Finito il tour nelle terre del west, siamo pronti per un viaggio nel cuore dell’aventura: Adventureland!
Vi ricordiamo che la rubrica è a cura del nostro Lorenzo Dottorini, con la collaborazione speciale di Andrea Bonucci.
Potete commentare i nostri articoli con gli hashtag #ImperoDisneyland e #DisneylandParis.
E dunque rieccoci sulla Central Plaza, con alle spalle Fort Cosmock e lo sguardo rivolto verso il centro dello slargo, dove vi sono due prati recintati con all’interno i particolarissimi alberi dalle chiome sagomate a forma di cubo. Tutto ciò ai piedi del bellissimo Castello della Bella Addormentata, il cui fossato delimita il confine della piazza. Solo un massiccio ponte di pietra collega lo Château al grande snodo dal quale si aprono le vie di accesso principali alle varie aree tematiche del parco. Sulla destra, proprio di fronte al castello, troveremo la Main Street; guardando di fronte, oltre gli alberi, dovremmo poter scorgere alcune delle costruzioni futuristiche di Discoveryland (si intravede facilmente la parte più alta di “Space Mountain: Mission 2”); sulla sinistra c’è la già ampiamente descritta dimora di Aurora, via di accesso a Fantasyland. Imbocchiamo quindi la strada circolare che percorre il perimetro della Central Plaza e ci dirigiamo proprio verso sinistra. Non andremo però a Fantasyland, bensì, percorreremo una stradina che comparirà alla nostra sinistra un po’ prima di raggiungere il ponte sul fossato. Una volta svoltato, davanti a noi avvisteremo subito il profilo di una città araba: grandi mura di pietra, colorate sui toni del giallo, dell’ocra e del beige la custodiscono, mentre cupole dorate sormontano piccole torri ora circolari ora quadrate, tutte decoratissime; la vegetazione ricorda quella di un’oasi nel deserto con la presenza consistente di palme e piante simili che costeggiano l’ultimo tratto di strada e le mura della città; attorno a noi, ai due lati del viale, una sorta di lampioni, disposti in fila e decorati con motivi e forme arabe. A interrompere l’aspetto imponente delle mura, un enorme arco a sesto acuto che apre l’accesso alla città: la porta di Adventureland! Eh sì, ci stiamo proprio dirigendo verso il paese dell’avventura, pronti a viaggiare, percorrendo pochi metri, da una parte all’altra del pianeta, alla volta dei posti più strani, pericolosi e selvaggi… insomma tutte splendide locations per imprese indimenticabili.
Attraversando la porta, ci troviamo in un ambiente al coperto, come al di sotto di un ponte, quasi un portico, investiti dall’azzurro delle pareti e dalla musica dalle sonorità tipicamente orientali. Al centro, delle panchine sono disposte a formare un triangolo, mentre, sopra di esse, pendenti dal soffitto, vedremo delle pietre blu che formano una struttura simile ad un lampadario decorato. Oltrepassate le panche, un arco uguale a quello che abbiamo attraversato per entrare, ci riporta all’aperto: ecco una tipica piazza araba. E qui la scenografia è un tripudio di forme e armonie che ci farà vivere come in un sogno nel quale siamo stati catapultati in una città dell’oriente. Basta pensare all’area centrale recintata, allestita proprio come una piccola oasi nel deserto, con sabbia, piante caratteristiche e addirittura un fuoristrada! Ai lati e verso il fondo, troveremo una serie di negozietti che permettono di ricreare la scena di un mercato, con alcuni piccoli furgoni, gazebo e ombrelloni posti all’esterno con la merce esposta. È inevitabile pensare ad Aladdin immersi in una tale atmosfera. E in effetti non sbagliamo, se pensiamo infatti che Disneyland Paris aprì nel 1992, proprio l’anno durante il quale fu rilasciato il 31esimo Classico Disney. E rimanendo in tema, facciamo un salto all’attrazione “Le Passage Enchanté d’Aladdin“, aggiunta al parco nel 1993 (quando il lungometraggio si stava ormai diffondendo in tutto il mondo) e situata sulla sinistra provenendo dall’entrata di Adventureland. È un suggestivo percorso a piedi al coperto dove una serie di vetrine ci mostreranno le tappe più importanti della storia di Aladdin, con miniature animate dei personaggi, effetti sonori, particolari giochi di luce e tanta musica.
Usciti dal percorso, nuovamente nella piazza del mercato, di fronte a noi potremo notare un grosso edificio con su la scritta “BAZAR”. In realtà non è un negozio, infatti basta abbassare leggermente lo sguardo per vedere la sua vera insegna, “Restaurant Agrabah Café”. Si tratta di un ristorante a buffet dove poter mangiare piatti di ispirazione orientale.
A mano a mano che ci addentriamo verso il centro di Adventureland, i motivi arabeggianti lasciano il posto a paesaggi ricchi di verde e, dal sentiero che stiamo percorrendo, vedremo partire ponti che permettono di oltrepassare rivoli e laghetti, e sono diretti verso un grosso albero del quale parleremo più avanti. Proseguendo avremo alla nostra destra la porta di ingresso per Fantasyland e a sinistra vedremo, in uno degli specchi d’acqua che costeggiano il centro dell’area, il bellissimo vascello di Capitan Uncino con accanto la Roccia del Teschio. Alcuni vedono questa vicinanza tra l’accesso di Fantasyland e una piccola zona ispirata a Peter Pan come un collegamento tra le due aree tematiche: Peter Pan infatti richiamerebbe al mondo della fantasia ma anche a quello dei pirati. E sono proprio questi ultimi i protagonisti della regione più a nord di Adventureland: infatti siamo nel bel mezzo di paesaggi che ricordano quelli delle isole dei Caraibi, teatro delle vicende di lupi di mare e filibustieri.
Conosciamo tutti molto bene il franchise di 4 film, cui presto si aggiungerà un quinto, intitolato Pirati dei Caraibi, ma non tutti sanno che questi lungometraggi sono stati ispirati da un’attrazione tipica dei parchi Disney che porta lo stesso nome. La ride è famosissima, aperta per la prima volta nella Disneyland californiana, è presente in tutti gli altri parchi del mondo tranne che ad Hong Kong e consiste in un vero e proprio viaggio nelle atmosfere del mondo dei pirati, tra galeoni, battaglie, porti e città, prigioni e… scheletri! L’attrazione europea è ad oggi l’unica rimasta nel suo assetto originale, vale a dire dove non sono stati aggiunti personaggi ed elementi della saga cinematografica come invece è accaduto alle altre. Resta però una magnifica ride dove, tra l’altro, è possibile anche pranzare o cenare. Infatti all’interno della “fortezza” che ospita l’attrazione, proprio sul molo dove avviene l’imbarco, è allestito il “Blue Lagoon Restaurant”¸ ristorante con servizio ai tavoli dove è possibile mangiare piatti a base di pesce e di ispirazione esotica, mentre si è immersi nella bellissima atmosfera delle paludi delle isole dei pirati con tanto di luci soffuse e candele. Il ristorante ha chiaramente un’entrata indipendente da quella dell’attrazione.
Ma questo è ancora l’inizio, il nostro tour nelle zone più avventurose e selvagge del mondo è ancora lungo: ci aspettano luoghi come la giungla indiana o la grande Africa!
Ma tutto questo e molto altro al prossimo appuntamento… sempre qui, dove vivono i sogni!
La domanda del topic:
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Da quale altra attrazione dei parchi Disney vorreste che fosse ispirato un lungometraggio?