Recensione a cura di Gabriele Casamento.
È finalmente arrivato su Topolino il terzo episodio delle nuove avventure di PK. Il Raggio Nero, questo il titolo, vede di nuovo al lavoro lo stesso team che ha dato luogo al ritorno del celebre papero mascherato con Potere e Potenza: Francesco Artibani alla sceneggiatura, Lorenzo Pastrovicchio alle matite e Max Monteduro alla colorazione.
A differenza delle due precedenti storie, Il Raggio Nero presenta un prologo (pubblicato su Topolino 3127) avente la funzione di mostrarci il fulcro attorno al quale si svolgerà l’intera storia: la Ducklair Tower. La scomparsa del grattacielo più alto di Paperopoli costituisce una delle più grandi novità nel mondo di Paperinik, soprattutto visto il futuro mostrato ai PKers nelle storie della serie originale. Per dare l’input a tutto Artibani sceglie lo sgradevole giornalista Angus Fangus, la cui carriera sembra aver beneficiato del tentativo di invasione evroniano. Angus si aggira nei pressi delle macerie del palazzo ritrovandosi ad essere testimone di un fatto inspiegabile: le macerie spariscono nel nulla e al suo posto rimane un immenso “pozzo” vuoto. Il prologo lascia così spazio a un primo episodio che, naturalmente, pone le basi per il resto della storia mostrando quel tanto che basta per stuzzicare la curiosità dei lettori.
Possiamo fondamentalmente dividere questo primo episodio in tre parti. La prima ci mostra gli ultimi istanti di vita della torre con l’intelligenza artificiale Omega che combatte gli Evroniani. All’improvviso tutto sembra sparire e ci viene mostrato una specie di trono con un simbolo a spirale.
La seconda, invece, si concentra sulla vita di Paperino dopo aver ripreso le vesti di PK. Mentre si occupa dei nipotini nella vita di tutti i giorni, le emozioni degli ultimi eventi sembrano averlo scosso. Dorme male, sogna il misterioso simbolo di cui sopra e battibecca con Omega, il quale sfrutta la corrente della casa, a spese del povero Paperino, per ricaricare quanto può la tuta a fibre nanoelettriche. La confusione dettata da tutto ciò lo porta a girovagare per mettere ordine tra i pensieri, finendo col ritrovarsi vicino ai resti della Ducklair Tower durante un convegno tenuto dal Sindaco.
La terza, infine, ruota attorno allo scontro tra il nostro eroe e un super evroniano apparso sul fondo del cratere lasciato dalla torre. L’alieno, piuttosto confuso e stavolto, presenta una moltitudine di aculei e porta tatuato sul petto quello stesso simbolo sognato da PK. L’episodio termina con l’incontro con i due Gargoyle, messi a guardia del vecchio grattacielo, vivi, che conducono PK in una sorta di dimensione alternativa: la prigione di Moldrock.
Se la prima e la terza parte hanno un taglio più simile a quello di “PK”, con vignette dinamiche, la parte centrale ricorda invece le classiche storie di Topolino. Assistiamo addirittura a una lite tra Paperone e Rockerduck piuttosto classica, come a voler dimostrare ancora una volta come il settimanale sia il luogo ideale per ospitare le nuove avventure del nostro eroe.
Artibani, questa volta, sembra volersi concentrare non sul continuum spazio temporale, ma sullo spazio-tempo e quindi su una dimensione parallela. L’uso dei gargoyle è pertanto la scelta più ovvia visti i fatti di PKna N°38 (“Nella Nebbia”), sebbene dovrà spiegarci come sia possibile il passaggio per quel “contesto di pseudo-esistenza” se il grattacielo che ne causava l’apertura (in quanto capace di catalizzare i flussi ergogeo-dinamici la cui energia complessiva era tale da deformare il tessuto della realtà) non esiste più.
Nell’ottica dei personaggi, invece, oltre a riproporci un po’ tutti i ritorni avvenuti nei precedenti episodi (Angus Fangus, Lyla ecc.) ci viene mostrato un PK che fatica ancora a riprendere le vecchie abitudini soprattutto a causa del rapporto non facile con l’Intelligenza artificiale Omega.
I disegni di Pastrovicchio e i colori di Montenduro come sempre lasciano estasiati i lettori dimostrandosi i collaboratori più adatti per illustrare le storie di Artibani.
Questo episodio svolge egregiamente la sua funzione lasciandoci con la curiosità di sapere la verità dietro a questi strani avvenimenti. Tuttavia, risulta forse meno coinvolgente degli incipit delle due precedenti avventure. Probabilmente, l’inserimento di elementi tanto classici delle storie di Topolino frena la storia e toglie quell’appeal che ho sempre trovato invece nelle storie del vecchio mensile. Naturalmente è ancora presto per esprimere giudizi: Artibani e compagni si stanno muovendo su un terreno instabile tra dimensioni alternative, Gargoyle vivi e conseguenti spiegazioni necessarie, e saranno solo i prossimi episodi a dirci se il risultato finale ci lascerà soddisfatti.
Il secondo episodio di Il Raggio Nero (insieme al secondo pezzo del gadget PK Transformer)
vi attende in edicola mercoledì 11 novembre.