La notizia non sorprende sicuramente: il film I racconti dello zio Tom non sarà incluso nella piattaforma di streaming Disney +. Questa non è una novità per i fan Disney: l’opera in tecnica mista uscita nel 1946 ha subito una sorta di damnatio memoriae specialmente negli Stati Uniti, dove è stata criticata per la rappresentazione dei personaggi neri.
La controversia ruota attorno al fatto che l’epoca in cui si svolge il film non è mai chiaramente specificata nella pellicola: secondo la versione ufficiale Disney si tratta di un’epoca post guerra civile americana, e dunque tutti i personaggi neri non sarebbero schiavi. Questo è in linea con l’opera originale da cui è tratto I racconti dello zio Tom, ovvero Le storie dello zio Remo di Joel Chandler Harris. Secondo altri, invece, si tratterebbe soltanto di un tentativo della Disney di salvarsi la faccia, e il film mostrerebbe quindi un’idilliaca rappresentazione del rapporto tra schiavi e padroni, ovviamente non corrispondente alla realtà.
In ogni caso, come conseguenza delle numerose critiche ricevute, la Disney ha deciso di nascondere il film dai suoi cataloghi, tanto che in America esso non è stato mai edito in home video in alcun formato (in Italia sì, ma solamente in VHS). Già nel 2011, il CEO Bob Iger aveva affermato di ritenere alcune parti del film non adatte al pubblico contemporaneo, e la conferma definitiva arriva quindi con l’esclusione da Disney +.
Più interessante è invece una seconda censura che a quanto pare la Disney sta programmando per la sua piattaforma di streaming: quella della famosa scena dei corvi in Dumbo. Secondo i rumor che sono stati ripresi anche dall’Hollywood Reporter, la Disney vorrebbe tagliare l’intera scena in cui compaiono questi personaggi, figure assai controverse in America. Il loro leader infatti si chiama proprio Jim Crow, il nome della “maschera” con la quale gli attori bianchi scimmiottavano gli schiavi neri, caratterizzata dalla “blackface”, ovvero il viso pitturato di nero.
Il problema si era posto già per il live action di Tim Burton (che infatti ha escluso la canzone dei corvi), ma certamente la censura di un’intera scena che rappresenta tra l’altro un passaggio risolutivo fondamentale per il finale di Dumbo lascia abbastanza perplessi. Forse sarebbe più opportuno allora non includere del tutto il classico, o ancora accompagnarlo a un commento audio che inquadri la scena nel suo contesto storico, soluzione del resto sperimentata con successo già nei Disney Treasures, i cui contenuti più controversi erano guidati dalla spiegazione del critico Leonard Maltin.
Non ci resta che attendere, dunque, per scoprire quale strategia deciderà di adottare infine la Disney per questi due titoli.