Dagli emozionanti trailer diffusi finora forse non era chiaro, ma tra Frozen e il suo sequel (in arrivo al cinema il 27 novembre) sono passati ben 3 anni. Come mai? A far luce su questa decisione è il produttore di Frozen 2 Peter Del Vecho, che ha giustificato la scelta con la necessità di far crescere e maturare le due sorelle e i loro amici, mettendoli di fronte a nuove difficoltà.
“Anna compie 21 anni e Elsa ne ha 24. È un’età che noi adulti possiamo ricordare bene, quando hai appena concluso l’università e ti senti come se la tua vita stesse per cominciare. Ti chiedi: qual è il mio scopo nel mondo?, che cosa farò ora?. Ci sembrava l’età giusta da raccontare”.
E i cambiamenti in vista per Anna e Elsa sono tanti, spiega il produttore di Frozen 2: “Elsa ora è la regina di Arendelle, una nuova responsabilità per lei. Il suo popolo adesso la accetta, ma lei e Anna sono state separate per gran parte della loro vita e per gran parte del primo film, perciò questa è la prima volta che vivono davvero insieme. Inoltre Frozen si era concluso con il loro lieto fine, ma per quanto tempo può durare? Quando la vita presenta nuovi ostacoli o nuove sfide, in che modo si può maturare abbastanza da superarli pur mantenendo il legame con la propria famiglia?”.
La grande domanda del secondo film, tuttavia, sarà quella sull’origine dei poteri di Elsa. E anche su questo Peter Del Vecho regala qualche anticipazione ai fan: “È una domanda che sorge spontanea. Pensando al primo film, conosciamo soltanto la risposta che le danno i genitori e cioè che è nata con i poteri e non è stata colpita da una maledizione. Perciò viene naturale chiedersi: come mai? Qual è lo scopo della sua magia? Quale il ruolo di Anna in tutto ciò? E perché lei non ha poteri, qual è il suo potere speciale? Queste domande daranno inizio al viaggio delle due sorelle, ma scoprirete nel film se ci sarà una risposta vera oppure no”.
Frozen 2 – Il segreto di Arendelle, vi ricordiamo, arriverà nelle sale italiane il 27 novembre con le voci di Serena Rossi, Serena Autieri ed Enrico Brignano.