Qualche mese fa, con il rinnovo (o la cancellazione) di fine anno, è stato rivelato che l’ultimo spin-off di Grey’s Anatomy, Station 19, non avrebbe visto la luce per un’ottava stagione. La settima, registrata nel corso del 2023, e definita come stagione finale, debutterà sulla ABC a partire dal prossimo 14 marzo, in parallelo al ritorno della 20° stagione della serie madre ambientata a Seattle. I fan, però, si sono fatti sentire molto presto in tutto il mondo e anche in Italia, lanciando la campagna: Save Station 19.
Le motivazioni che li hanno portati a scendere in campo sono varie come l’assenza di un “motivo apparente dalla ABC, che non ha fornito spiegazioni nemmeno a cast e crew e nonostante i rating il numero di spettatori molto alti, tanto da essere stata la serie drama del network più seguita nell’anno 2022-2023, nonostante 3 milioni di dollari spesi per nuovi set e nonostante dieci episodi non saranno mai abbastanza per poter chiudere in modo soddisfacente le storyline aperte.”
Inoltre, la community sottolinea che “dopo uno sciopero durato mesi, che tra l’altro ha visto cast e crew in prima fila nel picchetto, il fatto che un network cancelli senza preavviso e spiegazione una serie tv di grande successo è una cosa di una gravità assoluta. Se nemmeno uno show del genere è al sicuro, quale mai potrà esserlo?“.
Sottolineano anche che “Le minoranze meritano rappresentazione. Viviamo in un mondo che ci vuole nascosti e pieni di vergogna, un mondo che ci urla quanto siamo sbagliati, inferiori, un mondo in cui solo poche settimane fa Donald Trump ha iniziato a parlare di deportare gli immigrati. Una serie come Station 19 è vitale. Mostrare minoranze in un contesto tipicamente non aperto alle minoranze, mostrare che le donne possono arrivare dove vogliono, mostrare che una relazione sana tra due donne sia possibile, mostrare che le persone queer non sono un peccato o disgustose, ma solo persone, mostrare che le persone nere sono persone, mostrare che le persone che fanno parte di una minoranza sono persone, mostrare che le persone vengono prima di tutto proprio perché persone è vitale. E vedere che sempre più serie del genere vengano cancellate (e si potrebbe aprire una enorme parentesi, tra l’altro, sul quantitativo inquietante di serie con rappresentazione saffica che vengono cancellate ogni anno) è deprimente e fa terribilmente arrabbiare. Il messaggio dietro la campagna è proprio questo, noi non ci stiamo più. Noi meritiamo rappresentazione.“
Cosa sta facendo Save Station 19?
Gli appassionati della serie si sono così uniti e attivati, come comunicato ufficialmente da loro stessi, con progetti di vario tipo che potete trovare sul sito ufficiale, tra cui:
– una petizione che ha ormai superato le 78.000 firme;
– l’apertura di un GoFundMe;
– l’invio di lettere allegate a camioncini dei pompieri giocattolo;
– votazioni di poll, raggiungendo il primo posto in quella organizzata da JustJared in cui si chiedeva quale serie tv meritasse di non essere cancellata e l’ottavo (su oltre 300 serie) in un sondaggio organizzato da Spoiler Tv sulla serie dell’anno;
– due billboard proiettati a Times Square, uno il 31 dicembre e un altro il 14 febbraio tutto il giorno;
– un aereo fatto volare sopra gli studios Disney ed ABC con uno striscione che chiedeva di salvare la serie;
– la diffusione della notizia sui social mediante l’uso degli hashtag #SaveStation19 e #Station19.
Qual è la forza di Station 19?
Come ben spiegato dalla campagna Save Station 19: “L’impatto di Station 19 sulla rappresentazione delle minoranze, grazie alla presenza di personaggi di colore, donne e appartenenti alla comunità LGBTQ+, tra cui una coppia sposata di donne bisessuali, Maya e Carina che intraprendono una relazione sana, cosa rara in tv, è indubbia. Una serie che, inoltre, affronta tematiche come sessismo, misoginia e razzismo sistemici, omofobia (interiorizzata e non), dipendenza, crisi degli oppioidi, aborto, salute mentale, brutalità della polizia e proprio per questo riesce a ricevere dei premi, merita di venire valorizzata, non gettata nella spazzatura come se nulla fosse.“
E il cast della serie?
Come rivelato dalla campagna anche il cast della serie ha supportato la campagna, in particolare Danielle Savre ha esplicitamente detto “Let’s fucking fight” in lacrime durante la Dreamcon a Parigi.
Anche voi sosterete questa campagna?