Qualche giorno fa è stato diffuso online un rumor, ripreso anche da fonti attendibili, su una possibile censura di Dumbo che la Disney vorrebbe effettuare sul suo nuovo servizio di streaming Disney +, in arrivo a fine anno. Pare, infatti, che l’azienda sia intenzionata a tagliare l’intera scena finale in cui compaiono i corvi, figure assai controverse in America perché caricature di afroamericani. Il loro leader infatti si chiama proprio Jim Crow, il nome della “maschera” con la quale gli attori bianchi scimmiottavano gli schiavi neri, caratterizzata dalla “blackface”, ovvero il viso pitturato di nero.
Ovviamente la notizia ha suscitato reazioni miste da parte dei fan: c’è chi sostiene che la censura della scena sia giusta, chi dice che sia esagerata e, in mezzo, coloro che pur riconoscendo la rappresentazione di uno stereotipo non sono d’accordo con il metodo scelto dalla Disney per oscurarlo.
Tra essi c’è anche Floyd Norman, ex animatore Disney che all’età di 83 anni è uno dei pochi a poter vantare di aver lavorato con Walt Disney in persona. Norman fu assunto allo studio negli anni ’50, durante la lavorazione de La Bella Addormentata, ed è il primo animatore afroamericano ad essere rimasto alla Disney per un lungo periodo. Infatti, anche se ha lasciato la Disney dopo la morte di Walt, ha continuato a contribuire ad alcuni film (Mulan, Il Gobbo di Notre Dame) anche in tempi più recenti come story artist. Nel 2007 è stato nominato Disney Legend.
In un articolo sul suo blog, Floyd Norman si è espresso negativamente nei confronti di una possibile censura di Dumbo, citando in primis le bellissime animazioni di Ward Kimball, che si ispirò a un gruppo di ballerini afroamericani arrivati allo studio per recitare nei panni dei corvi, facilitando così il lavoro degli animatori. Kimball, uno dei grandi geni dell’animazione, era determinato a rendere la scena la più coinvolgente dell’intero film, e ci riuscì con il suo usuale mix di creatività e di scelte ardite, fuori dagli schemi, un marchio di fabbrica di questo artista.
Norman non nega che la scena presenti un umorismo e degli stereotipi che oggi sarebbe impossibile portare sul grande schermo: “È un tipo di humor che oggi sarebbe davvero impossibile mostrare. Clown ubriachi, un trip mentale e un gruppo di corvi neri che cantano lo scat. È tutto ciò che non possiamo fare oggi, e siamo un po’ più poveri per questo. […] Il mondo è cambiato, la cultura è cambiata e non c’è niente di male nel riconoscerlo. Tuttavia, sarebbe molto sbagliato riscrivere la storia solamente perché qualcosa ci dà fastidio”.
L’artista sostiene poi che Walt Disney non sarebbe contento nel vedere i suoi film trattati in questo modo: “Io conoscevo Walt Disney e sono convinto che il Maestro non sarebbe felice di vedere che i suoi classici animati vengono modificati dalla polizia del politically correct. Walt Disney non era un razzista e non lo erano nemmeno i suoi animatori. Walt Disney era un intrattenitore e i suoi film animati riflettono ed emulano ciò che era popolare nello show business ai suoi tempi”.
Ovviamente, nulla è ancora deciso in merito alla censura di Dumbo (e de I racconti dello zio Tom): bisognerà aspettare che sia disponibile il servizio streaming Disney + per capire cosa deciderà di fare realmente la Disney.