Dopo avervi mostrato le copertine delle edizioni Home-Video americane di Cars 3 (e in attesa di sapere quando usciranno in Italia), ecco arrivare le prime informazioni sui contenuti speciali che troveremo all’interno.
Oltre a quelli facilmente immaginabili e non ancora confermati (i classici dedicati al Making of del film, dalle ricerche svolte al doppiaggio, le scene eliminate, il cortometraggio Lou e il commento del regista) le varie edizioni conterranno al loro interno un esclusivo cortometraggio: Miss Fritter’s Racing Skool.
Questo avrà come protagonista l’alternativo scuolabus, Cruz Ramirez e Saetta MacQueen.
Cliccando QUI potrete vedere su Yahoo (sito che riporta la notizia) un breve estratto.
Che cosa ne pensate?
Il film è uscito il 14 settembre, diretto da Brian Fee (Cars e Cars 2) e prodotto da Kevin Reher.
Questa la sinossi ufficiale della pellicola: “Colto alla sprovvista da una nuova generazione di bolidi da corsa, il leggendario Saetta McQueen è costretto a ritirarsi dallo sport che ama. Per tornare in pista avrà bisogno dell’aiuto di Cruz Ramirez, una giovane esperta di auto da corsa con tanta voglia di vincere, e dovrà riscoprire gli insegnamenti del suo compianto mentore Hudson Hornet: il suo percorso sarà pieno di svolte inaspettate. Per dimostrare che il numero 95 possiede ancora la stoffa di un campione, Saetta dovrà gareggiare nella più grande corsa della Piston Cup.”
cars 3
Articolo e intervista a cura di Martina Sionne
Che Cars sia uno dei film d’animazione più amati degli ultimi tempi non è certo una novità. Eppure non tutti sanno che dietro il successo del film c’è l’incredibile storia di un uomo che non si è mai arreso. Parliamo di Angel Delgadillo, che con estremo coraggio ha salvato la sua cittadina, guadagnandosi così il soprannome di “Angelo della Route 66”.
Siamo nel 1978, Angel è un semplice barbiere e insieme a sua moglie Wilma si è costruito un angolo di felicità nella sua città natale, Seligman, in Arizona. Grazie alla Highway 66 ogni giorno un cospicuo numero di viaggiatori attraversa la piccola cittadina, diventando così la sua primaria fonte di ricchezza.
Il 22 settembre dello stesso anno accade qualcosa che cambierà radicalmente la vita delle piccole comunità lungo la Highway 66: viene inaugurata la nuova e moderna Interstate 40, un’autostrada veloce che permette ai viaggiatori di raggiungere le loro mete nel minor tempo possibile, tagliando fuori intere cittadine e strade, come ad esempio il tratto di strada della Highway 66 tra Kingman e Seligman, chiamato Route 66. Adesso gli automobilisti non hanno più motivo di fermarsi a riposare a Seligman, e ben presto la città inizia a finire nel dimenticatoio.
Tutti cominciano ad abbandonare Seligman tentando fortuna altrove, ma Angel non si dà per vinto. Fonda la Route 66 Association of Arizona e comincia un periodo estenuante di battaglie affinché lo stato dell’Arizona riconosca l’importanza storica di quel territorio.
Dopo nove anni, nel 1987, Angel vede il suo sogno finalmente divenire realtà, e nasce così la Historic Route 66. Oggi Angel vive ancora a Seligman e gestisce il Route 66 Gift Shop insieme a sua moglie Wilma.
Noi di Impero Disney siamo riusciti a contattarlo per una piccola intervista, ed ecco cosa ci ha raccontato.
Con la sua incredibile storia ha ispirato le persone a non arrendersi anche quando tutto sembra perduto. Lei non si è arreso, ed è riuscito a restituire alla Route 66 lo splendore di un tempo. Cos’è che l’ha spinta a continuare a lottare dopo gli innumerevoli rifiuti da parte del governo?
Sono nato il 19 aprile 1927, i miei otto fratelli e sorelle sono cresciuti durante la Depressione, i nostri genitori ci hanno insegnato ad arrangiarci, a fare qualcosa di buono con ciò che si ha a disposizione, e quello che avevamo noi era davvero poco. Dai tempi duri si impara tanto, perciò “No, non puoi!” non esisteva nel nostro vocabolario. Quando siamo stati bypassati dall’Interstate 40 in quell’orribile giorno di settembre 1978, il mio mondo si è fermato. Siamo passati da 9000 macchine che viaggiavano di fronte al mio negozio sulla Route 66, a interi giorni senza vederne nemmeno una. Sono nato e cresciuto a Seligman e i miei quattro figli erano nel pieno della gioventù, io e mia moglie non volevamo fare le valigie e trasferirci. Ho combattuto così duramente per far sì che la Route 66 acquisisse un’importanza storica e ci restituisse la nostra ricchezza, sia a Seligman, sia a tutte le altre piccole cittadine nei dintorni che erano state dimenticate. Era una battaglia che dovevo vincere, perché l’alternativa era abbandonare la mia terra insieme a molti altri e lasciarla morire.
Qual è l’importanza storica che lei attribuisce alla Route 66?
Per me ciò che più conta della Route 66 sono le persone felici che viaggiano e ricordano come era ai miei tempi. La Route 66 ha catturato l’immaginazione dei viaggiatori provenienti da tutto il mondo, ha unito persone diverse. La Route 66 non è solo una strada, è l’insieme di tutte le persone che vivono e lavorano lì, e delle persone che la visitano.
John Lasseter in persona l’ha intervistata per il film Pixar Cars. Com’è stato per lei sapere di essere fonte d’ispirazione per uno dei film d’animazione più amati in assoluto?
Sono stato intervistato da John Lasseter il 12 giugno 2001. Essere d’ispirazione per il film Cars è una delle cose più belle che mi siano mai successe. Incontrare le persone che hanno visto il film ed essere ringraziato per aver salvato un pezzo dell’America è una grande soddisfazione. Spero di essere un modello per le giovani generazioni, perché anche una sola persona può fare la differenza. Credo questo sia il messaggio più importante da passare ai giovani.
Il film ha avuto qualche impatto sulla zona?
Quando alla Route 66 è stata riconosciuta l’importanza storica, la maggior parte dei visitatori erano adulti. Dopo l’uscita del film Cars, nel 2006, intere famiglie sono venute a visitare la Route 66 e Seligman. L’impatto che il film ha avuto è sicuramente positivo per Seligman e per tutte le piccole cittadine della Route 66.
Domanda ovvia: cosa ne pensa del film? Le è piaciuto?
Amo il film Cars perché ha catturato l’immaginazione dei bambini, la prossima generazione dei supporters della Route 66. Questo film è un vero e proprio dono per la Route 66 e per tutte le persone che la amano. Grazie per avermi incluso nella vostra fanpage italiana!
Saetta McQueen è senza dubbio uno dei personaggi della Pixar più noti, soprattutto tra gli spettatori più piccoli, per i quali è un vero idolo. In fondo da sempre i bambini sono affascinati dalle macchine. Una passione, quella per le quattro ruote, condivisa dal regista John Lasseter. Proprio questo suo amore per i motori lo ha portato a dare vita nel 2006 a Cars.
Il film di animazione con protagoniste macchine antropomorfe è stato scritto dallo stesso regista insieme a Dan Fogelman, Joe Ranft, Kiel Murray, Phil Lorin, Jorgen Klubien. Una vicenda che come spesso accade nel cinema prende spunto dalla vita reale. Infatti l’idea per il film venne a Lasseter durante un lungo periodo di vacanza. Dopo le riprese di Toy Story 2, insieme alla famiglia, il cineasta intraprese un viaggio in camper attraverso la mitica Route 66, una delle prime Highway Federali che in origine collegava Chicago con la spiaggia di Santa Monica. Una strada lunga 2.448 miglia (3.755 km) che attraversa gli stati Illinois, Missouri, Oklahoma, Texas Nuovo Messico, Arizona e California.
L’autostrada, nata nel 1926, per decenni è stata una delle vie più percorse d’America, tanto da essere uno dei maggiori motivi di prosperità delle comunità nelle sue vicinanze. Infatti grazie alla sua popolarità era molto trafficata e questo ha permesso negli anni un grande sviluppo economico. Almeno fino al 1985, quando a causa del nuovo Interstate Highway System la via fu rimossa ufficialmente dal sistema delle highway. Oggi la strada è nota con il nome di Historic Route 66.
Quello che pochi sanno è che la Pixar già nel 1998 aveva in cantiere un film con protagonista una macchina. Il film dal titolo The Yellow Car venne scritto da Jorgen Klubien, animatore e sceneggiatore noto per aver lavorato a The Nightmare Before Christmas, Il re leone, Frankenweenie e appunto Cars. La vicenda vedeva protagonista un auto elettrica in un mondo dominato dal gas. Un film che avrebbe dovuto arrivare nei cinema dopo A Bug’s Life all’inizio del 1999, basti pensare che vennero prodotti alcuni disegni. Ma infine venne scartato a favore di Toy Story 2.
Ma si sa, nel cinema i progetti che vengono accantonati non sono mai scartati del tutto. Spesso ritornano a nuova vita, anche se con sostanziali modifiche. Lo spunto per Cars avvenne anche grazie al documentario Divided Highways, il quale analizza il modo in cui le highway hanno influenzato l’economia delle piccole città situate lungo il loro percorso. Jonh Lasseter ha raccontato di come lui e Joe Ranft rimasero commossi dalla storia di queste città e di cosa avesse voluto dire per loro essere tagliate fuori da tutto a causa del nuovo sistema autostradale. I due iniziano così le ricerche riguardanti la mitica Route 66.
Al ritorno dalla già citata vacanza, Lasseter contattò Michael Wallis, storico della Route 66. Così per 11 animatori Pixar iniziò una vera e propria ricerca sul campo. A bordo di due cadillac Wallis li portò lungo due diversi viaggi attraverso la nota autostrada. “Ho sempre amato le macchine. In una vena mi scorre sangue disneyano, nell’altra olio per i motori. L’idea di combinare queste due mie passioni era irresistibile”. Parole di John Lasseter. Un amore per i motori che ha portato il regista a lavorare duramente per far essere Cars più realistico possibile.
Oltre ad aver visitato gli studi di progettazione della Big Three Detroit, Lasseter ha imparato a progettare automobili reali. Inoltre il lavoro di animazione ha richiesto mesi di prove e di errori. Gli animatori hanno lavorato senza sosta per ottenere movimenti unici per ogni personaggio in base all’età e al tipo di auto.
Un lavoro che ha portato alla decisione di mettere gli occhi dei personaggi sul parabrezza, a differenza di molte auto antropomorfe che invece li hanno sui fanali, come Eddie, il taxi di Chi ha incastrato Roger Rabbit. Una decisione che ha portato i personaggi di Cars ad assomigliare ed omaggiare Susie the Little Blue Coupé di Disney e One Cab’s Family di Tex Avery. Una decisione dovuta anche ad un motivo visivo: mettere gli occhi sul parabrezza conferisce alla macchina un aspetto più simile al volto umano, inoltre consente a tutta la struttura del veicolo di partecipare ai suoi movimenti.
Cars ha fatto della “verità” il suo mantra. Lasseter ha preteso che le macchine presenti nel film fossero vere al 100%. Il responsabile del dipartimento dei personaggio Jay Ward ha dichiarato che il regista non voleva che le auto risultassero troppo rigide o troppo morbide, ma che esternassero al meglio le caratteristiche del materiale con cui sono fatte.
Così, per rendere al meglio i movimenti di vetture fatte di acciaio, la lavorazione del film è iniziato con disegni a matita, passando poi per la modellazione e l’ombreggiatura. Solo alla fine è arrivata l’animazione, che come già detto non è stata facile. Un lavoro realistico che ha visto coinvolti anche il reparto ombreggiature. Lasseter ha preteso che anche le verniciature delle macchine e i loro riflessi fossero realistici.
Una lavoro sulla verità che ha visto impegnato tutto il reparto tecnico, anche per quanto riguarda il paesaggio. Da questo punto di vista è stato fondamentale il viaggio intrapreso dagli animatori sulla Route 66. La città di Radiator Springs e i paesaggi circostanti sono il risultato di un accurato studio, rappresentando al meglio quanto visto dagli animatori Pixar lungo la loro gita. Basti pensare che la città di Cricchetto e soci è ispirata a varie città che si trovano lungo la Route 66, principalmente alla città di Saligman in Arizona.
Il lavoro sul campo ha pagato molto bene: quando Cars arrivò nei cinema di tutto il mondo riuscì a conquistare il botteghino. Nel solo weekend di debutto negli USA incassò oltre 60 milioni di dollari, arrivando ad incassarne oltre 460 nel mondo. Un successo dovuto ad una storia che per quanto lineare e prevedibile risulta avvincente, piena di umorismo, azione e dramma, oltre ad un’animazione fantastica. Un film che omaggia oltre alla mitica strada anche il mondo delle automobili (da corsa e non) e la Nascar, campionato di auto da corsa americano.
Il film fu anche candidato agli Oscar, come miglior film d’animazione e miglior canzone a Randy Newman per Our Town. Ma venne battuto rispettivamente da Happy Feet di George Miller e da I Need to Wake Up di Melissa Etheridge, canzone del film Una scomoda verità.
Visto il risultato al botteghino del film, e l’amore soprattutto dei più piccoli per i personaggi, la Pixar decise di mettere in cantiere un sequel. Così nel 2011 arrivò Cars 2, diretto ancora una volta da John Lasseter e sceneggiato da Ben Queen. Dopo essere diventato un campione, questa volta il protagonista Saetta McQueen lascia le piste della Piston Cup per approdare al World Gran Prix, omaggio al campionato di Formula 1.
L’idea per il sequel venne sempre a John Lasseter, per la precisione durante il tour promozionale di Cars. Il regista ha dichiarato che mentre viaggiava per il mondo continuava a chiedersi cosa avrebbe fatto Cricchetto nei vari Paesi che visitava. Per esempio lo immaginava guidare nel lato sbagliato della strada in Inghilterra, mentre cerca di capire i segnali stradali in Giappone o magari mentre incontra scooter in Italia.
Così, a cinque anni di distanza dal primo capitolo, Saetta McQueen tornò a sfrecciare al cinema, facendo di Cars il secondo film Pixar a divenire un franchise dopo Toy Story. Il sequel è una pellicola dove la trama è perfetta come parodia di James Bond e i film di spionaggio, un po’ meno come film sulle corse. Infatti la vicenda è principalmente incentrata su Cricchetto, il migliore amico di Saetta. Nonostante una storia poco convincente, il successo al botteghino fu travolgente, ancora più che con il predecessore. A fronte di un budget di 200 milioni di dollari, ne incasserà quasi 560 in tutto il mondo.
Un esito così positivo spinse allora la Disney a portare i personaggi del film sul piccolo schermo. Nacquero così i Cars Toons – i cui titoli delle serie sono Mater’s Tall Tales e Tales from Radiator Springs – una serie di corti animati con protagonisti Cricchetto (Mater in originale) e Saetta McQueen. Gli episodi raccontano avventure inedite vissute dai due amici. A questa serie va aggiunto il corto Mater and the Ghostlight. Prodotto appositamente per la versione DVD di Cars, lo short film racconta la storia di Cricchetto perseguitato da una misteriosa luce blu.
Allo stesso modo, si decise di ampliare ulteriormente il brand dando vita anche a due spin-off, affidati ai DisneyToon Studios (e quindi non parte della filmografia Pixar). Planes (2013) e Planes: Fire & Rescue (2014) sono ambientati nello stesso mondo di Cars, ma hanno per protagonisti degli aeroplani. Personaggio principale è Dusty Crophopper, aereo agricolo con la passione per le gare di volo ma che soffre di vertigini. Nel primo capitolo assistiamo alla partecipazione di Dusty alla prestigiosa gara Rally Ali intorno al Globo (parodia del Trofeo MacRobertson), mentre nel secondo scoprendo di non poter più gareggiare deciderà di divenire un aereo pompiere.
Nonostante recensioni non lusinghiere per entrambi i capitoli, i due spin-off hanno incassato rispettivamente 225 e 150 milioni di dollari. Incassi che hanno convinto la Disney a dare vita ad un terzo capitolo, che uscirà nel 2019 e non avrà più per protagonista Dusty, ma sposterà l’azione agli aerei spaziali. Come se non bastasse è ancora aperta la possibilità di spin-off con protagonisti barche, treni e altri veicoli.
Quando sembrava che Saetta McQueen avesse esaurito il carburante, ecco che il campione della Piston Cup è pronto ad una nuova sfida. La macchina pura velocità è infatti tornata in pista in Cars 3. Entrato in produzione nel 2014, il film è stato rilasciato negli USA il 16 giugno 2017 ed in Italia il 14 settembre dello stesso anno.
Il film segna l’esordio alla regia di Brian Fee, storico storyboard artist ed animatore Pixar. Un film che come ha rilevato John Lasseter avrebbe omaggiato Lupin III: Il Castello di Cagliostro di Hayao Miyazaki nella forma di una vecchia Citroen 2CV. Stando alle parole del co-sceneggiatore Kiel Murray, Cars 3 è un ritorno alle origini, e allo stesso tempo un capitolo “conclusivo” che si chiede quale futuro attenda Saetta McQueen, ormai prossimo alla pensione.
Dalla sua uscita, a fronte di un budget di 175 milioni di dollari, Cars 3 ne ha incassati nel mondo oltre 350. Un risultato a cui vanno sommati i quasi sei milioni di euro del botteghino italiano. E voi siete tornati in pista con Saetta McQueen?
Ben pochi franchise animati sono stati vittime di tanto odio come è successo alla saga di Cars. Se il primo episodio venne accolto in maniera discreta, sul web l’insofferenza per le automobili parlanti è cresciuta dopo il sequel del 2011, colpevole di aver causato un tonfo per i Pixar Animation Studios, che fino a quel momento ci avevano graziato con un capolavoro dopo l’altro (nell’ordine: Ratatouille, Wall-E, Up, Toy Story 3).
La realtà è che i film di Cars sono tutt’altro che brutti, piuttosto hanno avuto la sfortuna di nascere film “minori” all’interno di una filmografia che fino a qualche anno fa non sbagliava neanche un colpo. E soprattutto in Cars è molto più visibile che in altre pellicole la matrice commerciale: il franchise è senza dubbio nato dalla passione di John Lasseter per i veicoli, raccogliendo una delle migliori tradizioni dei Disney Studios ovvero quella degli oggetti parlanti, ma anche dopo i risultati non brillanti al box office, è stato portato avanti grazie ai miliardi di dollari che ogni anno incassa in automobiline giocattolo. Infine, Cars è una saga che più di ogni altro lavoro Pixar è diretta ai bambini più piccoli, e forse proprio questo ha creato il fastidio del pubblico adulto verso le auto parlanti.
Dopo il flop del secondo capitolo c’era dunque la necessità di rinnovare la saga e John Lasseter ha pensato bene di farlo tirandosi da parte e lasciando la sedia del regista all’esordiente Brian Fee, storyboard artist nei primi due capitoli qui alla sua prima prova dietro la macchina da presa. Operazione riuscita? Sì e no. Da una parte Fee riesce in maniera ottimale a reinserirsi nella tradizione del primo Cars, di fatto cancellando con un colpo di spugna il secondo, recuperando la centralità del personaggio di Saetta McQueen e soprattutto l’ambientazione e lo spirito totalmente americani, il mondo delle corse statunitense, quella dolceamara nostalgia per gli antichi fasti del passato e per i grandi campioni di una volta che già avevamo assaporato nel primo capitolo. Tutto questo c’è ed è anche ben fatto, ma la regia di Fee offre ben poco altro di originale e innovativo, come ci si aspettava da una nuova voce: registicamente, Cars 3 è uno sguardo indietro all’esempio di Lasseter, e Fee rimane prudentemente su un sentiero già tracciato, rendendo il film privo di personalità.
Interessante però che un film che guardi così tanto al passato, sia per tematiche che per spirito e atmosfere, sia anche un film in qualche modo proiettato nel futuro. Saetta McQueen è ormai diventato vecchio ed è prossimo alla pensione, ma sente di non essere ancora pronto per dire addio al mondo delle corse, mondo che nel frattempo però è cambiato e in cui lui è rimasto come un pesce fuor d’acqua. Nonostante i suoi sforzi il campione non riesce a stare al passo con i nuovi piloti, semplicemente perché loro sono più giovani e scattanti. Che fare allora? Continuare a tentare di spingersi oltre i propri limiti o rassegnarsi all’evidenza e affrontare il difficile momento del passaggio di testimone cedendo il podio alle nuove generazioni?
La risoluzione, per quanto telefonata sia praticamente dal primo minuto, è in fondo la conclusione perfetta per questa saga, e ha un che di coraggioso: dal punto di vista narrativo, dal punto di vista emozionale e persino dal punto di vista commerciale, per un particolare risvolto che non anticiperemo per non fare spoiler. Questo tipo di conclusione è ciò che rende Cars 3 un film tutto sommato necessario, un’opera non eccezionale ma che riesce a chiudere il cerchio nel migliore dei modi riscattando in un certo senso gli errori del passato.
Viene infine da chiedersi cosa stia a significare questa particolare riflessione sulla vecchiaia e sul passaggio di testimone espressa in questo periodo specifico della vita della Pixar, in cui lo studio ha perso la sua centralità a Hollywood e si è visto soffiare il trono dalla rinata mamma Disney. Perché Cars 3 parla di brand in contrapposizione con l’autenticità, parla di piegarsi alle necessità del mercato o di rimanere fedeli a sé stessi e parla dell’importanza di capire quando è il momento giusto per farsi da parte. Che si tratti di una riflessione autobiografica o che stiamo leggendo troppo in un film d’animazione, è coraggioso ed è maturo da parte della Pixar portare al cinema tematiche del genere, ed è ironico e allo stesso tempo geniale che lo facciano proprio all’interno di questo particolare film.
Cars 3 vede il ritorno di due professionisti del giornalismo sportivo come Gianfranco Mazzoni e Ivan Capelli, che ancora una volta danno voce ai telecronisti Bob Cutlass e Darrell Cartrip.
Di seguito, due clip che li vedono protagonisti in sala doppiaggio:
Gianfranco Mazzoni (Bob Cutlas):
Ivan Capelli (Darrell Cartrip):
Cliccando QUI potrete vedere il Trailer del terzo capitolo dei Pixar Animation Studios.
Il film uscirà questo 14 settembre e sarà diretto da Brian Fee (Cars e Cars 2) e prodotto da Kevin Reher. Ad anticiparlo, come tradizione, ci sarà il cortometraggio Lou.
Trai doppiatori italiani figurano i nomi di Sabrina Ferilli, Marco Messeri, Marco Della Noce, Ugo Pagliai, Gianfranco Mazzoni, Ivan Capelli, Pino Insegno, Alex Zanardi e Sebastian Vettel, già voci dei personaggi della saga, più due nuovi acquisti delle scuderie: J-Ax e La Pina.
Questa la sinossi ufficiale della pellicola: “Colto alla sprovvista da una nuova generazione di bolidi da corsa, il leggendario Saetta McQueen è costretto a ritirarsi dallo sport che ama. Per tornare in pista avrà bisogno dell’aiuto di Cruz Ramirez, una giovane esperta di auto da corsa con tanta voglia di vincere, e dovrà riscoprire gli insegnamenti del suo compianto mentore Hudson Hornet: il suo percorso sarà pieno di svolte inaspettate. Per dimostrare che il numero 95 possiede ancora la stoffa di un campione, Saetta dovrà gareggiare nella più grande corsa della Piston Cup.”
La The Walt Disney Company ci ha comunicato una bellissima notizia attraverso un comunicato stampa che condividiamo qui sotto:
“Cars 3, il nuovo capolavoro d’animazione Disney•Pixar, “scende in pista” al Cinema Spazio Oberdan di Milano domenica 10 settembre alle ore 15:30 con una proiezione speciale benefica a favore di MediCinema Italia Onlus con l’obiettivo di contribuire alla raccolta fondi per la realizzazione della sala cinema integrata nel Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, i cui lavori inizieranno a fine estate. A rendere ancor più speciale l’occasione, la presenza di Marco Della Noce, voce italiana di Luigi, il gommista appassionato di corse da sempre accanto a Saetta McQueen. Marco accoglierà i presenti con l’energia unica che contraddistingue lui e il gommista a quattro ruote più simpatico di sempre e porterà a tutti i presenti il saluto di Luigi, con il suo inconfondibile accento.
La sala MediCinema verrà realizzata nel Blocco Nord dell’Ospedale, grazie al contributo di privati e alla generosità di aziende come The Walt Disney Company Italia, da subito in prima fila tra i sostenitori del progetto. Anche Milano avrà quindi la sua prima sala cinema sensoriale integrata nell’Ospedale di Niguarda. Il metodo MediCinema, già attiva in alcuni ospedali, si basa sulla realizzazione di uno spazio cinema dedicato alla terapia di sollievo per pazienti e familiari con un programma innovativo e strutturato per i bisogni dei pazienti, finalizzato al concreto miglioramento nell’assistenza psicologica ai pazienti degenti, differenziandosi dalle attività di puro intrattenimento all’interno delle strutture ospedaliere. Il programma è supportato da un protocollo di ricerca sugli effetti di questo nuovo servizio alla persona condotto in collaborazione con il Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma.
Partner dell’evento, al fianco di MediCinema, anche Fondazione Cineteca Italiana, che contribuisce con grande sostegno al fundraising a favore del progetto MediCinema Italia.
In occasione della proiezione speciale benefica non mancheranno sorprese per adulti e bambini.
Come accedere alla proiezione
Per accedere alla proiezione speciale benefica a è necessario prenotare tramite il sito
http://www.cinetecamilano.it/evento/anteprima-solidale-cars-3
Informazioni per prenotazioni e costi:
Fondazione Cineteca Italiana 02.87242114
Per contribuire alla raccolta fondi per MediCinema si potrà accedere a http://www.medicinema-italia.org/miguarda/“
Giffoni Film Festival 2017: Cars 3, Rapunzel – La serie e Queen of Katwe le anteprime Disney
Proprio come l’anno scorso, Disney sarà presente in grande stile nell’edizione 2017 del Giffoni Film Festival, che si svolgerà quest’anno dal 14 al 22 luglio.
La giornata inaugurale del festival sarà infatti dedicata a Cars 3: l’atteso film Pixar aprirà l’evento con un’anteprima nazionale (uscirà nelle sale italiane infatti il 14 settembre) dedicata ai giurati della sezione Elements +10. L’anteprima delle 19.00 sarà seguita poi da una replica alle 21.30 aperta anche al pubblico. Per prenotare il vostro posto visitate il sito ufficiale di Giffoni.
Sempre il 14 luglio sarà proiettato per i ragazzi più grandi un live action Disney dell’anno scorso rimasto finora inedito nel nostro paese: Queen of Katwe. Il film con il Premio Oscar Lupita Nyong’o verrà poi trasmesso in televisione su Sky Cinema. Cliccando qui potete scoprire tutto sulla trama e guardare il trailer.
L’ultima anteprima Disney riguarda invece la tv: nella giornata del 16 luglio sarà presentata in anteprima la serie animata dedicata alla principessa Rapunzel, con la proiezione del film tv Rapunzel – Prima del sì e con alcuni episodi di Rapunzel – La serie, attesa su Disney Channel a ottobre. Questa proiezione è riservata ai giurati della sezione Elements +6.
Accompagnerà al cinema Cars 3 il prossimo cortometraggio Pixar, intitolato Lou, di cui Entertainment Weekly ha diffuso ora la prima clip in anteprima.
Lou è un mostriciattolo che si nasconde nella scatola degli oggetti smarriti di una scuola, dentro una felpa rossa. Non visto, sorveglia con attenzione i bambini che giocano in cortile: il suo compito è raccogliere i giocattoli che i bimbi lasciano in giro, portarli nella scatola degli oggetti smarriti e assicurarsi che ogni piccolo tesoro ritrovi la strada per tornare nelle mani del suo padroncino. Lou sarà però costretto a uscire allo scoperto quando vedrà in cortile il bulletto J.J., al quale deciderà di dare una divertente lezione.
QUI potete vedere altre foto del cortometraggio, mentre QUI trovate l’ultimo trailer di Cars 3, in uscita in Italia il 14 settembre 2017 (in America uscirà a giorni).
La prima clip di Lou:
[youtube https://www.youtube.com/watch?v=0iYsBnj2BUk&w=560&h=315]È arrivato anche in lingua italiana, accompagnato da un nuovo poster, l’ultimo trailer di Cars 3, il prossimo film dei Pixar Animation Studios che nel nostro paese sarà in sala a partire dal 14 settembre.
In questa nuova avventura, Saetta McQueen viene colto alla sprovvista da una nuova generazione di bolidi da corsa ed è improvvisamente costretto a ritirarsi dallo sport che ama. Il nostro campione intraprenderà un viaggio che lo porterà a incontrare nuovi e interessanti personaggi: da un’impetuosa allenatrice decisa a riportare la carriera di Saetta ai fasti del passato alle auto più promettenti della nuova generazione, fino a un gruppo di leggendarie auto da corsa.
La versione italiana sarà impreziosita dalla voce del pilota quattro volte campione del mondo di Formula 1 Sebastian Vettel, che interpreterà il computer suo omonimo, assistente digitale della nuova allenatrice di Saetta, Cruz Ramirez.
Il nuovo trailer italiano:
[youtube https://www.youtube.com/watch?v=JrXaT25D5To&w=560&h=315]Il nuovo poster:
Dopo il bellissimo BB-8, quei geni della Sphero ne hanno combinata un’altra delle loro: lo stupendo Saetta McQueen telecomandato, super tecnologico e praticamente uscito dallo schermo del cinema.
Il prodotto, dedicato ai collezionisti ma perfetto anche per il gioco, si chiama Ultimate Lightning McQueen e costerà 299,99 dollari. Proprio come BB-8, sarà possibile collegarlo all’apposita applicazione disponibile per iOS e Android per attivare tutta una serie di elementi interattivi o minigiochi.
Oltre agli occhi che si muovono e alla bocca che si apre e si chiude, che rendono il gioco estremamente realistico, Saetta ha quattro diverse modalità di corsa: driving, drifting, racing e reactive touch. Vi sono poi due minigiochi (tra cui una modalità pit-stop) e infine l’opportunità di sincronizzare Saetta alla televisione quando si guarda il film Cars, attivando la funzione “Watch with me”. In questo modo il nostro amico commenterà live cosa succede sullo schermo, proprio come se stesse guardando il film con noi.
Potete vederlo in azione in tutte le sue spettacolari funzioni qui sotto:
[youtube https://www.youtube.com/watch?v=GmCvRVt8ROo&w=560&h=315]Ultimate Lightning McQueen sarà presto disponibile sul sito di Disney Store e sul sito ufficiale di Sphero.
Fonte: Pixar Post