“Io sono Groot!”
Una semplice e apparentemente banale frase in grado racchiudere e trasmettere infinite sfaccettature. Una ridicola affermazione che può rappresentare al meglio l’intero film prodotto dai Marvel Studios e diretto da James Gunn, Guardiani della Galassia. Perché il lungometraggio che approderà nelle nostre sale il 22 Ottobre può sembrare l’ennesimo film per il solito pubblico, maa in realtà è ben altro. È un film basato su un fumetto (nato dalla testa e dalle mani di Arnold Drake e Gene Colan nel lontano 1969) che riuscirà a colpire nel profondo ogni singolo spettatore. Dal più piccolo, al più grande. Dall’appassionato al contrariato. Questo, grazie alle sue infinite, ironiche e fini chiavi di lettura.
Dimenticate The Avengers. Dimenticate l’universo cinematografico realizzato da Joss Whedon. Dimenticate tutto quello che credete di sapere sulle caratteristiche del mondo in pellicola della Marvel. Siate pronti, quindi, a immergervi in una nuova galassia mai incontrata prima d’ora. A presentarvela saranno 5 strani personaggi, forse mai visti prima.
In ordine:
- Peter Quill, detto anche Star-Lord, interpretato da un inaspettato e sorprendente Chris Pratt che non poteva esordire in miglior modo nelle vesti di protagonista assoluto. Con lui nulla è dato per scontato. Il suo tragico passato sarà un elemento che lo renderà unico e che vi farà commuovere e restare con il fiato sospeso fino alla fine.
- Gamora, ovvero la bellissima e fatale Zoe Saldana, guerriera spietata pronta a tutto pur di raggiungere il suo obiettivo. Elegante ed al tempo stesso combattiva saprà domare i suoi sentimenti portando più virilità lei che altri membri del gruppo.
- Drax detto Il Distruttore, un’altra rivelazione del cast. È infatti l’ex-wrestler Dave Bautista a donargli i muscoli. La conferma che spesso il primo lavoro non è quello giusto. Carico di vendetta e odio non è in grado, per natura, di comprendere le metafore e deve necessariamente dire ciò che pensa.
- Rocket, un procione… scusate, un essere scomposto e ricomposto più volte da spietati sperimentatori, unico nel suo genere. Più umano lui di tante persone. Ha un terribile passato che lo ha reso insensibile. O almeno è quello che può sembrare. Creato in CGI, non poteva esser più vero.
- Groot, unico compagno o per meglio dire, animale, di Rocket; non è in grado di parlare. Riesce solamente a pronunciare la frase con cui è cominciata questa recensione “Io sono Groot”. Ma se credete che questo sarà un problema state sbagliando di grosso. Anch’esso ricreato in Graphic Computer Image, è dotato di una singolare mimica facciale che attraverso il proprio tono vocale gli permette di comunicare con sapienza e tenacia attraverso l’unica affermazione che è in grado di dire.
Adesso, unite questi cinque cicloni, uno peggio dell’altro, in un’unica grande tempesta e avrete, dal titolo, i Guardiani della Galassia, un gruppo di eroi davvero poco convenzionale che per “una serie di sfortunati eventi” si ritroverà a salvare l’universo. Universo minacciato da un carismatico Thanos, interpretato da Josh Brolin e soprattutto dal temibile e implacabile Ronan detto l’Accusatore, interpretato da Lee Pace che forse, grazie alla combinazione formata con Nebula (Karen Gillan), riesce per la prima volta a compensare ad uno degli aspetti più commentati dei film Marvel prodotti dagli studi custoditi dalla Disney Company: quello della mancanza di veri antagonisti. Questo trio, infatti, non darà un solo attimo di respiro allo spettatore durante le scene che li vedono protagonisti. Si rimarrà affascinati per quanto terrorizzati. Saranno la perfetta antitesi dei Guardiani, che alchemici anche loro in modo piuttosto particolare saranno protagonisti di ripetuti scontri e battaglie, variopinte ed innovative nell’universo cinematografico del fumetto. A non annoiare lo spettatore, in ogni caso, ci pensano anche dei personaggi decisamente più marginali ma anch’essi carismatici come quelli interpretati da Glenn Close e Michael Rooker, rispettivamente il Comandante Rael e Yondu, che mostrano al meglio le capacità recitative di entrambi facendoci apprezzare ed esibendo personaggi anziani perfettamente integrati in questo universo che per stereotipo è dedicato solo ai ragazzi. Stesso discorso per John C. Reilly e Djimon Hounsou rispettivamente, Rhomann Dey e Korath.
Fate ben attenzione al Collezionista di Benicio del Toro, che purtroppo torna ad essere un personaggio poco presente sullo schermo seppur dotato di una straordinaria importanza. Inoltre, vi sfidiamo a trovare il cameo del mitico Stan Lee. E come sempre… ricordatevi di restare seduti fino alla fine dei titoli di coda per la tradizionale ultima scena.
Uscirete dalla sala coscienti di un nuovo gruppo di salvatori (e non) che in un solo film riesce ad esser presentato nel migliore dei modi.
Come sono forti i personaggi, così sono d’altronde i temi.
Non si ha paura di mostrare fin dalle prime scene tematiche dall’imponente impatto emotivo come può essere quello con la malattia e, successivamente, la morte. Aspetti che dimenticheremo durante il film ma che si riveleranno più che utili per l’emozionante finale. I legami familiari o d’amicizia, che possono esser potenti nella stessa misura, faranno da linea continua in questa pellicola digitale. I rapporti tra Groot e Rocket, Nebula e Gamora, tra quest’ultima e Star-Lord, tra lui e la madre, dando per scontato quello che si verrà a creare gradualmente ed in modo energico fra gli stessi Guardiani, sono solo alcuni dei rapporti sentimentali che troverete e grazie alla loro varietà vi uniranno emotivamente ad uno o più personaggi. E questa forza, aumentata dalla potenza di questi legami, darà i suoi frutti concimata da tanto eroismo ed altruismo. L’aspetto inaspettato che genererà, infatti, sarà quello che porterà i nostri galeotti alla decisione di sacrificarsi per tutti. Ed è meraviglioso. Il credere in questa seconda e definitiva possibilità di riscatto, che per loro fortuna non sarà l’ultima né tanto meno vana. La dimostrazione che è possibile rinascere per tutti, anche quando meno lo si aspetta o quando sembra addirittura impossibile.
James Gunn si conferma dunque un genio, non solo da regista ma anche da sceneggiatore, (ruolo in cui è affiancato da Chris McCoy e Nicole Periman). I temi precedentemente citati riescono a essere affrontati tutti ed in modo saturo. I personaggi assolutamente nuovi in questo universo recitativo ci sono presentati come estrema cura e attenzione. Nessuna scena è dettata dal caso. Tutte hanno un preciso scopo. Il film è originale in quanto separato dall’universo Marvel che già conosciamo, ma nonostante tutto riesce a rimanere collegato con il resto per fini dettagli. Le ambientazioni, lo stile e la fotografia sono assolutamente inedite per questo genere di film. Colorata, unica e fantasiosa donerà quel tocco in più che potremo presto trovare, ci auguriamo, nell’annunciato sequel. Gli effetti speciali, degni dell’animazione usata per Groot e Rocket contraddistinguono maggiormente questo da altri prodotti. Per questo motivo la visione in 3D è molto consigliata, non essendoci il problema dell’oscuramento dei colori. Anzi, al contrario vengono piuttosto bene evidenziati e definiti.
Un piccolo focus va fatto infine sulla colonna sonora. Sostanzialmente composta da Tyler Bates, catapulta in modo iconico in un vero mondo fantascientifico negli anni Settanta, periodo in cui la fantascienza sbarcava per la prima volta nelle sale cinematografiche mondiali. In alcuni punti, inoltre, è apprezzabile come si ispiri al tema principale di The Avengers, composto da Alan Silvestri. Le canzoni, poi, scelte per animare maggiormente il film e far innamorare ancor più lo spettatore svolgono un ruolo chiave nello svolgimento del film.
In conclusione vi consigliamo senza alcun dubbio questo assoluto capolavoro. Che conosciate o no i supereroi, che li apprezziate o meno… anzi, forse proprio se li odiate. Se non avete mai visto alcun film Marvel piangendo o che l’abbiate sempre fatto. Se credete che siano eroi di serie B o che The Avengers sia il miglior film della Casa delle Idee (senza nulla togliere a quest’ultimo!).
Se “Io sono Groot”. E se vorrete capire di cosa vi sto parlando.