Ambientato in una splendida città di mare della Liguria, Luca, il nuovo lungometraggio dei Pixar Animation Studios, sta conquistando tutti gli spettatori del mondo ma ha ovviamente un posto speciale nel cuore dei fan italiani. Abbiamo raccolto 10 curiosità sulla lavorazione del film, la storia di un giovane ragazzo che vive un’esperienza di crescita personale durante un’indimenticabile estate con il suo migliore amico, Alberto.
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1 – La storia di Luca è ambientata tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta in una cittadina italiana di fantasia, ispirata ai luoghi d’infanzia del regista Enrico Casarosa.
2 – Nato e cresciuto a Genova, Casarosa si è trasferito a New York City a vent’anni per studiare animazione. A gennaio del 2002 è entrato ai Pixar Animation Studios e il primo film a cui ha lavorato è stato Cars. Prima di dirigere Luca ha realizzato un cortometraggio, La Luna, candidato all’Oscar nel 2012.
3 – Per prepararsi alla lavorazione del film, gli artisti Pixar hanno effettuato due viaggi in Italia visitando i luoghi d’infanzia del regista e sperimentando in prima persona i tessuti, la luce, l’acqua, i luoghi, i sapori.
4 – Il personaggio di Alberto è ispirato al migliore amico d’infanzia di Casarosa, con cui condivide anche il nome: “ero un bambino timido e introverso, mentre Alberto era molto estroverso e amava combinare guai. È stato lui a spingermi al di fuori della mia zona di comfort e desideravo molto raccontare quest’esperienza”. Il “vero” Alberto presta la voce nella versione italiana in un cameo.
5 – Dato che la storia è raccontata dal punto di vista di un bambino, gli artisti hanno voluto rispecchiare questa caratteristica anche nel design dei personaggi, rendendoli stilizzati e cartoon. L’art director Deanna Marsigliese ha spiegato che ogni personaggio ha una forma unica e una caratteristica inconfondibile, che rappresenta il modo in cui il personaggio interagisce con il mondo che lo circonda: “Luca è un cerchio con due occhi grandi, che esaminano il mondo; Alberto è un fagiolo con una bocca iperattiva. Giulia è un triangolo fiammeggiante con il naso a punta.”
6 – Animare l’acqua al computer è particolarmente complesso, ma con gli anni le tecnologie Pixar sono progredite notevolmente. Tuttavia gli artisti non si sono semplicemente limitati a replicare il lavoro svolto in film come Alla Ricerca di Dory e Alla Ricerca di Nemo. “Si svolgono in parti del mondo diverse”, ha spiegato la direttrice della fotografia Kim White. “Il colore dell’acqua al largo delle coste italiane è molto specifico e caratteristico: volevamo catturare quell’autenticità e utilizzarla per raccontare meglio la storia di Luca”.
7 – Uno degli aspetti più caratteristici del personaggio di Luca è il suo ciuffo. Secondo il simulation supervisor Henry Garcia: “abbiamo scelto un dettaglio specifico: lo abbiamo soprannominato il suo croissant. Si tratta del ciuffo sulla parte frontale della sua testa, che ha una bellissima qualità poetica. Ma se osservate il resto dei suoi capelli, noterete che non si muovono molto”.
8 – Oltre alla cultura italiana, i filmmaker si sono lasciati ispirare dall’arte giapponese e dagli anime, di cui Enrico Casarosa è un grande appassionato. “Enrico disegnava queste forme semplici e sinuose che raffiguravano immagini riflesse nell’acqua. Sembravano delle vere incisioni giapponesi”, ha raccontato la scenografa Daniela Strijleva. “Tenendo questo a mente, abbiamo affrontato una sfida che si è rivelata molto divertente: semplificare il look di un film 3D, ottenendo un livello di caricatura che fosse fedele allo stile di Enrico. È molto espressivo e lirico”.
9 – Per la colonna sonora, il compositore Dan Romer ha utilizzato suoni tipici della musica italiana, impiegando la fisarmonica (che era già il suo strumento caratteristico), il mandolino e la chitarra con corde di nylon.
10 – Per creare il look dei mostri marini di Luca, gli artisti hanno studiato rappresentazioni medievali che comparivano nella Carta Marina, una mappa rinascimentale risalente al 1539. Hanno inoltre preso in esame sculture di mostri presenti in tutta Italia, visibili su fontane e panchine, e persino su alcuni pavimenti a mosaico. Il loro movimento, invece, è ispirato a quello delle iguane marine.
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