabesco, avrebbero potuto confezionare un film che sarebbe rimasto alla storia e non si sarebbe semplicemente rivelato il fenomeno del momento. Ad ogni modo, non potete perderlo.