Nel corso di un’intervista con The Hollywood Reporter, il Chief Creative Officer dei Pixar Animation Studios Pete Docter ha avuto modo di ribadire la linea editoriale del proprio studio, tornando sull’eterna disputa tra “film d’animazione per bambini” e “film d’animazione per tutti”.
Lo studio è attualmente al cinema con Elemental, il suo 27° film, diretto da Peter Sohn.
Ecco la traduzione di un estratto dell’intervista.
Come è cambiato lo storytelling per bambini negli ultimi dieci anni? I bambini di oggi si rapportano alle storie Pixar in maniera diversa oppure no?
Pete Docter: “Non penso che la Pixar faccia film per bambini, perciò non sono sicuro di poter rispondere. Come diceva l’animatore e regista Chuck Jones, cerchiamo di fare dei film che siano sofisticati abbastanza per i bambini, e allo stesso tempo sufficientemente semplici in modo che gli adulti possano comprenderli.
So però che i bambini e gli adulti si concentrano su aspetti diversi dei nostri film. Mi ricordo che una volta ho guardato Up con una platea composta da famiglie, e dopo la proiezione un bambino mi ha detto che il film gli era piaciuto molto, ma che c’era una parte che lo aveva rattristato. Ho immediatamente pensato che fosse la parte in cui muore Ellie, la moglie di Carl. E invece mi ha detto: “Sì, quando il beccaccino si è ferito alla zampa, è stato davvero triste”.
Non so se i bambini di oggi reagiscano in maniera diversa rispetto a 10 o 20 anni fa… Per me Luca e Red sono già dei classici Pixar, e anche se sono molto diversi tra di loro, ci hanno dato entrambi grandi soddisfazioni. Mi piace pensare che gli obiettivi che cerchiamo di raggiungere con questi film siano universali e senza tempo“.
Il regista e CCO dei Pixar Animation Studios ha poi elaborato ulteriormente la sua risposta in una successiva intervista con Variety.
“Ci approcciamo al nostro lavoro immaginando di essere noi il primo pubblico. Facciamo dei film che noi andremmo volentieri a vedere al cinema. Tutti abbiamo figli e sappiamo che queste storie verranno viste anche dai bambini, ma vogliamo trovare qualcosa al cuore di questi film che ci parli come esseri umani in generale, così che tutti, anche i genitori, possano trovare un significato. Abbiamo avuto questa mentalità fin dall’inizio”.