Zio Paperone e la minaccia del Maxi Gattone è il titolo della storia evento di questa settimana su Topolino. “Evento” non a caso: la storia vede la partecipazione speciale nelle vesti inedite di sceneggiatrice dell’attrice Jasmine Trinca, che insieme a Giulio D’Antona e alla disegnatrice Daniela Vetro dà il via a un nuovo ciclo di storie a fumetti dedicate al mondo del cinema.
L’occasione è quella del Giffoni Film Festival 2018: il festival dei ragazzi vede per la prima volta la partecipazione attiva del settimanale per bambini più venduto d’Italia, con laboratori, masterclass, incontri e con una cover variant da collezione del numero 3269.
“Sono stata una grande collezionista di Topolino”, racconta Jasmine Trinca. “Ne avevo talmente tanti che a un certo punto ho dovuto smettere di comprarli perché non avevo più spazio!”. Aggiunge poi introducendo la storia: “Volevo parlare delle paure dei bambini e sono partita dalle mie. L’idea è mostrare come le paure interiorizzate degli adulti possono essere portate alla luce dai bambini. Ci siamo soffermati sulla figura del Gatto Mammone (diventato qui il “Maxi Gattone”), che non è altro che una proiezione della paura. Proiezione che abbiamo associato al cinema e quindi a strumenti come la lanterna magica”.
Sul cast dei personaggi, Jasmine Trinca non ha avuto dubbi: voleva i paperi, i suoi preferiti. Ma è stato Giulio D’Antona a pensare a Zio Paperone: “le cose che succedono nella storia sono talmente assurde che il protagonista poteva essere soltanto lui. Poi abbiamo aggiunto Paperino e, per bilanciare il tutto, i nipotini Qui, Quo e Qua. C’è stato un po’ di dibattito perché io volevo inserire il maggiordomo Battista, ma Jasmine lo trovava antipatico…”. La Trinca ha invece insistito per la componente femminile, rappresentata dalla fattucchiera Amelia.
Si parla invece del rapporto tra cinema e fumetto con Davide Catenacci (caporedattore redazione fumetto) e Luca Usai (disegnatore), che si soffermano in particolare sul fatto che entrambi permettono agli adulti di “ritornare bambini”. “Le storie hanno a che fare con le emozioni degli esseri umani, a prescindere dalla loro età”, spiega il primo. “Ma in ogni caso noi abbiamo a che fare con i sogni delle persone, perciò dobbiamo sempre mantenere quella curiosità verso il mondo che ci permette di trasmettere emozioni vere. Una storia può anche essere da manuale dal punto di vista tecnico, ma se non comunica niente, se non è divertente o interessante non sarà mai una bella storia”.
“Topolino e il cinema sono legati da sempre, anche perché inevitabilmente le nostre storie a fumetti si ispirano a fatti e a personaggi reali”, conclude la direttrice del settimanale, Valentina De Poli. “Ne approfitto infatti per annunciare che la storia scritta insieme a Jasmine sarà solo l’inizio di un ciclo di storie, che vedranno proprio la collaborazione attiva dei grandi protagonisti del cinema italiano nel ruolo di sceneggiatori o di consulenti”.
Foto: Giffoni Film Festival