Anche se ha saltato la release cinematografica a causa dell’emergenza sanitaria, I Mitchell contro le Macchine è stato sicuramente un nuovo successo per Sony Animation. Il film dai creatori di Spider-Man: Un nuovo universo è uno dei titoli più visti del 2021 della piattaforma Netflix e secondo i dati Nielsen è stato al primo posto dei contenuti streaming più visti delle prime settimane di maggio, la prima volta per un prodotto d’animazione dall’uscita di Soul.
I Mitchell contro le Macchine è un film d’animazione ricco di azione e di divertimento in cui una famiglia ordinaria e piena di difetti dovrà imbarcarsi in un’impresa stra-ordinaria: salvare il mondo da un’apocalisse robot.
Scopriamo insieme 10 curiosità sul film!
1 – Sia la famiglia Mitchell che le tematiche del film vengono dall’esperienza personale del regista Mike Rianda, che racconta: “Mio padre è un appassionato della natura e adora cacciare, pescare e fare escursioni di otto ore attraverso luoghi selvaggi. Lo adoro, ma quando si tratta di tecnologia è completamente perso. Ho pensato che sarebbe stato interessante vederlo coinvolto in una rivolta delle macchine che lo costringesse a ricorrere a tutte le tecniche di sopravvivenza che conosce”.
2 – Katie Mitchell ama il cinema e la sua stanza e il suo abbigliamento sono pieni di easter egg tutti da scovare. Per esempio, le sue calze hanno un motivo che ricorda Shining, mentre sullo zaino ha una spilla dedicata al regista Wes Anderson e una a tema Il dottor Stranamore.
3 – Il carlino Monchi è ispirato a Monchichi, il cucciolo della sorella di Mike Rianda. Come il suo alter ego animato, anche il cane in carne e ossa si emozionava facilmente, era strabico e non riusciva mai a prendere al volo gli oggetti.
4 – I versi di Monchi non sono digitali. Infatti è stato doppiato veramente dalla stella di Instagram Doug the Pug.
5 – I registi Mike Rianda e Jeff Rowe arrivano dal mondo dell’animazione televisiva 2D. Precedentemente, entrambi erano sceneggiatori per la serie Disney Gravity Falls, di cui Rianda è stato anche direttore creativo. Anche nel resto del team ci sono stati esordienti in ruoli importanti: per esempio, né la production designer Lindsey Olivares né l’head of story Guillermo Martinez avevano mai ricoperto ruoli di supervisione prima di questo film.
6 – Per rappresentare al meglio i robot e la componente tecnologica, la troupe del film ha fatto visita al California Institute of Technology. Lì gli artisti hanno assistito a una battaglia tra robot organizzata dagli studenti e hanno potuto imparare direttamente dagli esperti di ingegneria robotica quale sarà il futuro delle macchine.
7 – Il successo di Spider-Man: Un nuovo universo, con cui I Mitchell contro le macchine condivide i produttori Phil Lord e Chris Miller, ha permesso alla crew di osare e di sperimentare ancora di più rendendo la storia folle e particolare. “Sembra che solo ora abbiamo a disposizione gli strumenti tecnologici che permettono di portare sullo schermo qualsiasi stile visivo o linguaggio immaginabile e siamo solo agli albori di un’età d’oro della creatività“, dichiarano i produttori. “È un po’ come quando gli impressionisti hanno rifiutato le regole artistiche dell’iperrealismo e all’improvviso si è assistito a un’esplosione di stili diversi, come il puntinismo, fauvismo, cubismo, surrealismo, ecc. L’animazione può diventare lo specchio più genuino della mente del cineasta.”
8 – Lo stile del film mescola diverse influenze e ha come obiettivo quello di imitare il look 2D per creare un senso di intimità e valorizzare le imperfezioni, dando alla computer grafica un aspetto quasi artigianale. Il direttore artistico Toby Wilson spiega: “Abbiamo anche lavorato all’illuminazione dei personaggi in modo che non sembrasse fatta al computer. La luce sembra dipinta attorno ai corpi, imitando l’animazione tradizionale in 2D. L’illuminazione è al 100% o al 25%, con poche varianti intermedie, in modo da farla sembrare un’animazione classica.”
9 – Siccome la protagonista Katie Mitchell è una regista, il film I Mitchell contro le Macchine è stato girato come se fosse stata lei stessa a realizzarlo. Questo stile è stato chiamato Katie-Vision. “È lei a scrivere sui fotogrammi e a disegnare cuoricini intorno alla madre e corna diaboliche sopra al padre”, spiega Rianda. “Ci sembrava molto divertente far trasparire la sua personalità dalla regia stessa del film.”. Agli artisti questa idea è piaciuta particolarmente, perché ha dato loro la possibilità di mescolare animazione in CG, materiali live action e disegni in 2D.
10 – La voce originale dell’intelligenza artificiale PAL è dell’attrice Premio Oscar Olivia Colman (The Crown, La favorita). A questo proposito, il regista Mike Rianda ricorda: “Quando abbiamo parlato con Olivia era appena stata annunciata la sua candidatura all’Oscar. Speravo che vincesse, ma per noi sarebbe stato meglio il contrario, perché pensavo… se vince un Oscar è impossibile che decida di recitare la parte di uno stupido telefono cellulare! Invece ha vinto e ha anche accettato il ruolo: chi l’avrebbe immaginato?!”
Foto: ©2021 SPAI. All Rights Reserved.